Resistere e creare 2018 #sedicodanzaacosapensi

Resistere e creare 2018 #sedicodanzaacosapensi

Quando

23/11/18 - 02/12/18    
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Dove

Teatro della Tosse
Piazza Renato Negri, 6, Genova

Tipologia evento

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Dal 23 novembre al 2 dicembre 2018, al Teatro della Tosse di Genova va in scena la IV edizione di Resistere e Creare, la rassegna internazionale di danza firmata da Michela Lucenti Marina Petrillo, realizzata con il contributo di MIBACT, Regione Liguria, Comune di Genova, Compagnia di San Paolo. Sottotitolo della rassegna è quest’anno una domanda: “Se dico danza a cosa pensi”? Il quesito parte dalla consapevolezza che sono molte e non necessariamente tutte familiari le possibilità di interpretazione di della danza, rito collettivo o espressione individuale fra i più istintivi, amati e spontanei, patrimonio del folclore oltre che dell’accademia e, al tempo stesso, disciplina talvolta distante, criptica per molti. La Fondazione Luzzati – Teatro della Tossee Balletto Civile, che dal 2015 collaborano sul fronte delle residenze e della produzione, al quarto anno di Resistere e Creare, progetto particolarmente rappresentativo di questo percorso di condivisione artistica e culturale, hanno deciso che è il momento di riflettere con il pubblico sul tema, invitandolo a “creare” con loro una possibile risposta. La domanda è quindi diventata una “call to action” a cui si può partecipare fino al 16 novembre creando o condividendo un testo (massimo 140 caratteri), una foto, un video, un disegno, un link, un audio. Postando il contenuto su Facebook Instagram con #sedicodanzaacosapensi e @teatrodellatosse e @fattiditeatro (o inviandolo come messaggio privato) si prende parte alla selezione che vedrà tre vincitori a cui verranno assegnati altrettanti Pass per dieci spettacoli a scelta della Stagione della Tosse da novembre 2018 a maggio 2019.

I materiali ricevuti verranno via, via condivisi sull’Evento Facebook Resistere e Creare 2018 e saranno esposti in una Mostra Collettiva nel Foyer del Teatro della Tosse, che si comporrà progressivamente e verrà inaugurata il 23 novembre, giornata di apertura della rassegnaLa “raccolta” tenterà di indagare la percezione pubblica della danza, espressione sia libera che formale, intima e collettiva, primordiale e contemporanea, immediata e talvolta inafferrabile.

Parte naturalmente dalle scelte del cartellone di Resistere e Creare questa linea di ricerca basata sulla multidisciplinarietà, la ricerca espressiva, il tentativo di dialogo con la comunità non solo teatraleDal 23 novembre al 2 dicembre, a Genova si potrà assistere a spettacoli o prendere parte a laboratori che mettono insieme danza, parola, acrobatica, balli di coppia, balli della tradizione orientale, performing art, contact improvisation. Il tentativo è quello di ricreare una comunità attraverso la valorizzazione delle differenze, in un momento storico in cui la tendenza in atto, a partire dalla politica è quella di individuare come nemici coloro che sono portatori di differenze, mirando a disgregare per guadagnare consenso e non il contrario. Ricompattare la comunità, a teatro e in ogni ambito, è forse l’unica via per riuscire a resistere e a creare cambiamento.

Si parte il 23 e 24 novembre, dal Marocco, con Halka”, del Groupe Acrobatique de Tanger: quattordici artisti, tutti consanguinei, la leggendaria famiglia marocchina Hammich, che affina da sette generazioni l’arte acrobatica marocchina (che ha radici nella mistica della danza sufi) interpretano un curioso mélange fra circo contemporaneo e danza tradizionale attraverso una miriade di piramidi umane. Uno spettacolo mozzafiato coprodotto dalla Biennale Danza di Lione che esplora con ironia la libertà di poter attraversare, grazie a quest’arte, i confini geografici, culturali, di classe, che mette in luce le contraddizioni di un mondo diviso tra sacro e profano. Precederà “Halka” il 23 e 24 novembree gli spettacoli del 30 novembre e 1 dicembre“Impronte”, di Balletto Civile, esperienza di successo iniziata con Resistere e Creare 2017: improvvisazioni accidentali di “relazione fisica” tra i danzatori della compagnia diretta da Michela Lucenti e chiunque, giovane o anziano, danzatore o no, voglia sperimentare liberamente il movimento in un contesto protetto ed eccezionale.

Il 23 novembre va in scena “Frames/azioni nel silenzio”della Compagnia blucinQue, regia e coreografia di Caterina Mochi Sismondi, con Jonnathan Rodriguez Angel, Andrea Paola Martìnez, Camilo Jimenez, Gianluca Pezzino: sotto gli occhi del pubblico, anch’esso coinvolto, nasce il montaggio di una sequenza di personaggi, tra cinema muto e teatrodanza in un’atmosfera di spiazzamento beckettiano. Un percorso che indaga vertigine e disequilibrio, giocando fra scena e fuori scena, luce e buio e la possibilità di un ritmo condiviso.

Il 24 novembre è in programma la prima nazionale di “Trieb”, di Fattoria Vittadini, da un’idea, con la coreografia e l’interpretazione di Chiara Ameglio, la regia e la drammaturgia di Chiara Ameglio e Marco Bonadei. Uno spettacolo che vede il confronto fra una donna e un mostro, che riflettere sul concetto di unicità e complessità della persona, sulla coesistenza di luce e ombra, sull’’”impulso” (in tedesco “der Trieb”) verso la malvagità, sulla liberazione, sulla confessione. Cosa accade se incontriamo quello che ci fa più paura? Siamo capaci di amare anche ciò che ci rende imperfetti? Dice Chiara Ameglio della sua nuova creazione: “Integrare non nascondere, vedere non giudicare e immaginare. Vorrei che il pubblico si domandasse: siamo liberi di essere ciò che siamo, così come siamo?”.

Il 25 novembre è il momento del primo studio di “Gli Ombelichi Tenui”, ballata per due corpi nell’aldilà, di e con Filippo Porroe Simone Zambelli, con la coproduzione di Resistere e Creare. I due artisti entrambi classe 1992, si sono incontrati lavorando insieme per Balletto Civile e questa è la loro prima creazione coreografica. Il teatrodanza qui affronta il grande tema della discesa agli inferi per domandarsi: oggi chi più si addentrerebbe nell’Ade? E in cerca di cosa? Odisseo, Achille, Eracle, Orfeo, Enea erano eroi solitari in cerca di risposte tra passato e futuro, qui sono protagonisti due comparse che si riconoscono nell’incontro e si abbracciano un’ultima volta per raccontarsi.

Il 27 novembre va in scena nella sua seconda tappa italiana “Tiresias, The double life of the mantis”, coreografia, spazio scenico e performance di Michaelis Theophanous danzatore per la Hellenic Dance Company, per il Teatro Nazionale della Grecia, per Carte Blanche – Norwegian National Company of Contemporary Dance, per la Compagnia Linga Robert Wilson e dal 2011 per Dimitris Papaioannou. Concepito come spettacolo tra danza e performing art, il “solo” di Michalis Theophanous vuole esplorare la complessa natura del personaggio di Tiresia che è, paradossalmente, il catalizzatore dello sviluppo drammaturgico della tragedia di Sofocle, restandone contemporaneamente al margine. La sua identità, la sua saggezza e la sua solitudine assumono forme molteplici e si esprimono non solo attraverso la sua cecità e la sua sessualità, ma anche attraverso un’ombra e una sedia vuota.

Il 29 novembre è in calendario uno spettacolo anche esito del lavoro con otto donne reclutate per l’occasione (danzatrici amatoriali o amanti della danza): “Total Eclipse”, di Chiara Taviani, con Emanuela Serra e Chiara Taviani, realizzato con il sostegno di UOT Parma, Pim Off Milano e Residenza produttiva di Carrozzerie n.o.t Roma e con il supporto di Balletto Civile/ Michela Lucenti e FuoriLuogo. Un viaggio semi-cinematografico attraverso un sentimento di abbandono, di banale rottura amorosa: due donne, due eroine, due qualunque che affrontano tre fasi, immersione, buio, emersione. Dalle leggende e i cliché alla possibilità di rinascita nell’incontro con una comunità che sa aggiustare, rielaborare, ricucire. Quella comunità è composta idealmente anche dalle otto ospiti che frequenteranno il laboratorio preparatorio di quattro giorni contribuendo alla creazione.

Il 29 e 30 novembre arriva “Balerhaus”, uno spettacolo del Teatro della Contraddizione e Compagnia Sanpapié. “Balerhaus”è una vera e propria Balera, una serata danzante con orchestra dal vivo, con esperti che trasmettono ai partecipanti i primi rudimenti di ogni ballo, per poi lasciare la pista a tutti perché ognuno possa scatenarsi senza pudore. “Balerhaus” è anche uno spazio di ricerca nell’ambito della danza, del teatro, della poesia e della musica contemporanei, che permette di giocare reinterpretando i temi, le atmosfere, e le situazioni di altri tempi alla luce dell’oggi. 

Il 30 novembre e 1 dicembre va in scena il primo studio di MADRE,ideazione, coreografia e regia Michela Lucenti. Balletto Civile indaga da sempre l’aspetto fantasmatico del personaggio creando una danza per azioni attraverso una ricerca per una drammaturgia fisica, con una tensione verso un teatro totale che si destreggia continuamente tra un discorso danzato e parlato. Cercando una terza via: la visione. Il filo qui è rappresentato dai testi di Heiner Müller, per cui la discesa nel corpo è anche la discesa nell’anima, o nell’inconscio della specie. L’impronta del suo teatro è fisica ed è l’impronta nell’inconscio di tutta la cultura occidentale, del suo corpo collettivo. Questo primo studio è ambientato in un paesaggio, babele di immaginari che si stagliano sotto un cielo in 16:9, unico elemento scenico presente. Una sorta di grembo materno, con una colonna sonora cinematografica, con zoomate e campi lunghi sonori, dove il suono diventa immagine e dove l’immagine e il movimento dei performer dà a sua volta origine ai suoni.

Completano Resistere e Creare2018 la vetrina della Danza Orientale, promossa Associazione Essentia Oriental Dance (1 dicembre) e i laboratori per professionisti e non di contact improvisation con Joerg Hassmann (dal 29 novembre al 2 dicembre), “Danzare oltre”, dedicato alle over 40, a cura di Nicoletta Bernardini e Claudia Monti (il 30 novembre), e infine, il 2 dicembre,  la master class dedicata agli under 20, nell’ambito del progetto Laboratorio Modididà (ideato e promosso da Arbalete), a cura di Nicoletta Bernardini, Veronique Liaudat e Claudia Monti. L’1 dicembre andrà in scena “Contiamo o no?”, creazione nata durante il laboratorio annuale 2018 “Danzare Oltre”. Il programma completo con schede spettacoli, orari, prezzi, aggiornamenti di programma, trailer su www.teatrodellatosse.it

Simone Pacini

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