La Cenerentola di Emma Dante all’Opera di Roma (consigli teatrali dal 19 al 24 gennaio)

La Cenerentola di Emma Dante: prima volta al Teatro dell’Opera di Roma per la regista siciliana! La settimana romana ci riserva anche il nuovo Delbono, mentre a Milano torna IF Festival e debutta un testo di Sergio Rubini con Bentivoglio e la Ragonese. In Toscana occasioni per gustare Neri Marcorè, Ambra Angiolini, il nuovo Brecht di Adriana Asti e il Miller di Umberto Orsini. Cerca la tua parola chiave!

MILANO

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Caligola

CALIGOLA \ Corrado d’Elia torna con uno spettacolo cult: Caligola. Tratto dall’opera di Albert Camus e accompagnato da un cast eccezionale, d’Elia adatta e mette in scena il testo con ispirata originalità, interpretando e quasi “vivendo” il ruolo del crudele imperatore, oramai folle e divorato dal dolore e dal potere politico, umanizzandone la figura. La morte di Drusilla, sorella e amante, scatenerà nell’imperatore bambino, ubriaco di potere e di poesia, il desiderio di capovolgere l’ordine della natura, conquistando l’impossibile. Uno spettacolo che sorprende e commuove, dove tutto è scoperto sentimento e stralunante malinconia. Una regia graffiante ed ironica dal montaggio quasi cinematografico, piena di inventiva, di soluzioni sceniche originali e di suggestioni visive che ci restituiscono un Caligola postmoderno ed ironico (T. Litta, fino al 24).

HEMINGWAY \ ADDIO ALLE ARMI dal romanzo di Ernest Hemingway interpretazione e regia Maura Pettorruso e Stefano Piero Detassis, terzo di cinque spettacoli che fanno parte della Rassegna dal titolo LA GRANDE GUERRA – Un ciclo di spettacoli per ricordare (T. della Cooperativa, 22-23).

IF \ Nell’ambito di IF Festival Internazionale Teatro di Immagine e Figura – IX edizione, prima nazionale per NON ESSERE, UNA TENTAZIONE Studio sul Doctor Faustus di Marlowe testo Luca Scarlini; regia, coreografia e dispositivo scenico Luca Veggetti; musica e progetto sonoro Paolo Aralla; marionette, oggetti scenici e collaborazione artistica Moe Yoshida; con Stefania Tansini e Luca Veggetti. Lo spettacolo lavora su temi del Doctor Faustus di Christopher Marlowe, interrogazione incalzante sulla natura dell’uomo e sulla esistenza di Dio. Un povero burattino-Faust sperso nell’universo incommensurabile sfida continuamente la ricerca di un senso del suo esistere, venendo sempre frustrato nei suoi sforzi, eppure continuando disperatamente ad agire, in attesa del prossimo scacco. Nel frattempo urla o borbotta, esperisce tutti i gradi verbali della protesta contro il suo stato, ma non ottiene altro risultato che l’ascolto della sua stessa voce (T. Verdi, 22-24).

KAMIKAZE \ KAMIKAZE NUMBER FIVE della compagnia Phoebe Zeitgeist (guarda il selfie stick con il regista Giuseppe Isgrò e il protagonista Woody Neri). Il testo racconta le ultime ore di un kamikaze. Mentre si prepara per la fine, egli richiama i fantasmi della sua famiglia distrutta: il padre, il fratello, la madre e la sua unica figlia. Le presenze si uniscono in una Totentanz, una danza macabra, una riflessione sulla morte che attraversa e trafigge la vita (T. della Contraddizione, 21-24).

MOLIÈRE \ Molière: la recita di Versailles, produzione del Teatro Stabile di Bolzano che coniuga la creatività e il talento drammaturgico di Stefano Massini, la verve del capocomico per eccellenza Paolo Rossi e l’esperienza scenica e visiva di Giampiero Solari (Piccolo T. Strehler, fino al 24).

SERGIO RUBINI \ Provando…dobbiamo parlare di Carla Cavalluzzi, Diego De Silva e Sergio Rubini con Fabrizio Bentivoglio, Maria Pia Calzone, Isabella Ragonese, Sergio Rubini regia Sergio Rubini. Certo, una coppia borghese può essere teatrino di tutti i vizi borghesi: ostentazione di ricchezze, rapporti utilitaristici, rivendicazione dei diritti di figli avuti da matrimoni precedenti, patrimoni da spartire, lettere di avvocati. Per non parlare delle menzogne, i sotterfugi, i tradimenti e tutte le complicazioni che ne conseguono (T. Franco Parenti, 19-24).

TESTORI \ sdisOrè di Giovanni Testori con Michele Maccagno musiche composte ed eseguite dal vivo Emanuele Nidi regia Gigi Dall’Aglio. Lo scarrozzante-Oreste di sdisOrè rispetta lo stesso percorso dei personaggi dell’ultimo teatro testoriano. L’eroe della vendetta, dopo aver compiuto il suo duplice omicidio, si pente e lascia un messaggio di misericordia e caritas cristiana, non contenuto nel “grechino vocabular”, che sembra l’unica risposta alle preoccupanti dinamiche della società contemporanea (Spazio Tertulliano, 20-24).

ROMA

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La Cenerentola

MONOLOGO \ Scritto e interpretato da Giorgia Gigia Mazzucato, Viviamoci è stato definito dal Premio Nobel Dario Fo una pièce “dalla recitazione con tempi puliti e chiari tipici di una professionista, con un testo paradossale e metafisico, una scrittura puntuale ed efficace” e ha vinto il premio “Miglior Spettacolo” nella prestigiosa rassegna dello storico Teatro L’Avogaria di Venezia, diretto dalla famiglia Poli (T. Studio Uno, 21-24).

PIPPO DELBONO \ Vangelo. Opera contemporanea uno spettacolo di Pippo Delbono. Lo spettacolo nasce a partire della suggestione delle musiche composte da Enzo Avitabile e si nutre di alte suggestione poetiche, ma anche della memoria forte portata dagli attori che hanno attraversato una delle guerre più feroci della storia contemporanea, una guerra che ha cambiato la storia, i luoghi e i confini del loro paese. Un confine che, proprio durante la creazione del Vangelo, si è visto sconvolto dall’arrivo di diecimila persone tra donne uomini e bambini alla ricerca disperata di una terra promessa (T. Argentina, 19-31).

ROSSINI \ Emma Dante alla prima fatica al Teatro dell’Opera di Roma! La Cenerentola, musica di Gioacchino Rossini, dramma giocoso in due atti, libretto di Jacopo Ferretti basato sul libretto francese di Etienne per la Cendrillon di Isouard. La geniale rivisitazione dell’affascinante fiaba di Charles Perrault, viene presentata nel nuovo allestimento con la direzione di Alejo Pérez e la regia di Emma Dante. Il dramma giocoso, a duecento anni dalla creazione “romana” di Gioachino Rossini, che debuttò al Teatro Valle nel 1817, è amato dal grande pubblico per la leggerezza e i virtuosismi canori. Per la sua regia, Emma Dante restituirà agli spettatori il suo fascino intramontabile con un allestimento immerso in un mondo fiabesco con elementi di rottura tratti dal Pop Surrealism. “Cenerentola non ha niente da nascondere – spiega la regista – anche se la sua condizione di emarginata è alla luce del giorno, la sua indole resta nobile sia all’interno che all’esterno della casa. Tutto è giocato tra il dentro e il fuori di un paravento che definisce i luoghi dove si svolge l’azione. Ciò che non si vede è magico, ciò che è alla portata degli occhi è invece reale. L’intento è quello di sviluppare e stimolare la fantasia attraverso un gioco di apparenze ed evocazioni. La bacchetta magica ristabilisce la giustizia e aiuta l’amore a germogliare.”(T. Costanzi, 22-19feb).

SCOTT FITZGERALD \ Il Grande Gatsby in un adattamento inedito e noir affidato a Rachele Studer e Riccardo Eggshell, con la partecipazione straordinaria in voce di Ennio Coltorti. Il capolavoro letterario prenderà forma attraverso le scenografie di Paolo Carbone e la regia di Matteo Fasanella, che fisicamente trasporteranno lo spettatore negli anni Venti, in atmosfere rarefatte e decadenti, nell’infrangersi del sogno americano. In poche parole nell’animo più puro del Grande Gatsby e della produzione di Francis Scott Fitzgerald (T. Stanze Segrete, fino al 31).

VITA E MORTE \ Vita, Morte e Miracoli di Lorenzo Gioielli. Protagonisti: Veruska Rossi, Fabrizio Sabatucci, Riccardo Scarafoni e Francesco Venditti. Regia: Riccardo Scarafoni. La vita e la morte, viste dai palchi e dalla platea, fanno davvero ridere. È quello il miracolo. Marco, un uomo intelligente e sarcastico, è deciso a non cedere al terrore del momento: il suo compagno Emanuele è in coma. Sua sorella Ilaria ha un passato tanto misterioso quanto evidentemente complicato da cui è uscita sposando Dario, uomo solido e semplice, privo della benché minima pericolosità. Soltanto quattro persone. Eppure verranno svelati molti segreti. Che li riguardano tutti. Che porteranno la commedia a una fine imprevista e imprevedibile (fino al 14-31).

TOSCANA

Tradimenti
Tradimenti

AMBRA ANGIOLINI \ Ambra Angiolini e Francesco Scianna in TRADIMENTI di Harold Pinter traduzione Alessandra Serra regia Michele Placido con Francesco Biscione (Teatro del Giglio di LUCCA, 22-24).

BRECHT \ ADRIANA ASTI in IL MARE È BLU Jadasmeeristblau: canzoni, poesie, teatro di BERTOLT BRECHT e KURT WEILL. L’opera di Bertolt Brecht è un immenso, inquietante, fascinoso e provocatorio diario lirico. Il teatro, la poesia, le canzoni, le schegge, i frammenti, le osservazioni lancinanti sul mondo e l’arte costruiscono una vera e propria biografia letteraria, culturale e sociale della prima metà del Novecento. Lo spettacolo che Adriana Asti dedica al ‘maestro’ vuole essere un omaggio alla sua arte. Uno sguardo sul ‘secolo breve’ tra immani tragedie e nuove concezioni del mondo e dell’umanità. Uno sguardo, quello di Brecht, che sa essere accusatorio verso le miserie e le bassezze umane, ma anche bonario, leggero e pieno di stupore per le piccole e grandi ricchezze che come i susini “forse continueranno a fiorire” (T. Metastasio di PRATO, 21-24).

DOSTOEVSKIJ \ Prova aperta, alla fine della residenza, per Fine di un romanzo di Alessandra Crocco e Alessandro Miele, con Alessandra Crocco, Giovanni De Monte, Rita Felicetti, Alessandro Miele, Maria Rosaria Ponzetta. “Fine di un romanzo” è quel che resta de “I demoni” di Dostoevskij. Il romanzo è andato in frantumi. Solo alcuni momenti continuano a risuonare. Sono universali perché umani, ci parlano perché ci riguardano. Rivelano gli eterni inciampi e i nodi irrisolti del vivere. Raccontano un mondo in cui i mediocri sguazzano nel fango e i puri soccombono. (T. alla Misericordia di Sansepolcro AREZZO, 24).

GLI OMINI \ Continuano le tappe toscane de Gli Omini con CI SCUSIAMO PER IL DISAGIO. Le storie intercettate alla stazione, i ricordi, le emozioni. Un concentrato di umanità in movimento, una spremuta di personaggi e di parole. Il ritratto di una giornata compressa, tra il reale e il metafisico, tra personaggi che ritornano e ombre che vagano cercando di partire. Intanto girano intorno a una panchina, tutti sotto lo stesso altoparlante, che ricorda le regole, le vede infrangere e si scusa per il disagio (T. Yves Montand di Monsummano Terme PISTOIA, 23).

IL PRIMO AMORE \ Compagnia Xe in IL PRIMO AMORE II movimento in collaborazione con la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi coreografia Julie Ann Anzilotti (Teatro Comunale Niccolini di San Casciano FIRENZE, 22).

MILLER \ Umberto Orsini, diretto da Massimo Popolizio, interpreta Il prezzo (The Price), un testo spietato e crudele di Arthur Miller, poco frequentato in Italia. L’ultima volta in teatro risale al ’68-’69 con Raf Vallone. Orsini, che divide il palcoscenico con lo stesso Popolizio, Alvia Reale ed Elia Schilton, ci fa scoprire una riflessione sul problema sociale di un’economia basata sul profitto e sul ‘prezzo’ da pagare per raggiungere i propri obiettivi. Ma nello stile di Miller, di cui ricorrono i dieci anni dalla scomparsa e i cento dalla nascita, nel suo mettere al centro il singolo e la propria famiglia in un sistema economico dominato dal guadagno a ogni costo. Il prezzo (The Price) è divertente come una commedia di Woody Allen e tragico come un dramma di Eugene O’Neil (T. della Pergola di FIRENZE, 19-24).

PIER PAOLO PASOLINI \ Neri Marcorè ancora in Toscana con il nuovo spettacolo QUELLO CHE NON HO liberamente ispirato all’opera di Pier Paolo Pasolini canzoni Fabrizio De André drammaturgia e regia Giorgio Gallione con Giua, Pietro Guarracino, Vieri Sturlini voci e chitarre (Teatro Signorelli di Cortona AREZZO, 21-22 – il 23-24 al T. Verdi di PISA).

TEATRO COMICO \ Prosegue Officina Ridens, rassegna di teatro comico con la direzione artistica di Guido Nardin. La seconda serata vede protagonista Katia Beni, con il suo Katia Beni Show. Vengono toccati i temi più cari all’animo umano: dall’amore ai rapporti tra le persone, dalla gioventù alla vecchiaia, le piccole e grandi paure delle donne, ma si parla anche di sesso e di vacanze, a dar vita ad uno spettacolo che potrebbe essere definito un entusiasmante assemblaggio di follia, demenzialità e comicità, dove tutto diventa possibile (Officina Giovani di PRATO, 22).

Simone Pacini

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marzo, 2024

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