Sito realizzato da kreattivamente
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corso di alfabetizzazione teatrale per spettatori di scuole superiori e università
con Rossella Menna e Simone Pacini
Negli ultimi anni, nel mondo delle performing arts, si discute molto di audience development, audience engagement, formazione del pubblico; le direttive ministeriali, anche per la necessità di accrescere il pubblico dei teatri, spingono in direzione di una relazione più massiccia con lo spettatore; i corsi per allenare lo sguardo si moltiplicano, le redazioni che coinvolgono giovanissimi critici nella composizione di giornali che accompagnino festival e rassegne sono sempre più una costante; nei teatri più impegnati su questo fronte, quasi sempre in proporzione al coraggio della sperimentazione sui cui puntano, sorgono scuole per spettatori, si investe in politiche di abbonamento specifiche, si propongono campagne dedicate e si invita regolarmente il pubblico a incontrare gli artisti per porre loro domande. Non sempre tali virtuose politiche portano i frutti sperati, poiché la cultura teatrale in Italia (la cultura teatrale, non il teatro!), in questo momento storico, è a un tale punto morto che si rischia di attirare nel cerchio magico chi ci sta già. La scuola, il luogo per eccellenza in cui si dovrebbe acquisire una alfabetizzazione generale alle esperienze culturali, rappresenta la nostra più grande occasione per invertire la rotta. Che cosa accadrebbe se in ogni scuola, tra gli insegnamenti curriculari, si aggiungessero le performing arts? Nell’attesa che i piani scolastici si evolvano correggendo il tiro, perché non provare a intervenire con un percorso parallelo?
L’obiettivo del corso che proponiamo è molto preciso: far innamorare il più alto numero possibile di studenti del teatro, scegliendo spettacoli di altissimo livello, e fornendo loro gli strumenti per darci ragione o smentirci completamente.
Siamo due professionisti indipendenti, frequentatori assidui dei linguaggi dell’arte, ma anche operatori concreti nel mondo della cultura. Ci siamo sporcati le mani lavorando con festival internazionali e compagnie prestigiose, sappiamo cosa significhi riempire le piante di un teatro e condurre trattative, sappiamo isolarci nello studio e insieme organizzare lo spazio e la logistica. Proviamo a comprendere cosa non funziona e perché, osserviamo il cambiamento che si produce concretamente nelle comunità in cui operiamo, e di volta in volta ci sforziamo di ricavarne dei modelli.
*Rossella Menna è dramaturg e curatrice teatrale. Alla ricerca indipendente come teorico di performing arts, e alla scrittura critica e saggistica, affianca e interseca l’attività di dramaturg del Festival VolterraTeatro, occupandosi di consulenza artistica, scouting, affiancamento alla progettazione, programmazione, produzione, curatela delle iniziative editoriali e convegnistiche, coordinamento ufficio stampa e ufficio comunicazione e promozione, e social media managing. Collabora assiduamente con l’Associazione Carte Blanche/Compagnia della Fortezza e l’Associazione Archivio Zeta, per le quali cura l’ideazione di progetti speciali, le iniziative editoriali e promozionali, e i progetti di formazione del pubblico. [curriculum esteso]
*Simone Pacini, Master in Management dello spettacolo alla SDA Bocconi, si occupa come consulente free lance di comunicazione, formazione e organizzazione in ambito teatrale e culturale. Nel 2008 concepisce il brand fattiditeatro che si sviluppa trasversalmente imponendosi come forma di comunicazione teatrale innovativa. Dal 2012 ha realizzato oltre 40 progetti che uniscono le performing arts al web 2.0 in 13 regioni differenti. Da circa un anno ha iniziato a realizzare progetti e tenere lezioni e workshop di “social media storytelling”. [bio completa]
Agli studenti delle scuole superiori o universitari.
Scuole e teatri.
Niente di immediatamente visibile. La formazione è una semina generosa a occhi chiusi per un frutto che arriverà lontano da noi. A teatro si va quando ci va il pubblico “normale”, perché è un’esperienza che dobbiamo imparare a fare regolarmente, come regolarmente dovremmo leggere, studiare, discutere, concentrarci sulla cura del nostro intelletto. I nostri allievi sceglieranno liberamente di andare a teatro, ci andranno da soli, quando ci vanno tutti gli altri.
Perché abbiamo maturato esperienza, ma non siamo né stanchi né annoiati, perché l’uno è esperto di comunicazione e di didattica ludica, e l’altra è interessata ai processi di formazione dell’individuo: i due opposti si completano. Perché abbiamo rapporti con istituzioni, università e festival, ma siamo completamente indipendenti, curiosi, votati allo studio e alla ricerca sugli oggetti artistici e sulle metodologie pedagogiche.
Perché siamo liberi di scegliere; perché per questo corso abbiamo deciso di concederci la libertà di investire, come osservatori, operatori, studiosi e formatori, solo sui progetti artistici su cui ci interessa ragionare, nell’interesse nostro, ma soprattutto degli spettatori che vogliamo far innamorare.
I costi sono da discutere, caso per caso, progetto per progetto, secondo le effettive esigenze e nel rispetto del nostro lavoro e del vostro sforzo di investimento sulla cultura.
Email: contact [@] fattiditeatro.it | mob: (+39) 335.8384927
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