Misteri e fuochi sui Tamburi di Taranto con Armando Punzo

La pioggia incessante di ieri mattina non ha intaccato il fermento “sui” (mi hanno detto che si dice così) Tamburi per Misteri e fuochi e non solo: da un lato Armando Punzo e la sua troupe proseguono l’allestimento e le prove di Paradiso – voi non sapete la sofferenza dei santi (giovedì alle 21 presso l’ex campo sportivo Atleti Azzurri – Rione Tamburi, Taranto, INGRESSO LIBERO – IL PUBBLICO È INVITATO A PORTARE UNA CANDELA BIANCA) dall’altro lo staff del Teatro Crest (in questi giorni il quartier generale di Armando e il suo staff) è impegnato negli ultimi preparativi per l’inizio della IV edizione del festival StartUp (da giovedì a domenica).

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Arrivo in teatro la mattina. A pochi metri di distanza, nell’ex campo sportivo Atleti Azzurri, le croci dello spettacolo di Armando, il primo che debutterà per Misteri e fuochi, già troneggiano sul quartiere. Il palco e l’impianto luci sembrano quelli di un concerto rock. Nella prima parte della giornata ognuno prosegue i suoi lavori: lo scenografo Alessandro Marzetti, insieme a un gruppo di ragazzi del corso di formazione per “Macchinisti multicompetenti” del TPP, continua a costruire la scena incessantemente. Emanuela Dall’Aglio dà gli ultimi ritocchi ai costumi mentre Armando Punzo insieme ad Andrea Salvadori (musicista, sound designer e molto altro) ripassano le scene che comporranno lo spettacolo.

Armando Punzo Misteri e fuochi
La scena di Paradiso in costruzione

In mattinata si aspettano altri due arrivi, fondamentali: il pianoforte che prenderà posizione sul lato sinistro della scena e i due light designer Andrea e Fabio “Sgommino” Berselli. Pranziamo in teatro aspettando la fine delle intemperie.

Nel pomeriggio studiamo il tracciato migliore per l’inizio dello spettacolo, nel contesto “metafisico” del Rione Tamburi. Accanto al campo una piazza enorme doveva essere spazio di mercato, ma si è trasformata in un cimitero di bottiglie: i ragazzi del quartiere ci rompono le bottiglie di vetro creando una distesa suggestiva e inquietante. Scruto la scena e mi viene in mente l’unico spettacolo in un campo di calcio di cui ho memoria: Winterreise di Klaus-Michel Grüber all’Olympia Stadion di Berlino. Lo spettacolo non l’ho visto (ero appena nato) ma Franco Quadri alla Ubu ce ne aveva parlato più volte ed io curioso ero andato alla ricerca di testi e fotografie che lo documentassero.

Alle 16 cominciano le prove in teatro: prima i bambini (una “classe viva”) poi gli adulti. Facciamo in tempo per un giro nell’affascinante città vecchia di Taranto, scrutando con curiosità le “sezioni” (una via di mezzo fra un bar e un circolo) e al castello Aragonese (che sarebbe potuto essere il luogo dello spettacolo).

Misteri e Fuochi Taranto
Il tramonto sul porto di Taranto

E dopo cena, e dopo la seconda parte delle prove con i cittadini dei Tamburi, la conclusione della giornata è anche il suo momento più emozionante: durante i “puntamenti” delle luci il luogo si svela per tutta la sua forza: tra il vento e gli uccelli (aironi? anatre selvatiche?) che ci attraversano sopra il capo, si affaccia il “mostro” che ci ha portato fin qui: la centrale dell’ILVA sbuffa fumi e ruggisce nel silenzio della notte sui Tamburi, interrotta soltanto da alcune timide grida di ragazzini. Uno scenario surreale da Apocalypse Now, un luogo epico che Armando Punzo riempirà di poesia e immagini.

Misteri e fuochi Quartiere Tamburi
Paesaggio notturno con croce sui Tamburi
Simone Pacini

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marzo, 2024

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