Solstizio d’estate per un Premio Hystrio ricordando Domenico Rigotti

Si è tenuta sabato 21 giugno – solstizio d’estate – la serata conclusiva della 24.ma edizione del “Premio Hystrio 2014”, dedicata – com’è stato sottolineato dalle ‘madrine’ e ‘presentatrici’ Claudia Cannella e Veronica Cruciani – alla memoria di Domenico Rigotti, per cinquant’anni critico teatrale e di balletto dell’ “Avvenire”, oltre che figura storicamente legata alla testata “Hystrio” – lo ha ricordato bene, la stessa Cannella, ad esempio, raccontando di averlo già trovato, quale nume tutelare, arrivando in redazione nel 1991. Anche quest’anno la kermesse è stata ospitata al Teatro Elfo Puccini e si è snodata in tre giornate, in cui la giuria ha esaminato i 46 giovani attori, che avevano superato la prima selezione, individuandone 5 – 2 vincitori e 3 segnalati -, chiamati sul palco delle premiazioni nella serata conclusiva, assieme ai colleghi teatranti di professione, a cui sono stati tributati riconoscimenti, suddivisi per categorie. Così la giuria, composta da Marco Bernardi, Ferdinando Bruni, Fabrizio Caleffi, Claudia Cannella, Monica Conti, Veronica Cruciani, Francesco Frongia, Andrea Paolucci, Mario Perrotta, Roberto Rustioni e Gilberto Santini, ha individuato in Maria Laila Fernandez e in Livio Santiago Remuzzi – neodiplomati presso la scuola del Piccolo Teatro di Milano – i vincitori del Premio Hystrio 2014 alla Vocazione; segnalati anche Silvia Lamboglia, Mario Autore e Davide Domenico Gasparro, anch’egli formatosi alla scuola del Piccolo. Accanto a loro, giovani premiate sono state pure Erika Z. Galli e Martina Ruggeri, vincitrici del Premio Hystrio Scritture di Scena con la loro drammaturgia “Supernova” e Margherita Manga con “Hugo-Burla”: delle prime è stata data lettura scenica durante la prima serata, giovedì 19 , mentre venerdì 20, è stata la volta di Michele Santeramo di Teatro Minimo e della sua “Storia d’amore e di calcio”, vincitore del Premio Hystrio 2014 alla Drammaturgia.

foto marina siciliano - veronica cruciani e claudia cannella
foto marina siciliano – veronica cruciani e claudia cannella

Gli altri premiati: Elio De Capitani all’interpretazione: “ elfo delfico, sapiente vaticinante di quel teatro che sa precedere le tendenze, determinandole…” -, Valerio Binascoalla regia: “attore, pedagogo e regista: l’articolato cammino artistico di Valerio Binasco testimonia di una passione teatrale a trecentosessanta gradi….” -, Gigi Saccomandi, light designer – Premio Hystrio ‘Altre Muse’, dedicato alle attività artistiche correlate al mestiere teatrale: “Maestro riconosciuto nell’arte di dare la giusta luce agli spettacoli, Gigi Saccomandi è da considerare autore e artista dal segno inconfondibile, frutto di una straordinaria cultura visiva e di una creatività basata sulla conoscenza delle più aggiornate acquisizioni dell’illuminotecnica. Ma tipicamente sua è anche la capacità di sperimentare e una sensibilità “registica” che lo assimila a quegli uomini di teatro “completi” che hanno rinnovato la scena del Novecento”. Poi un ex aequo assegnato dalla Provincia di Milano a IT Festival – “manifestazione tutta milanese che, nel giro di due sole edizioni, è diventata una preziosa vetrina per il teatro più indipendente, riunendo realtà profondamente diverse fra loro, per obiettivi, talento, stabilità. Con regole comunque uguali per tutti: appartenenza all’underground milanese, venti minuti per farsi conoscere, poi spazio agli altri. E con il valore aggiunto di un clima di festa e di confronto, che ha aggregato un pubblico eterogeneo in cui si mescolavano, senza gerarchie, artisti, operatori, addetti ai lavori, semplici curiosi e appassionati di teatro” com’è stato ben sottolineato anche dall’intervento dell’ assesore Del Corno – e Compagnia Favolafolle – “Fondata a Casorate Primo nel 2006, la Compagnia Teatrale FavolaFolle è oggi tra gli esempi concreti di come si possa fare e diffondere cultura teatrale anche oltre i confini della metropoli milanese […] dalla produzione di spettacoli teatrali ai corsi per adulti e ragazzi, dall’organizzazione di concerti e show alle letture in biblioteche e librerie […] A questa giovane e agguerrita Compagnia va dunque il Premio Hystrio-Provincia di Milano per la capacità di creare sinergie con realtà territoriali, dimostrando che il teatro è un mezzo di crescita, non solo culturale, per ogni singola comunità locale”.

marina siciliano - michele santeramo
marina siciliano – michele santeramo

I due premi riconosciuti in collaborazione coi due Festival – Castel dei Mondi e Teatro a Corte – sono stati dati rispettivamente ai Fratelli Dalla Via – “ Diego e Marta Dalla Via, veneti di montagna, raccontano storie e stereotipi del loro territorio, quel benessere del Nord-Est diventato malessere, la fragilità e la crisi della famiglia e dei rapporti generazionali con una scrittura scenica arguta e sferzante, utilizzando una lingua musicale e piena di ritmo appena “sporcata” dal dialetto […] Ma la consacrazione arriva con il Premio Scenario, vinto nel 2013 con Mio padre era come un figlio per me, crudo ritratto del fallimento del miracolo del Nord-Est, che approfondisce la loro riflessione sulla crisi e sulla precarietà economica e psicologica di certe giovani generazioni…” – e Jo Strømgren Kompan – “Consapevolezza del reale e passione per l’utopia sono alla base dello spirito che anima sin dall’inizio il lavoro della Jo Strømgren Kompani, nata nel soggiorno di una casa di Bergen nel 1998 e destinata a raggiungere il successo in più di 50 diverse nazioni con un repertorio che supera le 20 produzioni…”. Il Vincitore del premio Twister – novità di quest’edizione, consistente nella possibilità di votare direttamente via web e che ha attivato oltre 2000 partecipanti a scegliere all’interno di una “rosa di 10 spettacoli, che per visibilità e qualità sono stati reputati degni di menzione” – è stato “Un bès – Antonio Ligabue” di e con Mario Perrotta, fra le motivazioni della cui assegnazione sono stati stralciati alcuni dei commenti on line, che ne hanno accompagnato la preferenza: «Uno spettacolo indimenticabile. Perrotta sul palco stupisce, emoziona e incanta!»; «Ho votato per Un Bès di Mario Perrotta perché la sensibilità di questo straordinario attore arriva dritta al cuore, scandaglia l’animo umano svelandone meandri sconosciuti. Il Progetto Ligabue è il riassunto di questa capacità»; «È uno spettacolo che ti porti dentro. Emoziona anche la memoria dello spettacolo, non solo la sua visione, e quello struggimento, che provi per Antonio Ligabue dopo la fine, è una sorta di “dispiacere postumo”».

Una serata frizzante e condotta con toni conviviali e divertenti dal duo Cannella /Cruciani, che hanno saputo alternare la solennità della lettura delle motivazioni e la consegna dei premi, con momenti di maggior leggerezza ed ironia, accompagnando il numeroso pubblico nello svolgimento di una serata inevitabilmente lunga, ma non per questo noiosa – e all’interno della quale non è mancata l’occasione, per i cinque ragazzi legati al Premio alla Vocazione, di regalar assaggi della loro arte.

Ma già le due precedenti serate di lettura scenica, del resto, erano state all’altezza: la prima svelandoci “Supernova” – nella studiata ed inventiva regia di Sabrina Sinatti ed interpretata da quattro generose e comunicative attrici quali Federica Fabiani, Silvia Giulia Mendola, Marta Marangoni e Roberta Rovelli, a restituirci un testo “dominato da un realismo magico virato in grottesco”, come si legge dalle motivazioni di assegnazione del premio, che proseguono: “La scrittura frammentata, il procedere per quadri fortemente simbolici a ritrarre una famiglia tutta femminile, con padre assente o forse morto, rende con forza il lato “nero” di dinamiche familiari irrisolte, liberando un’energia eversiva che fa pensare a modelli “alti” (García Lorca, Garcia Marquez, Emma Dante) trattati però con sana irriverenza”. Né da meno – lo ricordavamo – la lettura di “Storia d’amore e di calcio” di Michele Santeramo, che, in quindic’anni di militanza drammaturgica, ha saputo guadagnarsi le seguenti motivazioni, a fondamento del riconoscimento del premio: “Acuto osservatore del presente, Santeramo analizza con dolente ironia le contraddizioni del contemporaneo, filtrandole con una vena grottesca, sottilmente crudele, che spesso sfocia nel surreale o nell’iperreale e che riesce a riflettere, anche nel linguaggio, le difficoltà di un certo meridione ad affrancarsi da antichi retaggi. […] A Michele Santeramo, sensibile cantore di un sud dell’anima in cerca di dignità esistenziale, va un meritatissimo Premio Hystrio alla drammaturgia”.

Teatro Elfo Puccini

dal 19 al 21 giugno

Francesca Romana Lino

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