Nona edizione per SHORT THEATRE a Roma, festival sottotitolato quest’anno “La rivoluzione delle parole” (4 – 14 e 25 settembre 2014 a La Pelanda, Teatro Argentina e Teatro India): parole come nodi di voci che sappiano descrivere l’oggi per immaginare il domani, che sappiano interrogarsi sui loro limiti e sui loro sconfinamenti, che raccontino quello che siamo e dicano di quello che siamo pronti ad essere. Fattiditeatro è Social Media Partner per il terzo anno consecutivo (rileggi i post della prima e della seconda settimana dell’edizione 2013) e racconterà il festival attraverso tweet, video e immagini (hashtag: #shortheatre). Moltissimi anche quest’anno gli spettacoli, ne cito solo alcuni.
Un omaggio alla poesia, alla necessità di raccontare e di dire gli spettacoli di Milena Costanzo Anne Sexton cleaning the house sulla poetessa americana. Perché nasce il male? Come ha potuto affermarsi una figura come Hitler? Questi gli spunti da cui parte Antonio Latella per lo spettacolo A.H.. Jesus di Babilonia Teatri affronta in questa prima apparizione non solo il tema della religione nella società di oggi ma anche il lato umano di una delle personalità più importanti della nostra storia. La scrittura scenica di Fortebraccio Teatro si confronta con uno degli autori più importanti del ‘900, Luigi Pirandello: in I giganti della montagna atto I Roberto Latini darà nuova voce al lascito poetico del testo, così rilevante pur nella sua incompiutezza. Spazio alle nuove generazioni con Fratelli Dalla Via che propongono il lavoro vincitore del Premio Scenario 2013, Mio figlio era come un padre per me, mentre Marta Dalla Via firma lo spettacolo di varietà Veneti fair. Zaches Teatro presenta 2 lavori di teatro/danza, dal Dittico della Visione progetto sull’opera pittorica di differenti artisti che indaga l’atto del vedere: Il fascino dell’idiozia #1 su Goya e Mal Bianco #2, dedicato almaestro giapponese Hokusai, creatore dei Manga.
Nata a Capo Verde, ma residente in Portogallo Marlene Monteiro Freitas si confronta con un personaggio inventato Guintche che dopo aver acquisito vita propria ha come unico destino il tradire le aspettative. La performer Eleanor Bauer, originaria degli Stati Uniti e poi trasferita in Belgio affronta alcuni estremi di percorsi linguistici e semantici aiutata da una pelliccia d’orso troppo grande – unico oggetto di scena, in (Big girls do big things). Intervento installativo/performativo, Paradoxa di Portage si basa sui corsi formativi obbligatori per scuole e/o aziende sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, evidenziando in questi i paradossi dell’attuale situazione del lavoro in Italia.
Short Theatre 9 presenta in questa edizione Swiss Time, focus sulla creazione contemporanea svizzera con: Martin Schick & Damir Todorović (CH/RS) in Holiday on stage presentano un’amara ma ironica riflessione sul lusso e sul successo; L’Alakran (CH/ES) coinvolgerà quindici adolescenti in un laboratorio finalizzato alla presentazione dello spettacolo La casa di Eld di R.L. Stevenson; Yan Duyvendak in Please, continue (Hamlet) mette in scena, tra realtà e finzione, un processo: l’omicidio di Polonio sarà trattato da figure di professionisti legali reclutate a Roma per esplorare l’eterna questione di cosa sia la verità.
Nell’ambito di Transarte, progetto ideato dall’Institut français per favorisce la promozione di forme artistiche nate dall’ibridazione di processi creativi, Short Theatre 9 ospiterà: Alex Cecchetti che ci condurrà in 3 visite guidate all’interno di alcune sale del Louvre: Antichità greche, etrusche e romane; Pittori italiani e Antichità orientali; Ivana Müller (FR/HR) con lo spettacolo del 2006 per la prima volta in Italia While We Were Holding It Together sulla reinvenzione continua di immagini e We Are Still Watching uno dei suoi ultimi lavori, una sorta di “prova di lettura” in cui gli spettatori si incontrano per leggere insieme un copione. Suite n°1 per L’Encyclopédie de la parole di Joris Lacoste (FR) è un progetto artistico che esplora l’oralità in tutte le sue forme con l’obiettivo di decodificare i meccanismi della comunicazione orale. Nel 2013 il collettivo intraprende un ciclo di suite corali che si basano su un semplice principio: riprodurre vocalmente e il più fedelmente possibile una “suite” di registrazioni varie. Ogni parola – da una conferenza di Lacan a un estratto di South Park ai versi di Eminem – è trattata musicalmente andando a comporre la Suite n°1 portata in scena dagli 11 interpreti della compagnia insieme a 11 “amatori” italiani e 1 direttore d’orchestra.
Il programma completo su www.shorttheatre.org.
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