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TEATRO VALLE OCCUPATO
ALTRESISTENZE
PRIMA NAZIONALE
11 gennaio duemila14 ore 21.00 | 12 gennaio duemila14 ore 18.00
È TUTTA COLPA DELLE MADRI
di Erika Z.Galli e Martina Ruggeri
con Anna Basti, Sara Pantaleo, Aurora Peres, Regina Orioli
e con la partecipazione di Giovanna De Rosa
una produzione Industria Indipendente e Teatro Valle Occupato
con il patrocinio di Amnesty International
Siamo pronte a inchiodare il mondo. A ribaltare le chiese e i dittatori inclementi.
A infuocare le leggi e a vomitare nei pavimenti dei tribunali.
Arriveremo fino alle steppe russe mamma. Siamo Emma Goldman, siamo Virginia Woolf, Betty Friedan, Simone de Beauvoir, Nadia, la ragazza dalle labbra grandi e lucide, siamo Masha, Katerina, siamo le Pussy Riot, siamo Kate Millet, le Redstockings, Angela Davis, siamo le Guerrilla Girl, Carla Lonzi, Ellen Johnson Sirleaf, Leymah Gbowee, Tawakkul Karman, siamo le suffraggette, Cécile Kyenge, Franca Rame, siamo Amina, Aung San Suu Kyi, siamo le Femen, Anna Hutsol, siamo amazzoni.
È tutta colpa delle madri
Una prima nazionale al Teatro Valle Occupato, sabato 11 gennaio alle ore 21 e domenica 12 gennaio alle 18, con È tutta colpa delle madri di Erika Z.Galli e Martina Ruggeri, prodotto da Industria Indipendente e dal Teatro Valle Occupato e patrocinato dall’organizzazione internazionale per i diritti umani Amnesty International.
Erika Z.Galli e Martina Ruggeri vengono insignite nel 2010 del premio speciale Celeste Brancato come autrici e registe dei propri lavori: per la ricerca e la sperimentazione in ambito teatrale, mentre l’anno successivo, con il monologo Crepacuore, si aggiudicano tre festival nazionali: Teatri Riflessi (CT), La Corte della Formica (NA) e MArtelive (RM).
È tutta colpa delle madri è una saga epica in cui una famiglia di tutte donne lotta per l‘emancipazione femminile, gridando con sdegno la propria rivolta. Ambientato in un’epoca fuori dal tempo, la storia si svolge nel periodo della primavera, quando tutto fiorisce. Protagoniste indiscusse sono donne comuni ma dall’identità celata, ognuna con la propria volontà di rivalsa, pronte ad azioni scomode e rischiose. La narrazione si dipana in un intreccio di storie e relazioni, eventi personali e popolari, storie di guerra e di rivoluzioni al femminile dalla loro nascita a oggi. Lo spettacolo vuole sollevare interrogativi e indagare, attraverso l’uso di una poetica familiare, le dinamiche di una generazione che sta cambiando forse in maniera irreversibile.
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