Compagnia della Fortezza/Mercuzio non vuole morire #mercuziononvuolemorire

Quando

04/04/14 - 06/04/14    
21.15 - 23.00

Dove

Teatro Guglielmi
piazza del Teatro, 1, Massa

Tipologia evento

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Compagnia della Fortezza
Mercuzio non vuole morire
La vera tragedia in Romeo e Giulietta

ideazione e regia Armando Punzo

Mercuzio - moschettieri
ideazione scene e ambientazione Alessandro Marzetti, Silvia Bertoni, Armando Punzo
costumi Emanuela Dall’Aglio
musiche originali e sound design Andrea Salvadori
aiuto regia Laura Cleri
movimenti Pascale Piscina
video Lavinia Baroni
collaborazione alla drammaturgia Alessandro Bandinelli, Giacomo Trinci, Lidia Riviello
bozzetti di scena Silvia Bertoni
direzione allestimenti Carlo Gattai, Fabio Giommarelli
disegno luci Andrea Berselli
suono Alessio Lombardi
collaborazione artistica Manuela Capece, Stefano Cenci, Luisa Raimondi
assistente alla regia Alice Toccacieli
altre assistenti Elena Turchi, Carolina Truzzi, Marta Panciera, Daniela Mangiacavallo
assistente alla realizzazione delle scenografie e allestimenti Yuri Punzo

direzione organizzativa Cinzia de Felice
organizzazione e coordinamento Domenico Netti
amministrazione Isabella Brogi
collaborazione amministrativa e segreteria Giulia Bigazzi

con i detenuti-attori della Compagnia della Fortezza: Aniello Arena, Giuseppe Calarese, Pierangelo Cavalleri, Abderrahim El Boustani, Alban Filipi, Gianluca Matera, Massimiliano Mazzoni, Edmond Parubi, Danilo Schina, Massimo Terracciano, Giuseppe Venuto
e con Tiziana Colagrossi, Francesco Felici, Antonino Mammino, Marco Mario Gino Eugenio Marzi, Francesco Nappi, Francesca Tisano, Arioud Tatou
e la partecipazione dei giovanissimi Amelia Brunetti, Gregorio Mariottini, Andrea Taddeus Punzo de Felice, Tommaso Vaja
voce Anna Grazia Benassai
trombone Fabiano Fiorenzani, Vincenzo Odoguardi
musiche originali eseguite dal vivo Andrea Salvadori

con la partecipazione straordinaria del contraltista Maurizio Rippa
e gli interventi aerei di Mattatoio Sospeso/Marco Mannucci e Alessandra Lanciotti

c’è qualcosa di nuovo oggi nell’aria, anzi di antico Rossella Menna
social media partner Simone Pacini/fattiditeatro

Al pubblico dello spettacolo viene richiesto di portare alcuni semplici oggetti che serviranno alla realizzazione di alcune scene collettive: un libro (che abbia un valore simbolico e rappresenti qualcosa di importante per la propria vita) e un guanto rosso (di cotone, di lana o anche di gomma)

Romeo: Basta, basta, Mercuzio! Tu parli di nulla.
Mercuzio: Giusto, giusto io parlo dei sogni…
che sono figli di una mente vagabonda
pieni soltanto di vana fantasia,
che ha meno sostanza dell’aria
ed è più incostante del vento
che ora corteggia le gelide gole del nord
e poi furibondo fugge lontano
tornando al sud in cerca di calore.

È in questo preciso istante che muore Mercuzio. Tebaldo in seguito affonderà la spada nel corpo di un uomo, ormai svuotato del suo valore più grande: la capacità di sognare.
La Leggerezza! La Leggerezza! La Leggerezza pensosa! Urla gioioso Mercuzio ferito a morte per le strade della bella Verona. Nella morte di Mercuzio c’è la morte di un mondo, di una parte fondante e fondamentale senza la quale l’uomo scivola inevitabilmente verso la tragedia. Gli artisti, i poeti, gli intellettuali, possono essere schiacciati, sacrificati come sotto un qualsiasi totalitarismo, anche in tempo di democrazia, e quest’ultima sa essere poco tenera alla stessa identica maniera. E a nulla serve l’illusione del potersi esprimere liberamente, quando sono tagliati e abbattuti “culturalmente” tutti i ponti verso chi dovrebbe essere il destinatario ultimo e fruitore della libertà che solo la cultura può dare. Cambiano i tempi, le modalità, le stagioni politiche, ma non cambia il rapporto di sudditanza e marginalizzazione che da sempre il potere instaura, con i “suoi” uomini di cultura non allineati, l’utilizzo spregiudicato e anestetizzante che di essi ne vorrebbe fare chi detiene i cordoni della borsa. Sono talmente tanti, troppi, gli esempi di artisti che testimoniano questa durissima storia della vita nell’arte, che di ciò, ormai, si è fatta regola disinvolta e abitudine.
Nelle “Lezioni Americane” Calvino tratta, tra gli altri, il tema della Leggerezza di Mercuzio e questa stessa qualità straordinaria la riscontra in altri personaggi e autori come Perseo che gli capita di vivere in un mondo di mostri, taglia la testa alla Medusa e vola con i sandali alati, elementi sottilissimi contrapposti da Montale a Lucifero dalle ali di bitume che cala sulle capitali d’Occidente, Milan Kundera con L’Insostenibile Leggerezza dell’Essere , il De rerum natura di Lucrezio, le Metamorfosi di Ovidio, il poeta Cavalcanti, Paul Valery, Emily Dickinson, Henry James, Don Quijote che infilza con la lancia una pala del mulino e viene trasportato in aria…
Personaggi, solo personaggi frutto di una fantasia, per alcuni.Tutto ha inizio nello spazio del teatro. Spazio fuori dal tempo ordinario, tempo altro per Mercuzio che vivendo e rivivendo la sua ineluttabile morte, giorno dopo giorno, replica dopo replica, ferito dalla banalità crudele del ruolo che gli è capitato, sfugge la trama della sua storia, svia l’incontro fatale, evoca altri luoghi, come un attore finge la morte di Mercuzio, lui finge fino in fondo, per contrasto, il suo desiderio di vivere. Mercuzio non sta al suo ruolo, alle azioni, alle parole previste per lui. Vuole far capire a tutti quanto è importante la sua entità, la sua forma spirituale. Lui è lui, ma attraverso lui è la poesia che si manifesta, un’altra possibilità che è nell’essere umano. Lottare contro la negazione di questa possibilità è il senso della sua esistenza. L’evento che avuto inizio in quella parte della città detta reclusa è concepito come se fosse un bozzetto, un crogiuolo dove si rifà il mondo. Mercuzio, ferito a morte, riscrive la sua storia. Ogni azione sulla scena, come per incanto, si riverbera nello spazio circostante fino a contagiarlo, ogni pensiero produce azioni, evoca fantasmi, che prendono forma nei luoghi circostanti.
Armando Punzo

Informazioni: Teatro Guglielmi > 0585.41678
> ufficio.cultura@comune.massa.ms.it | silvia.ozioso@comune.massa.ms.it
Acquisto biglietti: Biglietteria Teatro Guglielmi, piazza del Teatro, 1 > giovedì ore 10.00-13.30 e 15.30-19.00 | dal venerdì alla domenica ore 10.00-13.30 e 18.00-21.15

#mercuziononvuolemorire

Simone Pacini

1 commento su “Compagnia della Fortezza/Mercuzio non vuole morire #mercuziononvuolemorire”

  1. Mercuzio è la personificazione delle velleità di quegli anni in cui uscì il film, 1968, è la coscienza eroica di non rinunciare alle proprie convinzioni, l’aspetto drammatico vissuto da una sognante generazione desiderosa di una vita migliore sino a pagarla con la morte insperatamente vendicata dal perdente in un amore martire Romeo, atmosfera disperata ripresa nel ’77 dal “no future” anche se il teatro di Shakespeare non ha pretese di tipo sociale. http://www.agenziaradicale.com/index.php/cultura-e-spettacoli/eventi/4120-romeo-e-giulietta-di-zeffirelli-nella-versione-restaurata

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