Il Centro di Produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri e ATER Fondazione organizzano una versione inedita dello storico festival COLPI DI SCENA, una sorta di “edizione zero”, volta a indagare le nuove espressioni del Teatro Contemporaneo, che si terrà a Forlì dal 30 settembre al 2 ottobre 2021. In un momento particolarmente delicato per tutto il comparto dello spettacolo dal vivo, Colpi di Scena – Sguardo nel Contemporaneo intende sostenere il coraggio che le Compagnie ospiti, sia affermate che emergenti, hanno dimostrato nel voler creare e produrre nuove proposte teatrali. Spazio e linfa, dunque, alle visioni, alle indagini, alle espressioni della nuova drammaturgia con 13 spettacoli, di cui ben 7 presentati in anteprima o prima nazionale, con il coinvolgimento di Associazione Teatrale Autori Vivi / Emanuele Aldrovandi, Instabili Vaganti, Les Moustaches, Occhisulmondo, Casavuota, Kepler-452, Collettivo Lacorsa, Teatro delle Albe / Luigi Dadina, Studio Doiz, Fondazione Sipario Toscana / Paola Fresa, (S)Blocco5, Menoventi, Città di Ebla. Fattiditeatro è social media partner e racconterà l’evento attraverso videointerviste, immagini, post.
Oltre alle rappresentazioni sceniche, Colpi di Scena – Sguardo nel Contemporaneo proporrà anche due tavole rotonde/incontri: il primo, “Parliamo del nostro presente”, quale approfondimento critico sugli spettacoli ospitati condotto da Renata Molinari; il secondo, “L’avventura del testo teatrale”, sull’editoria teatrale con interventi di Federica Iacobelli (curatrice della collana I gabbiani per la casa editrice Primavera), Corrado Polini (casa editrice Poliniani) e Massimo Marino, studioso di teatro e allievo di Giuliano Scabia, di cui un libro uscito postumo, Giuliano Scabia, Scala e sentiero verso il Paradiso, racconta l’avventura nei testi teatrali in trent’anni di corsi universitari.
Colpi di Scena, vetrina storica abitualmente dedicata al teatro ragazzi, assume così dal 2021 una nuova anima: quella della ricerca e del sostegno alle più interessanti e innovative espressioni teatrali del Contemporaneo, con l’intento di fare conoscere e circuitare a livello nazionale i lavori di Artisti e Compagnie, anche emergenti, creando una “finestra” in cui possano fluire differenti suggestioni ed emozioni anche in un periodo complesso ed incerto come quello attuale.
GLI SPETTACOLI / LE COMPAGNIE / I TEMI
La proposta artistica di Colpi di Scena – Sguardo nel Contemporaneo affronta temi profondi, umanissimi, pertanto universali. La “vita ristretta” dovuta all’emergenza sanitaria globale è il punto di partenza di Lockdown Memory degli Instabili Vaganti, conferenza-spettacolo presentata in prima nazionale che rientra a pieno nella categoria del teatro della realtà, capace di far dialogare i nuovi linguaggi multimediali con quelli della scena. Dalle proprie scrivanie gli attori in scena curano anche la regia video, rivivendo i diversi momenti e le situazioni createsi durante il lockdown, tra iper connessione e isolamento, dando voce alla delicata situazione sociale dei paesi degli artisti coinvolti: dalle proteste del movimento Black lives matter negli Stati Uniti alla rivolta sociale in Cile, dall’esodo di massa dalle megalopoli indiane al ritorno alla normalità, dopo la tragedia, nella città di Wuhan.
Black Dick di Alessandro Berti / Casavuota ripercorre la storia dell’uso del corpo del nero da parte della società bianca europea e americana, dalle colonie ai trionfi nello sport, dallo schiavismo ai linciaggi, dalla musica alla pornografia. Lo fa virando continuamente tra la conferenza, la confessione, la stand up comedy, la narrazione sarcastica, il concerto. Scoprendo la linea che lega l’immagine iconografica delle Black Panthers a quella dei cantanti hip hop e decostruendo stereotipi e luoghi comuni.
La nuova alterità formata dai cosiddetti haters, odiatori di professione: su di loro si concentra l’indagine teatrale sui nuovissimi mostripresentata da Kepler-452 con Gli Altri, scritto e diretto da Nicola Borghesi e Riccardo Tabilio. Sentimenti e passioni assopiti, difficoltà in una vita di relazione, sono il focus de L’ombra lunga degnano della compagnia Les Moustaches, nuova co-produzione Società per Attori e Accademia Perduta/Romagna Teatri presentata in prima nazionale. Paola Fresa con Il Problema, da lei scritto e diretto, affronta il doloroso tema della malattia all’interno di una famiglia, della sopravvivenza al dolore e all’assenza.
Prima nazionale anche per Mille anni o giù di lì, nato dall’incontro di Luigi Dadina, attore del Teatro delle Albe, con Davide Reviati, fumettista, e Francesco Giampaoli, musicista. Tutti e tre legati, per storia familiare, al petrolchimico dell’ANIC e al suo Villaggio. La storia si svolge dal 15 al 20 agosto 2022:il racconto di sei giorni, che un uomo, seduto dietro a un tavolo, chiuso in una stanza, dipana tra realtà e delirio, davanti a una porta finestra, un balcone, un prato, i vicini in una periferia di piccole palazzine, tutte uguali. Il Villaggio ANIC.
L’estinzione della razza umana è il nuovo lavoro di Emanuele Aldrovandi dell’Associazione Teatrale Autori Vivi, qui presentato in anteprima e in forma di reading,che pone al pubblico tante domande e tante frustrazioni, profonde paure e ferite, partendo dall’incontro tra l’uomo e due leoni, in una savana.
Città di Ebla, con Anteprima Semmelweis, liberamente ispirato a Il dottor Semmelweisdi L.F. Celine, indaga la figura dell’eroe scientifico Ignac Fulop Semmelweis, mentre una attualizzazione, con nuovi traduzione e adattamento dell’opera di Shakespeare Otello, è proposta in prima nazionale da Occhisulmondo con lo spettacolo Il Nero. Ci troviamo in Europa, in un’Europa dove il conflitto razziale, culturale, politico e sociale, viene esasperato da attacchi terroristici, da un nemico invisibile. In questo clima di paura, un gruppo di persone, una classe dirigente, si ritrova bloccato all’interno di un Teatro dove si sta celebrando un matrimonio segreto. Le tensioni esterne, la situazione d’allarme, si scontrano con le pulsioni, i desideri e le paure dei personaggi.
Fuga dal proprio passato e il fantasma dei ricordi sono al centro di Adam Mazur e le intolleranze sentimentali del Collettivo Lacorsa, testo e regia di Gianni Vastarella. Un noto scrittore fa ritorno nella sua piccola città natale. Ritorna perché il suo editore lo ha obbligato a scrivere un’autobiografia. Decide di alloggiare nell’unico albergo della città, un albergo ad ore, così da evitare qualsiasi incontro con il proprio passato. Ma è proprio in quel luogo oscuro e trascurato, tra carta da parati ammuffita e puzza di fumo, che si ricompone la sua vita. Ricordi e paure fanno capolino e vanno a bussare alla porta della camera che occupa, riportando a galla i suoi turbamenti.
La compagnia Menoventi racconta gli ultimi giorni di Majakovskij e la fine di una generazione straordinaria negli anni della Rivoluzione d’Ottobre con lo spettacolo Il defunto odiava ipettegolezzi, tratto dall’omonimo romanzo di Serena Vitale. 20/20è la performance/installazione presentata in prima nazionale con cui (S)Blocco5 affronta il “Biennio Rosso” 1920 e 2020, due anni di enormi sconvolgimenti a livello mondiale. Un pezzo significativo di storia, dal Fascismo al Socialismo, all’attuale Pandemia. Lo spettacolo racconta anche un’epoca intrappolata in un terroristico presente a cui è negata l’ipotesi di un futuro. Ancora la Storia, questa volta di ambito regionale, a essere protagonista di La Stradona della compagnia Studio Doiz. Quella Via Emilia, quel midollo che ha portato linfa e storia alle città dell’Emilia-Romagna, lo specchio del territorio che attraversa, come ogni madre è lo specchio di suo figlio.
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