Mackie Messer #2 > Nella Rete dei critici ;-)

fattiditeatro partecipa a Rete critica, il primo premio teatrale della rete. Più volte ho detto e scritto di non considerarmi un critico, un po' perché mi intristisce la parola e poi anche perché non sono giornalista e ho sempre scritto gratis (come molti credo), purtroppo! Non ho nemmeno gli strumenti per analisi troppo approfondite sugli spettacoli. E sono pure di bocca buona ovvero apprezzo molti degli spettacoli che vedo. Che ci devo fare? 😉
Ma sopratutto, ciò che cerco di comunicare attraverso questo blog, l'Invito A Teatro, le tweet-recensioni e gli articoli che mi pubblicano su Krapp's Last Post è un approccio "leggero" ad un'arte che è già resa abbastanza pesante dall'autoreferenzialità e dall'egocentrismo di molti artisti.
Per questo mi piacciono i premi. Perché sono un gioco. Ho avuto l'onore di partecipare per un anno (insieme ai critici veri!) ai Premi Ubu e confesso che, oltre al prestigio di far parte di quelli che decidono a chi assegnare i premi più importanti del teatro, mi sono divertito un sacco.
Certo, fare il critico non è male, sopratutto quando ti invitano ai festival e ti mettono all'ingrasso a pranzo e a cena, con copiosi pasti pagati dagli enti locali di turno che sovvenzionano, ma non voglio fare troppe polemiche, anche se ricordo ancora quel mio amico critico che andava solo ai festival dove oltre all'alloggio era compreso anche il vitto. Strano criterio di scelta.
Tornando a Rete critica, apprezzo l'operazione promossa da Oliviero Ponte di Pino, Massimo Marino, Andrea Porcheddu e Anna Maria Monteverdi e ho risposto subito all'appello perché reputo un onore per il mio blog stare accanto al top della critica (ma non c'è un altro nome?! ;-)) on-line, la quale a sua volta da anni è diventata molto più viva, acuta e competente rispetto alla moribonda critica cartacea.
Inoltre, sottolineo che ho accettato perché mi diverto moltissimo (così come mi diverto a votare il mitico Last seen di KLP) a dare voti qua e là, anche se al momento non ho idea a chi dare le mie preferenze.
I "rumors" dicono che ci sia una fronda di critici perplessa che si fa domande sul premio del tipo: perché l'ennesimo premio, qual'è il suo valore, i giochi di potere, web sì web no, insomma papiri di frasi noiose che confermano quello che penso: quando i critici si INCRITICHISCONO (e qui cito ancora Krapp, che suppongo abbia una visione simile alla mia) diventano veramente pesanti.
Credo che sia quasi impossibile nel 2011 campare facendo il critico teatrale, e forse è anche giusto dato che il teatro rappresenta (purtroppo) una percentale bassisssima nelle priorità degli italiani, il teatro contemporaneo è forse il 10% di quella percentuale, la critica teatrale sul teatro contemporaneo è quindi una goccia nell'oceano. Il suo ruolo nel teatro è minuscolo, semplicemente perché è povera rispetto a quelle 50 persone che il teatro davvero lo comandano, ovvero quelli che fanno girare i soldi, direttori di teatri stabili e di circuiti regionali per primi. Insomma contiamo quasi zero, cerchiamo almeno di risultare simpatici.
Il premio sarà consegnato a dicembre, potete seguire le votazioni sulla pagina facebook di Circo critico.

Take it easy maaan! Con tutta la leggerezza possibile..
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Simone Pacini

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aprile, 2024

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