A dieci anni dalla fondazione di Altre Velocità costruiamo un momento di incontro che sia occasione di riflessione sul teatro degli ultimi 10/15 anni, un arco di tempo che ha visto nascere in Italia e nel territorio emiliano-romagnolo diverse esperienze artistiche. Invitiamo artisti, compagnie, webzine, critici, festival e operatori che come noi compiono 10 anni a portare la propria testimonianza per confrontarci su questo ultimo pezzo di “presente permanente”, per capire cosa è successo (e cosa non è successo). «Ancora tu! Ma non dovevamo vederci più?» cantava Battisti. Eppure siamo quasi tutti ancora qui con il teatro, con la danza e la critica, forse residuali, certamente minoritari, eppure presenti.
Compiono 10 anni (o giù di lì) e presentano i loro interventi:
Compagnie e artisti: Michele Bandini/Spazio Zut, Berardi/Casolari, Alessandro Carboni, Città di Ebla, Silvia Costa, Fagarazzi & Zuffellato, Fibre Parallele, gli Omini, gruppo nanou, Menoventi, Muta Imago, Orthographe, Punta Corsara, Reggimento Carri/Roberto Corradino, Teatro dei Venti, Paola Villani.
Operatori e festival: Edoardo Donatini/Contemporanea Festival, Roberta Nicolai/Teatri di Vetro, Pietro Valenti/Emilia Romagna Teatro Fondazione, Gianluca Cheli/Kilowatt Festival, Giancarlo Cauteruccio/Zoom Festival.
Critici, studiosi e testate: fattiditeatro, Tihana Maravic, Il Tamburo di Kattrin, Teatro e Critica.
Saluti istituzionali: Davide Conte – Assessore Cultura e rapporti con l’Università del Comune di Bologna
Saranno presenti: Matteo Casari, Marco De Marinis, Oscar De Summa, Elena Di Gioia, Francesca Divano, Silvia Fanti, Maison22, Laura Mariani, Masque teatro, PerAspera Festival, Angelo Romagnoli, Cira Santoro, Antonio Taormina, Teatri di Vita, Teatro dell’Argine, Teatro delle Briciole, Michele Trimarchi, Cristina Valenti, Mattia Visani e altri ospiti in via di definizione
Ancora tu! è a cura di Lorenzo Donati, Agnese Doria, Alex Giuzio, Rodolfo Sacchettini, Serena Terranova. Con Valentina Bertolino, Francesca Bini, Francesco Brusa, Alessandra Cava, Lucia Oliva, Matteo Vallorani.
Ieri
Nel 2005, in occasione del Festival Contemporanea di Prato, abbiamo dato vita al gruppo critico Altre Velocità. Eravamo ragazzi e ragazze che partecipavano a un laboratorio di scrittura, curato da Massimo Marino, per la realizzazione del giornale del festival. Il nome “Altre Velocità” nasceva in seguito a varie riflessioni e soprattutto ci sembrava giustamente polemico rispetto alle “alte” velocità di cui molto si parlava in quei mesi, in riferimento alla linea Bologna-Firenze (oggi forse ci saremmo chiamati NO-AV?). Dieci anni dopo, ci siamo accorti che proprio nel 2005 stavano nascendo tante altre nuove realtà con le quali avremmo poi percorso pezzi di strada assieme.
Oggi
Il tentativo è dunque provare a mettere giù qualche punto fermo, segnalare dei principi o dei fatti utili all’analisi: occasioni sfruttate o occasioni perse, pratiche antiche, proposte significative presto sfiorite, azioni effimere, abbagli duraturi…È il nostro modo – speriamo non troppo noioso – di festeggiare questi dieci anni di attività e di provare a capire – tramite il confronto – un po’ meglio il contesto in cui agiamo (il teatro, l’arte, la cultura, la politica, la società…). Da questo punto di vista parziale ma autentico tenteremo – lasciando viva la confusione – di tirar fuori qualche idea, ispirandoci a questo punto a chi diceva che l’importante è avere poche idee ma confuse.
Vogliamo raccogliere materiali (teorici, pratici, esperienziali) per capire onestamente quale sia oggi un possibile kit di sopravvivenza: principi, fatti, analisi, storie, proposte, che in questi dieci anni hanno lasciato un segno e che potrebbero essere utili per i dieci anni futuri (cosa tenere, cosa buttare, cosa salvare, cosa riciclare). In dieci anni il mondo è cambiato. Dalla rivoluzione digitale all’esplosione della telefonia mobile, dalle guerre ai terrorismi alla crisi economica, e i prossimi dieci si annunciano ancora più feroci.
Di seguito, elenchiamo alcune domande che possono fungere da guida per diverse pratiche ed esperienze: come avete iniziato (il lavoro di gruppo, il progetto)? Qual è stata la scintilla iniziale? Quali le condizioni che hanno permesso la nascita del vostro progetto? In che modo è andato a modificarsi? Queste condizioni esistono ancora oggi? In cosa sono cambiate?
Per quanto riguarda le questioni legate alla cultura teatrale: cosa è successo in questi dieci anni di teatro dal vostro punto di vista? Quali estetiche sono emerse? Che cosa ha “detto” il teatro in questi ultimi dieci anni? Avete un’immagine o uno spettacolo che per voi vale la pena di essere ricordato? Riuscite a fare un elenco di scene o di spettacoli che meglio rappresentano il decennio? Cosa ha prodotto di “nuovo” questo decennio? Come vi immaginavate dieci anni fa? Quale è il grado di stabilità e quale quello di precarietà della vostra esperienza? Pensate di portare avanti il vostro progetto per i prossimi dieci anni o la vostra prospettiva si è ridotta? Avete avuto (e avete) la percezione di una condizione comune per una generazione? Ci sono delle cose che in questo senso avreste voluto fare o fare meglio? Quali sono i più grandi errori che avete fatto? Cosa consigliereste fraternamente a un ventenne di oggi? Cosa chiedereste fraternamente a un cinquantenne?
Con il Patrocinio del Comune di Bologna
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