C’è un piccolo borgo in Appennino dove il tempo rallenta e le parole si fanno spazio tra i sassi e i boschi. Gombola, frazione del comune di Polinago, accoglie anche quest’anno Trasparenze Festival firmato da Teatro dei Venti e ATER Fondazione.
Dal 24 luglio al 3 agosto Gombola diventa palcoscenico di una stagione estiva che unisce teatro contemporaneo, danza, musica, circo e comunità. La natura, gli abitanti, le storie raccolte lungo l’anno diventano materia viva, pronta a essere condivisa con chi vorrà partecipare.
Trasparenze Festival: dal 24 al 27 luglio
Il primo tempo di questa esperienza è la XIII edizione di Trasparenze, che continua a trasformare il borgo in una drammaturgia diffusa. Il cuore del festival batte forte nelle relazioni costruite con il territorio e con chi lo abita, come nel progetto “Le donne al Parlamento”, nato insieme ad alcune residenti di Gombola e ispirato all’opera di Aristofane. A loro è affidato il racconto di una democrazia possibile, a misura di cura e di rivoluzione gentile
Nella Chiesa del borgo prende vita anche “Aspettando Godot”, portato in scena dal Gruppo L’Albatro, con un cast composto da persone con vissuti psichiatrici e attori professionisti. È una delle tappe più significative del lavoro che Teatro dei Venti porta avanti da anni sui temi della salute mentale. Ci sarà anche la danza di Simona Bertozzi con il suo “Moths” e di Claudia Catarzi con “14.610”. Momento clou, almeno personalmente, sarà il concerto di Mille, cantautrice unica nel panorama musicale contemporaneo che mescola un timbro e una melodia vintage a testi super contemporanei.
Da non perdere anche Sandro Joyeux, e il concerto poetico “Gli alberi celesti” di Tra un atto e l’altro. Ogni sera diventa un rito, un’occasione per stare insieme e per aprirsi a qualcosa di inaspettato.
Fuoripista: dal 1 al 3 agosto
Il secondo tempo di Trasparenze è firmato Fuoripista, la rassegna di circo contemporaneo curata da ATER Fondazione. Un invito alla meraviglia che per tre giorni trasforma Gombola in uno spazio a misura di sogno. Tra gli spettacoli spiccano Swan della compagnia Tardito/Rendina, Juliet del Teatro C’Art, Abattoir Blues di Luigi Ciotta, Circo Kafka di Roberto Abbiati, Trickster di Opera Bianco, e l’incredibile Rio di Giulia Cammarota, funambola che cammina tra cielo e terra. Non mancheranno musica e danza con la Banda Giovanile Novi-Soliera e il live energico di Slick Steve and the Gangsters.
Una comunità scenica
Trasparenze e Fuoripista non portano solo spettacoli, ma pratiche di relazione. Il laboratorio realizzato in primavera con le donne di Gombola è solo uno dei tanti momenti in cui il festival ha saputo innestarsi nella vita quotidiana del paese. Il teatro non arriva dall’alto, ma si costruisce dal basso, con pazienza, con ascolto, con desiderio.
A Gombola lo spettatore non è spettatore e basta. È parte di una comunità temporanea che si ritrova intorno a un tavolo, a un prato, a un concerto serale. Un’esperienza che mescola stupore, pensiero, condivisione. Un’estate in cui si fa cultura senza clamori, ma con la radicalità delle cose che restano.