Ci scusiamo per il disagio al deposito ferroviario di Pistoia quest'estate - foto: Gabriele Acerboni

Gli Omini a Pistoia dalla stazione al teatro (consigli teatrali 17-22nov)

Gli Omini (freschi vincitori del Premio Rete Critica) debuttano con la versione teatrale di Ci scusiamo per il disagio. Ma in questa settimana ci sono molti altri appuntamenti da non perdere nei teatri (e non solo) di Roma, Milano e della Toscana. Intanto sono usciti i finalisti ai Premi Ubu 2015 (io faccio il tifo per Latini, Perrotta, Marzetti/Bertoni/Punzo, Piseddu, Pennini e De Summa)!

ROMA

Orfeo ed Euridice
Orfeo ed Euridice

➡ Incontro al calor bianco quello tra il regista e drammaturgo Aurélien Bory, la danzatrice Stéphanie Fuster, con la collaborazione di José Sanchez e Alberto Garcia, rispettivamente cantaor e chitarrista di flamenco: il risultato è Questcequetudeviens?, vale a dire “Che cosa diventi?”, dove vita e morte, flamenco e illusionismo, simboli e rigore, fuoco, aria e acqua si trasformano in un ritratto scenico di donna (T. Vascello, 19-22).
➡ Tre coreografie per uno spettacolo che rappresenta pienamente l’identità artistica ed estetica di Les Ballets Jazz de Montreal. Dalla visione della coppia moderna, in MONO LISA, un pas de deux atletico e sensuale, al tormento universale della condizione umana, in HARRY, alla celebrazione festosa di KOSMOS, ispirato alla frenesia urbana contemporanea (T. Brancaccio, 17-18).
➡ Proseguono le repliche di Mar Del Plata: un romanzo di Claudio Fava che ha trovato nuova vita in un adattamento teatrale per la regia di Giuseppe Marini. Mar Del Plata racconta la vera storia della squadra di rugby della città argentina, un gruppo di ragazzi che durante la dittatura degli anni ‘70 fu decimata dai militari e che continuò a giocare il campionato fino all’ultima partita davanti ad uno stadio gremito di tifosi che gridavano ‘viva la libertà’ (Piccolo Eliseo, 4-22).
➡ E prosegue anche la nuova produzione di Khora.teatro Odissea – da Omero a Derek Walcott con la regia di Vincenzo Manna e Daniele Muratore e la supervisione artistica di Andrea Baracco. Questo allestimento trae spunto dalla vasta tradizione di opere ispirate al ciclo omerico e, in particolare, dal modello inaugurato dalla versione teatrale di Derek Walcott, Premio Nobel per la Letteratura nel 1992 (Spazio Damante, fino al 13dic).
➡ Da non perdere anche Father and Son ispirato a Gli Sdraiati e Breviario comico di Michele Serra regia Giorgio Gallione con Claudio Bisio e con i musicisti Laura Masotto (violino) e Marco Bianchi (chitarra) (T. Argentina, 17-22).
➡ Segnalo anche la nuova produzione della Compagnia Marabutti ECHOES (T. Studio Uno, 18-22); Orfeo ed Euridice scritto e diretto da Cèsar Brie (T. dell’Orologio, 17-22) e 12 Baci sulla bocca presentato dal collettivo Nest – Napoli Est Teatro (T. Lo Spazio, 17-22).

MILANO

➡ Debutto per C’è un diritto dell’uomo alla codardia – omaggio a Heiner Müller regia di Renzo Martinelli, dramaturg Francesca Garolla. Qual è il rapporto tra individuo e storia? In che modo il singolo individuo è condizionato da una storia a cui non ha in effetti partecipato? Cosa si intende per memoria individuale e collettiva? Perché, da sempre, l’uomo è al contempo terrorizzato e attratto dalla catastrofe, dall’orrore, dall’osceno della storia? Quale responsabilità nasce da una scelta individuale che diventa intimamente e innegabilmente politica? Lo spettacolo è la prima tappa del progetto TO PLAY. To play come giocare, affrontare e ripensare un’opera teatrale irrealizzabile, magmatica, profondamente tedesca e intrisa della storia del novecento, eppure attualissima nei temi e nei conflitti che racconta (18-14dic).
➡ HOMICIDE HOUSE di Emanuele Aldrovandi: testo vincitore del 10° Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli”. Indebitato per problemi di lavoro, un uomo si trova a dover ripagare tutto da un giorno all’altro. Non avendo i soldi necessari e temendo per l’incolumità della propria moglie e dei propri figli, l’uomo accetta di entrare in un luogo dove “s’incontrano esigenze complementari che il mercato finora non soddisfaceva”. Chi vuole uccidere paga una vittima e chi vuole morire riceve dei soldi da lasciare alla propria famiglia… (T. Filodrammatici, 17-22).
➡ Esodo, secondo monologo del progetto “Pentateuco” della Confraternita del Chianti con Diego Runko. Una storia rocambolesca fatta di bombe, di zanzare, di barche e di speranza. Tra partigiani e nazisti, veri amici e traditori, giochi infantili e drammi spietati. Rincorrendo James Joyce ed Alida Valli, per raccontare con voce chiara e senza artifici, una pagina dolorosa e complessa della storia recente, l’esodo istriano, con una dimensione umana, attraverso un racconto personale e toccante (T. Verdi, 18-21).
➡ IV edizione del Festival di Teatro Carcere Prova a sollevarti dal suolo. Questa volta il Festival si apre alla città, diverse le location che portano la diffusione del suo messaggio di inclusione sociale. Il Festival vuole essere una finestra aperta sul profondo sentire degli esseri umani, nelle sue debolezze e più grandi fragilità, attraverso l’arte teatrale che spazia dall’ironia alla più intima corrispondenza. Opera Liquida, che incontra ogni giorno gli uomini reclusi e agisce, attraverso la prassi teatrale, in assenza di giudizio, vuole con questo Festival affermare un manifesto che ha a che fare con il profondo valore dell’uomo, anche se ristretto (18-3dic).
➡ Debutto nazionale di Ode all’Olio, nuovo spettacolo di Sanpapié firmato da Lara Guidetti e Marco De Meo. Nello spettacolo la danza e il video si fondono così per tracciare un percorso visionario, a tratti pittorico, dove l’olio emerge come liquido e muto testimone dell’eterna tensione dell’uomo verso la sintesi perfetta, la purezza assoluta, l’incontro tra divinità e mondo terreno (T. dell’Arte, 18-29).
➡ ATELIERSI presenta SE LA MIA PELLE VUOI di e con Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi, alla chitarra Mauro Sommavilla. Lo spettacolo fa parte del progetto Urban Spray Lexicon, una ricerca drammaturgica e performativa sulle scritte che appaiono e scompaiono dai muri delle città. Ateliersi raccoglie le scritte di oggi fotografandole e annotandole, e recupera quelle del passato scovandole in libri, riviste, raccolte private. Dal materiale raccolto compone nuove drammaturgie che fissano sulla carta le espressioni altrimenti fugaci, di brevissima durata: poemi e poemetti in versi diventano così una modalità di conservazione dell’effimero (Hohm Street Yoga, 21-22).
➡ Segnalo anche Dropshot di Daniele Ronco (T. Alta Luce, 20-21) e Amorica (T. Caboto, 19-22).

TOSCANA

CAMAIORE (LU) ➡ GROW di e con Silvia Bennett, Marcela Serli, Caterina Simonelli. Uno spettacolo per ragazzi dal sapore Gotico Pop. Siamo partiti dalla storia nota e semplice di Hänsel e Gretel per costruire uno spettacolo che, attraverso spunti letterari e artistici diversi e lontani tra loro, raccogliesse e raccontasse un percorso iniziatico che si protrae dall’infanzia alla maturità, per “invecchiare senza diventare adulti”, per mantenere acceso uno sguardo incantato sulle cose, e restituire a ciascuno il tempo rubato della “contemplazione”. Sono Goya, Musil, Hiroshige, Müller, Sofocle e tanti altri che ci offrono continue linee di fuga per nutrire il nostro Hänsel e Gretel (T. dell’Olivo, 21).

FIRENZE ➡ Milite ignoto – quindicidiciotto di e con Mario Perrotta. Sulla Grande Guerra (T. Puccini, 19)

PISA ➡ Muta Imago presenta IN TAHRIR: Il Cairo. Piazza Tahrir. 2 febbraio 2011. La giornata più importante della rivoluzione egiziana. Un ragazzo e una ragazza cercano di incontrarsi tra le strade del Cairo, invase da milioni di persone. Sul palco due performer che con il proprio corpo e la propria voce, ridanno vita a questa giornata. Come un radiodramma eseguito dal vivo, ogni loro gesto, ogni movimento si trasforma in suono (T. Lux, 19-20).

PISTOIA ➡ CI SCUSIAMO PER IL DISAGIO: l’ultimo spettacolo de Gli Omini, prodotto da Associazione Teatrale Pistoiese, arriva a teatro dopo il suo debutto di luglio nel Deposito dei Rotabili Storici di Pistoia. Si sposta dai treni d’epoca al palco, portando con se’ tutta l’umanità incontrata alla Stazione di una piccola città periferica, Pistoia. Un’umanità varia e in movimento: pendolari, ex carcerati, piccioni, studenti confusi, marchettari, coppie di ogni tipo, amore in ogni forma, piccioni, tossici, barboni, donne che alla stazione leggono e poi parlano come un libro stampato (Piccolo Teatro Mauro Bolognini, 19-24).

Ci scusiamo per il disagio al deposito ferroviario di Pistoia quest'estate - foto: Gabriele Acerboni
Ci scusiamo per il disagio al deposito ferroviario di Pistoia quest’estate – foto: Gabriele Acerboni

PORCARI (LU) ➡ HAPPY HOUR – Conti Sparsi #4 di Alessandro Bernardeschi e Mauro Paccagnella/WOOSHING MACHINE/Marion Brazier (Spam!, 19)

PRATO ➡ Prima assoluta per VIRTÙ DELL’OSCURITÀ drammaturgia di Paola Bigatto e Lisa Capaccioli liberamente tratta da Le tre ghinee di Virginia Woolf con Elena Ghiaurov e con Valentina Cipriani, Francesco Dendi, Antonella Miglioretto, attori diplomati presso la scuola di recitazione del Teatro Metastasio Stabile della Toscana (nonché protagonisti del trekking teatrale #Teatrosu2piedi!). Regia Paola Bigatto e Lisa Capaccioli. “Cosa possiamo fare per prevenire la guerra?” Questa la domanda da cui parte la riflessione di Virginia Woolf nel saggio teorico Le tre ghinee, scritto tra il 1936 e il 1937, qualche anno prima del drammatico scoppio della seconda guerra mondiale. Virginia Woolf osserva impietosamente le cause eterne, sempre presenti anche in noi stessi, della violenza: la vanità, il desiderio di onori, di fama, di potere. Mettendo a confronto il punto di vista femminile e maschile sulla questione guerra, ci invita a individuare i germi delle dittature che spesso assumono le vesti smaglianti dell’autoaffermazione (T. Magnolfi, fino al 29).

Virtù dell'oscurità - foto: Ilaria Costanzo
Virtù dell’oscurità – foto: Ilaria Costanzo

SARTEANO (SI) ➡ INSABBIATI di e con VALENTINA BISCHI: Roma 1940. Quando l’Istituto Luce gli propone di andare a girare un documentario in Etiopia, Ricciotti Menotti Bischi, videoperatore della nascente industria cinematografica, accetta emozionato e lascia la moglie Augusta e i tre figli a Roma. Le sue lettere indirizzate alla moglie e poi fortunatamente giunte alle mani della nipote, l’attrice Valentina Bischi, disegnano la traccia della narrazione di “Insabbiati”. L’interprete veste i panni di Augusta, dando voce a coloro che vivono nell’attesa e nel ricordo della presenza del marito, del padre, dell’amico. (T. degli Arrischianti, 22).

#SelfieStick

Simone Pacini

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marzo, 2024

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