Mackie Messer #5 > Su Giorni felici, Rete Critica, CRESCO, Ubu

Come immaginavo: non riesco a star dietro a MM settimanalmente, la settimana scorsa ho saltato e questa siamo già a mercoledì. Son stato travolto da impegni per l’apertura del b&b (photo, trovate altre stupende foto sulle pagine di Air B’n’B della camera 1 e della camera 2), son stato in Toscana a vedere Magelli e Barba, son stato via il fine settimana.

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Vabè poco importa, ci sono alcune cose che volevo raccontare:

1. Splinder (il portale che ospita questo blog) chiude baracca. L’ho scoperto 2 giorni fa mentre stilavo lo IAT. Spero di riuscire a fare un redirect da qualche parte, ho tempo fino al 31 gennaio. Avrei tanto bisogno di un webeditor che mi aiutasse su questa e altre faccende ma trattandosi di volontariato è difficile chiedere troppo. Però ve l’ho scritto, quindi se vi va fatevi avanti! 😉

2. Si è concluso il Premio Rete Critica a cui ho partecipato. Ho dato un primo voto a Romaeuropa festival, Teatro del Sale di Firenze e Francesca Pennini/Collettivo Cinetico, al ripescaggio ho sostenuto anche l’Angelo Mai. Poi al secondo turno ho confermato la mia preferenza per Francesca Pennini. Purtroppo non ho potuto votare il ballottaggio finale (Menoventi vs ricci/forte) perchè non ho mai visto in scena la compagine faentina. Avevo, un po’ provocatoriamente, denunciato il fatto che il ballottaggio potesse diventare una sentenza pro o contro ricci/forte dato che il duo gode di un consenso pressochè totale in rete (sopratutto grazie ai loro fan molto attivi su social network e non solo) ma sono osteggiati da certa critica e da certe aree teatrali perché rei – secondo questi ultimi – di essere ripetitivi e modaioli.
Infatti alla fine hanno vinto i Menoventi [photo: menoventi.com] (sarà un caso?), mi dispiace per Gianni e Stefano (che a me nonostante tutto piacciono), faccio i complimenti a Alessandro, Consuelo e Gianni che spero di vedere all’opera al più presto. Mi sembra un premio assegnato con coerenza da parte della critica web per una compagnia giovane e innovativa (così dicono). Una vittoria tutt’altro che scontata (io avevo previsto un’affermazione del Teatro Valle Occupato) e per questo (e non solo) mi sembra che l’esperimento Rete Critica sia riuscito. Ci vediamo ai Premi Ubu per la consegna del premio!

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3. A proposito di Premi Ubu, sono state rese note le nomination della prima edizione post FQ. Non mi sembrano particolarmente rivoluzionarie, dato che circolano sempre i soliti nomi. Comunque sia è già una notizia che i premi continuino, senza il loro patron storico e con il sostegno di UniCredit. Dato che non voto, mi permetto di dare le mie faziosissime e frivolissime preferenze commentate:

ubu disegno

Spettacolo dell’anno: faziosissimamente Hamlice (che è anche l’unico che ho visto)
Regia: ho visto solo Martone ma non mi pare da Ubu quindi non lo voto. Il mio voto, così su due piedi, va a Paolo Magelli per Giochi di famiglia
Scenografia: sempre i soliti, ho visto solo Loretta Strong e voto Daniela Dal Cin.
Attore: ho visto solo Carmine Maringola che voto.
Attrice: non ho visto gli spettacoli ma voto Federica Fracassi e Daria Deflorian ex aequo sulla fiducia
Attore protagonista: Luca Micheletti perchè mi è piaciuto lo spettacolo.
Attrice non protagonista: Federica Santoro, ma lo spettacolo non l’ho visto
Nuovo attore o attrice: Isabella Ragonese, anche se mi pare forse un po’ troppo vip per gli Ubu (vedi Volo ecc.)
Migliore novità italiana: la Trilogia degli occhiali (anche qui è l’unico che ho visto ma lo voto).
Migliore novità straniera: qui non mi esprimo perché non ho frequentato questi spettacoli.
Migliore spettacolo straniero presentato in Italia: Brook mi è parso alquanto noioso (si può dire?), Lepage non l’ho visto. Voto Vollmond anche se l’ho visto solo in video.
Premi speciali: Prospettiva, Rai Radio 3 e Virgilio Sieni.

4. L’altra notizia della settimana è che sono stati resi noti i i risultati dell’indagine RISPONDI AL FUTURO sui lavoratori dello spettacolo promossa da C.Re.S.Co. I risultati sono a dir poco agghiaccianti. Un teatrante su due guadagna 4/5000 euro all’anno. Cifre vergognose, ma dove vogliamo andare? Invece 1 su 10 ovvero la casta del teatro guadagna in media 34500 euro, senza contare i soldi che non guadagnano ma gestiscono attraverso scambi, favori a amici ecc. (ovviamente generalizzo ma credo che ci sia più di un fondo di verità). Insomma Rispondi al futuro è una sentenza senza futuro. Il Cresco farebbe meglio a chiamarsi De-cresco e non scherzo tanto a dire che ormai questo è un mestiere che puoi fare quasi solo per hobby. Forse sarò troppo pessimista, mi auguro che questi dati smuovano qualcosa.

Cari saluti e a presto
Simone

Simone Pacini

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marzo, 2024

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