IAT 9-15apr > Tre volte Belarus Free Theatre al Teatro India e Apripista al Ponte della Musica di Roma. Milanesi in scena a Milano: Dionisi, Musella/Mazzarelli e Astorri/Tintinelli. I fratelli Karamazov dalla Sardegna alla Toscana.

#ROMA

11 mer @ Auditorium Conciliazione > Balletboyz una delle forze più sfacciatamente originali e innovative nel panorama della modern dance, pionieri dell’idea di una danza per tutti, hanno raggiunto un vasto pubblico grazie ai loro applauditi lavori in teatro e in televisione. Festeggiano il 10° anniversario presentando lo spettacolo THE TALENT: tre coreografie di grande intensità in cui i Balletboyz sono chiamati a danzare al limite delle loro capacità fisiche, come nella splendida Torsion, esempio di forza ed equilibrio in cui i corpi sono in gara con la gravità rielaborata per i Boyz da Russel Maliphant ed allargata a 6 interpreti, e due lavori appositamente creati per loro: Alpha di Paul Robert e Void, maestoso e adrenalinico lavoro d’ensemble di Jan Cemerek che ha vinto un concorso al quale hanno partecipato oltre 160 coreografi da tutto il mondo onorati di poter creare per la compagnia.

12 gio @ Forte Fanfulla > Per PARABOLE FRA I SANPIETRINI è il turno di Semintesta_Teatro con OCCHIO PIGRO. Regia e drammaturgia Matteo Davide. “Quando ero bambino c’avevo l’occhio pigro. Mi facevano mettere una benda sull’occhio buono, quello che ci vedeva bene. Mi vergognavo, non volevo più uscire, avevo paura che tutti mi prendessero in giro. Poi ricominciò la scuola. Arrivai in classe con la mia benda, a testa bassa, quasi nascondendo il viso. Quando entrai in classe mi accorsi di un fatto straordinario: tanti dei miei compagni portavano come me dei segni sulla faccia. Chi portava la benda come me, chi solo gli occhiali, chi l’apparecchio mobile ai denti, chi quello sopra e chi quello sotto. Eravamo tutti degli splendidi cessi. Solo allora capii che andava di moda sfottere i bambini sani.” Occhio pigro è una finta autobiografia. Un falso e bugiardissimo testamento. Occhio pigro parla sottovoce, dietro le quinte. [fino al 13]

12 gio @ T. India > Come anteprima de Le vie dei festival 2012, tre spettacoli del Belarus Free Theatre (leggi una recensione sul loro ultimo passaggio romano). La compagnia, condannata da anni in Bielorussia ad agire in condizioni di clandestinità (è l’unica istituzione culturale al mondo ad aver ricevuto il Premio dei Diritti dell’Uomo della Repubblica Francese) alla fine del 2010 è stata costretta ad affrontare condizioni di lavoro ancora più dure. Infatti in seguito ai disordini scoppiati in tutto il paese per i presunti brogli elettorali dopo la rielezione del dittatore Aliaksandr Lucashenko alcuni di loro sono stati costretti alla fuga e  vivono da rifugiati in Gran Bretagna; nonostante questo l’attività della Compagnia continua in Bielorussia con training e spettacoli diretti via skype da Londra dal regista Vladimir Shcherban e pur tra mille difficoltà economiche Continuano anche le loro tournée in tutto il mondo. Un’occasione unica per vedere a Roma Generation Jeans, A Flower for Pina Bausch (in prima nazionale) e il rodato Being Harold Pinter. [fino al 15]

A flower for Pina Bausch - photo: teatrodiroma.net

13 ven @ T. Palladium > Con Aldo morto. Tragedia [oggetto di studio di #comunicateatro > Roma], un monologo ideato, realizzato e interpretato da Daniele Timpano, tornano gli anni di piombo, e il loro apice tragico, il rapimento e l’uccisione  di Aldo Moro, visti da una delle personalità emergenti della scena italiana in un’ottica idealmente spericolata, ma rispettosa delle persone. Nato nel 1974, nei giorni del  sequestro Moro, Timpano aveva appena quattro anni e dunque non poteva vivere coscientemente ed emotivamente  uno dei momenti più drammatici della storia italiana. Il suo perciò è lo sguardo di chi ne ha preso conoscenza dopo e lo spettacolo, che nasce da una raccolta di materiali eterogenei ma di ampio respiro, non mira a  ricostruire il sequestro e l’uccisione del presidente della Democrazia Cristiana da parte delle Brigate Rosse, ma punta soprattutto a una evocazione degli anni ’70. Un’Italia che non c’è più, fatta comunque di italiani che in molti casi ci sono ancora: un’epoca che ha lasciato dietro di sé una lunga scia di parole, spesso segnata dalla drammatica lacerazione tra “verità” e “immagine”. [fino al 15]

13 ven @ T. Vascello > Il Satyricon di Petronio è una delle opere capitali della classicità latina; in quello che ci resta del grande romanzo, corre la raffigurazione di una quotidianità che parte e torna alla Suburra, a un luogo che è tanto della mente come del corpo. SEI DRAMMATURGHI ITALIANI PER UN SATYRICON CONTEMPORANEO: è l’idea portante del progetto ideato e diretto da Massimo Verdastro che ha coinvolto alcuni degli autori più significativi – Antonio Tarantino, Luca Scarlini, Marco Palladini, Letizia Russo, Magda Barile, Lina Prosa – nella rivisitazione di numerosi episodi del romanzo, con l’intento di trasformare la scrittura petroniana in scrittura teatrale. Ne sono scaturite sette drammaturgie inedite, che sono andate a costituire il tessuto di un Satyricon contemporaneo, articolato in cinque momenti teatrali, denominati Capitoli. [fino al 29]

14 sab @ Associazione RaabeTeatro > Ingoia e fai finta di niente – I Studio. Progetto di Anna Schirru, Maria Gorini e Caterina Sciariada. Due sorelle vivono la loro distopia quotidiana. Distorcono Tempo e Spazio naturali per creare un microcosmo che è solo loro, regolato da un decalogo che scandisce le loro vite e che hanno ereditato, così come si eredita il colore degli occhi. La loro quotidianità rituale è scandita da una placenta di lenzuola da cui rinascono ogni mattina e da un ciclo eterno di gesti ripetuti. Chiuse nella stanza dei giochi, tra lenzuola, arance, fotografie, disegni sbiaditi, lucine e fili colorati, lavagne e gessetti, sembrano bastare l’una all’altra. Reinventano segni e codici, in bilico tra un’infanzia recisa e un’età adulta desiderata e ingombrante. Un dentro che guarda ad un fuori solo raccontato. [fino al 15]

14 sab @ Ponte della Musica > Con la seconda edizione di Apripista – Festival del Circo Contemporaneo, sotto la direzione di Gigi Cristoforetti, il circo contemporaneo continua a trovare lo spazio per una programmazione articolata e curiosa, capace di svelarne l’energia sfrenata e la suggestione visionaria. Il programma si articolerà in due spettacolari appuntamenti. Spazio deputato d’eccezione sarà il Ponte della Musica. Lo straordinario chapiteau sarà infatti allestito sull’argine del Tevere, sotto la nuova struttura che collega le due sponde del fiume tra il Foro Italico e il quartiere Flaminio. La manifestazione inaugura il 14 aprile con una grande festa. In programma brevi estratti dei numeri degli artisti della compagnia Burencirque e la straordinaria performance del funambolo Didier Pasquette che attraverserà il Tevere in equilibrio sul cavo d’acciaio. L’inaugurazione è affidata all’istallazione-spettacolo Nord/Sud del Burencirque, per la prima volta a Roma. Difficile immaginare un incontro più curioso e stimolante di quello tra Dan Demuynck, artefice di un circo che mescola suggestioni contemporanee con richiami alla musica e alla cultura africana e Daniel Buren, celebrato maestro dell’arte visiva. Dopo aver trovato le prime sorprese all’esterno, il pubblico è guidato all’interno dello chapiteau. Impossibile avere lo stesso punto di vista, perché lo spazio è diviso in diverse aree sceniche, dove si moltiplicano numeri di alta scuola, vere e proprie istallazioni d’arte contemporanea, musica dal vivo. Poi, sarà la volta di Face Nord la nuova creazione della compagnia Un loup pour l’homme . [fino al 22]

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=3VDWQzfXUgg]

15 dom @ RDC > PULP-AMI con Alessandra Della Guardia, scritto e diretto da Dario Aggioli. L’attrice si lamenta perché il testo è difficile e non è completo. Il personaggio interpretato da lei si lamenta del carattere dell’attrice e del fatto che l’autore lo ha lasciato incompleto. Per l’amore non totalmente corrisposto verso l’attrice, l’autore non ha terminato il suo lavoro, rendendo il testo crudo e vero come l’amore, ma inconsistente e tutto poco palpabile. [fino al 16]

15 dom @ T. dell’Opera > Abbondanza/Bertoni, Bigonzetti, Rossi: il Teatro dell’Opera si apre alla danza contemporanea nostrana. Che accadrà? [fino al 20]

#MILANO

10 mar @ T. Verdi > SERATE BASTARDE 2 il tramonto a cura di Compagnia Dionisi. Viviamo affidandoci a idee generiche, largamente condivise, che diamo per buone per non sentirci soli. E che hanno la proprietà di farci vivere una vita non interamente progettata da noi. Una vita di proprietà pubblica. Una vita di altri a cui noi diamo un nome e cognome. Per il resto, stiamo tramontando. Ci stanno spazzando via. Venimmo al mondo ad uso e consumo di altri. Come si fa a fermare un tramonto? La restituzione in forma teatrale di questa riflessione si compone in SERATE BASTARDE 2 di una forma spuria, inqualificabile, di linguaggi, ormai caratteristica endemica dei Dionisi: stand-up comedy, happening, video, gioco satirico, contatto fisico e umorale col pubblico, cabaret esistenziale. [fino al 15]

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=WmHCc4hk9mk]

10 mar @ T. Elfo Puccini > KARAMAZOV liberamente tratto da I Fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij adattamento e regia César Brie. Artista migrante e apolide, molto amato dal pubblico a cui regala momenti di sincerità struggente, César Brie, dopo l’Odissea colorata e multietnica di due anni fa, guarda a un altro grande capolavoro della letteratura mondiale, I fratelli Karamazov di Dostoevskij. Un spettacolo che, secondo il metodo di Brie, si costruisce in progress, grazie a un lavoro collettivo di improvvisazione, elaborazione drammaturgica, montaggio e smontaggio dei materiali per arrivare a rappresentare con leggerezza poetica e densità di emozioni la commedia umana, tragica, farsesca e ridicola dei Karamazov. Quando la scrittura scenica reinventa i grandi testi della letteratura. [fino al 22]

11 mer @ LachesiLab > Ultima settimana col Danae festivalMARIA ARENA con VIAGGIATORE SOLITARIO #performanceANTONIO TAGLIARINI/DARIA DEFLORIAN con RZECZY/COSE [photo]. [fino al 15]

RZECZY/COSE

11 mer @ T. i > Astorritintinelli in LA BALLATA DI WOIZZECCO una rilettura del Woyzeck di G. Büchner, di e con Alberto Astorri e Paola Tintinelli. La ballata di Woizzecco nasce da una nostra passione per G. Buchner e in particolare per il suo Woyzeck a cui questo spettacolo fa riferimento. Il Woyzeck: quello che è tra gli ultimi e corre la terra come fosse una lama di rasoio, quello che per guadagnare la vita obbedisce alle marce della guerra, quello che per sottrarsi alla miseria si riduce a cavia e provetta per la scienza, quello che è sempre sull’orlo di un precipizio perché sente il mondo che s’infuoca e il vuoto dentro, quello che uccide la propria donna nella tragedia della disperazione e della gelosia. [fino al 16]

12 gio @ T. Menotti > CRACK MACHINE di e con Paolo Mazzarelli e Lino Musella. Produzione Compagnia MusellaMazzarelli. Lo spettacolo ripropone e sviluppa quel metodo di creazione teatrale integrale a due già sperimentato e sviluppato dalla compagnia prima in Due cani e poi in Figlidiunbruttodio. Un gioco teatrale, basato su quattro personaggi, due per ogni attore, che si ritrovano a condividere una storia in un carcere. La vicenda che li tiene insieme prende spunto da quella, vera, di Jerome Kerviel, ex trader della più importante banca francese, la Societé Generale. L’uomo che è stato accusato dai vertici della sua banca di essere l’unico responsabile del più grande buco della storia della finanza mondiale, un buco da 4,9 miliardi di euro. [fino al 22]

12 gio @ T. della Contraddizione > TeatrInGestazione in 3 three2 to1 one il coraggio l’abitudine l’invisibile da Le Tre Sorelle di A.Checov. Regia Gesualdi | Trono. Il silenzio e il vuoto diventano quasi rassicuranti per chi non ha la forza di realizzare i propri desideri. Il niente a portata di mano è tutto ciò di cui hanno bisogno gli esseri fragili per esistere, in un indefinito tempo che con fatica può chiamarsi vita. Una vita, che si spera ogni giorno nuova al mattino, in cui le tre sorelle aspettano l’occasione buona; e allora cantano, ballano, parlano da sole, o rivolgendosi ad altri leggono parti di libri: una prigione fatta di regole, di ordine, di educazione. E la vita scorre nella completa inazione. Certi giorni passano senza che si sia detto niente o quasi, senza che si sia fatto niente o quasi. [fino al 22]

3 three2 to1 one - photo: Francesca Paciello

#TOSCANA

9 lun @ Capanno Black Out > Come ogni mese, per una sera il locale si trasforma in teatro e questa è la volta dello spettacolo Ugo Sanchez Jr. di e con Guido Nardin, di ritorno dal recente tour italiano di Slava’s Snow Show, e direttore artistico della rassegna stessa.Ugo Sanchez Jr. è un elegante musicista che fa credere al pubblico di assistere ad un importante concerto, ma si svela e si rivela essere un one-man-show che porta all’estremo la più classica delle dimensioni del clown: l’inadeguatezza. In un divenire di sorprese e di colpi di scena inizia la sua “anabasi comica”, ovvero la serie di peripezie un po’ geniali e un po’ assurde – incluso un intelligente e paradossale coinvolgimento del pubblico – che lo riporteranno in “condizione performativa” apparentemente accettabile, ma, come un clown di antica e sincera scuola, si scontrerà ancora una volta con le situazioni sempre più strampalate e assurde.

11 mer @ T. Metastasio > I FRATELLI KARAMAZOV (leggi lo Storify del debutto in Sardegna all’interno del festival di filosofia) dal romanzo di Fëdor Michailovič Dostoevskij, regia GUIDO DE MONTICELLI. Produzione Teatro Stabile della Sardegna / Teatro Metastasio Stabile della Toscana (leggi la recensione del debutto cagliaritano). I fratelli Karamazov, ultimo romanzo di Fëdor Dostoevskij (pubblicato a puntate nel 1879), è un grande palcoscenico dove il tema del male e dell’esistenza di Dio si fanno rovente dibattito nell’incontro fra i tre fratelli, l’evangelico Alëša, il passionale Dimitrij e il tormentato e raziocinante Ivan, sullo sfondo di un terribile delitto: l’uccisione del padre, figura buffonesca e filistea. Intorno ai fratelli e alla torbida e divorante azione in cui sono implicati, si dibatte una miriade di creature, intrappolate nell’eterna lotta fra il bene e il male. Sullo sfondo la figura luminosa di padre Zosima, presso il cui monastero il giovane Alëša fa il suo noviziato. Ma Alëša viene mandato nel mondo dal suo padre spirituale, lontano dalla dolcezza del maestro, dove c’è più bisogno di lui, là dove si consuma un’azione divorante e torbida in cui sono implicati i fratelli e il padre e una miriade di altre creature intrappolate nell’eterna lotta tra il bene e il male: è un lacerante viaggio nell’”umano” nel quale la conoscenza che il giovane, dotato di amore evangelico, fa dei fratelli – Dmitrij, assatanato dall’eros come il padre, ma capace anche di grande nobiltà, e Ivan, preda di una libido della ragione che lo porta a farsi negatore di Dio – si fa frutto amaro e insieme dolcissimo di rinnovamento spirituale. [fino al 22]

I fratelli Karamazov - photo: Daniela Zedda

13 ven @ T. Cantiere Florida di Firenze > Small Theatre, National Centre of Aesthetics e Versiliadanza presentano DAL LIBRO DELLE LAMENTAZIONI. Ideazione, regia e scelta musicale Vahan Badalyan. Lo spettacolo è una ricerca sull’enigma umano e sul senso di colpa. Una contemplazione del corpo, una meditazione dei sensi, una meditazione sensibile. Attraverso un dialogo musicale e ritmico, la simbologia del gesto, visioni video e il linguaggio contemporaneo della danza, gli interpreti invitano lo spettatore a diventare testimone di intense ed espressive situazioni che sfidano la comunicazione attraverso emozioni e sensazioni. [fino al 14]

13 ven @ T. di Rifredi (Firenze) > TEATRI DELLA RESISTENZA presenta THE FLYING PINTER CIRCUS da un’idea di Dario Focardi, di e con Simone FaucciDario FocardiPaolo GiommarelliLeggi la recensione. [fino al 14]

13 ven @ Viareggio (LU) e Santa Croce sull’Arno (FI) > Quando il teatro di ricerca incontra il teatro-ragazzi: La repubblica dei bambini [leggi il tweet] di Teatro Sotterraneo. Lo spettacolo è un capitolo di Nuovi sguardi per un pubblico giovane, un “cantiere produttivo” inaugurato nel 2010 con cui il Teatro delle Briciole si propone di affidare a giovani gruppi della ricerca italiana il compito di creare uno spettacolo per bambini. Lo spettacolo coinvolge direttamente i bambini affidando loro la creazione di un nuovo stato. I palcoscenico diventa così lo spazio del possibile, il luogo dove la realtà, come la finzione, sono una costruzione da condividere. Leggi, moneta, istituzioni, diplomazia, commerci: cosa succede se dall’oggi al domani bisogna costruire una Repubblica dal nulla? [fino al 19, poi a Castiglioncello e a Lucca]

14 sab @ T. Rossini di Pontasserchio (PI) > Fibre Parallele in MANGIAMI L’ANIMA E POI SPUTALA ispirato dal romanzo omonimo di Giovanna Furio, di e con Licia Lanera e Riccardo Spagnulo. “Gesù ha sofferto le carni della donna e dell’uomo e sa benissimo che il desiderio e il piacere sono alla base della creazione. Quindi la donna sarà il frumento della sua casa, quindi la donna sarà il pane quotidiano, quindi la donna sarà il male e la pietà del male, il bene e la pietà del bene. Quindi la donna avrà in sè tutte le contraddizioni care a Gesù: la tenerezza e l’oblio, la condanna e l’assoluzione, il parto e il figlio, la luce e la tenebra.” Alda Merini La donna, il femminile, avanza lentamente fino a rivelare il suo volto. L’uomo, il maschile, è appeso a un grande crocifisso, immobile, capelli lunghi e panno bianco. Aspetta. La preghiera di redenzione che innalza la donna fa compiere il miracolo inatteso: Cristo muove la sua testa fino a incontrare lo sguardo della disperata.

Mangiami l'anima e poi sputala - photo: Carlo Quartararo
Simone Pacini

Articoli correlati

Condividi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Fatti di teatro - il podcast (ultimo episodio)

Vuoi ricevere "fattidinews" la newsletter mensile di fattiditeatro?

Lascia il tuo indirizzo email:

marzo, 2024

X