Tantissimi appuntamenti nella settimana appena iniziata: Lev Dodin, Anagoor, Oscar De Summa, Dynamis, Collettivo Sch, Virgilio Sieni e molto altro! R O M A M I L A N O T O S C A N A! Come ogni settimana: segui la parola chiave!
MILANO
ANAGOOR \ Poesia e potere, bellezza e violenza, memoria e consenso: sono i temi che affronta Anagoor, la compagnia veneta per la prima volta al Piccolo, con Virgilio brucia (T. Studio, 26-31).
GENDER \ Dell’essere padri: ultimo appuntamento con GENDER SHOW, tre spettacoli a cura di ATOPOS, la compagnia teatrale formata da gay, lesbiche,transessuali, transgender, queer e etero capitanata da Marcela Serli (T. Franco Parenti, 27-29).
HITLER \ Beppe Salmetti e Filippo Renda presentano IL PIÙ GRANDE ARTISTA DEL MONDO DOPO ADOLF HITLER tratto dal romanzo omonimo di Massimiliano Parente. Uno show che diverte nella maniera più spudorata possibile, ma che invita anche a ragionare sulla difficoltà, tutta contemporanea, di distinguere un’opera d’arte da un’impostura: quanto è sottile la linea di confine che separa un artista geniale da un furbo truffatore? (T. Litta, 28-31)
KUBRICK \ IL MIO AMICO KUBRICK: due uomini, due esistenze, i loro sogni, una storia da raccontare, un unico grande amore: il cinema. I due si scontrano con ciò che erano e con ciò che sono diventati. Può un film, con la persuasione delle immagini, rovesciare l’accaduto, la realtà: in una parola, la storia ? In fin dei conti il cinema è un padre che porta il figlio a vedere un film. Luca Ramella dedica uno spettacolo alla magia del grande schermo, alla storia, alla vita, al cinema di Stanley Kubrick. Uno spettacolo intimo e appassionato che ci condurrà attraverso il magico caleidoscopio della celebre “fabbrica dei sogni” (T. Spazio Tertulliano, 27-31).
LA TANA \ All’interno della giornata dedicata al Premio Incroci Teatrali, Santa Margherita Ligure torna a Milano lo spettacolo LA TANA, della Compagnia ZiBa. Entrare nella Tana è immergersi in un mondo altro e familiare allo stesso tempo; due esseri si sono scavati il loro nido, comodo e chiuso, vi si sono accoccolati e rotolati e, un indefinito tempo dopo, lo spettatore li trovia lì, cristallizzati, un po’ ammuffiti. Attraverso lo strato di muffa e terra riesce ancora a intravedere gli esseri umani che furono, quasi familiari appunto, ma ormai diventati altro: due grotteschi personaggi, che, come topi, vivono nella loro tana: ballano, mangiano, giocano, dormono, guardano peppa pig (T. Litta, 30).
LEV DODIN \ Gaudeamus, lo spettacolo cult del Maly Teatr di San Pietroburgo che consacrò Lev Dodin sui palcoscenici di tutto il mondo. Gaudeamus nacque nel 1990, all’indomani dell’abbattimento del muro di Berlino, mentre nell’est europeo soffiava il vento della perestrojka: era lo spettacolo con il quale gli studenti del corso di recitazione, allievi di Dodin presso l’Istituto Teatrale di Leningrado, concludevano il percorso di formazione. Adattando per il teatro Stroibat (Battaglione di costruzione) di Sergeij Kaledin, Dodin raccontava al pubblico la vita di un plotone di giovanissime reclute, tra violenza e poesia, tra la durezza della repressione – politica e militare – e la dolcezza dell’amore, la freschezza prorompente della gioventù. Venticinque anni dopo, questo storico spettacolo torna in versione rinnovata, a partire dal cast, composto dagli attori del Maly e da allievi appena diplomati a quella che oggi si chiama Accademia Teatrale di San Pietroburgo, di cui Dodin dirige il dipartimento di regia. (Piccolo T. Strehler, 27-31)
OSCAR DE SUMMA \ Stasera sono in vena di Oscar De Summa. Lo spettacolo ha vinto il Premio Cassino off 2015 ed è stato finalista del Premio Ubu 2015 come Migliore novità italiana e Migliore drammaturgia. E’ il secondo capitolo della Trilogia della provincia, iniziata con Diario di provincia (ancora in tour e giunto a circa 600 repliche) e che si concluderà con La Sorella di Gesù Cristo, in debutto assoluto nell’estate 2016 (T. Ringhiera, 26-31).
TEATRO DEI GORDI \ Teatro dei Gordi e Tieffe Teatro Milano presentano in prima nazionale SULLA MORTE SENZA ESAGERARE (Vincitore Scintille 2015) ideazione e regia Riccardo Pippa. Il titolo del progetto, Sulla morte senza esagerare, vuole essere un omaggio alla poetessa polacca Wisława Szymborska. Con il primo studio dello spettacolo, realizzato con il supporto dell’Associazione Culturale Campo Teatrale di Milano e di Teatro Presente di Crevalcore, il Teatro dei Gordi ha vinto il premio Scintille 2015, promosso dal Teatro Alfieri di Asti e Tieffe Teatro Milano. Lo spettacolo compiuto viene presentato in prima nazionale (T. Menotti, 28-29)
ROMA
ABUSO \ Cleo torna in scena per raccontare la sua storia in uno spettacolo scritto ed interpretato da Susy Suarez con Simone Destrero, e diretto da Paolo Orlandelli. Un racconto che tiene insieme tante storie e momenti di vita, portati a galla in un dialogo-monologo con la propria coscienza. Cleo affronta una tra le più attuali tematiche sociali che coinvolgono l’universo femminile attraverso alcuni dei meccanismi psicologici di abusi e violenze che spesso lo investono, e non solo. La storia è l’emblema di una realtà diffusa e silente di violenza domestica, sulle donne, ed ancor più spesso sui minori. Un tema delicato per uno spettacolo che, con ironia e sagacia, riesce anche a strappare sorrisi, a far riflettere e a portare in scena storie di vita, spesso estrema, che riguardano donne di qualsiasi provenienza sociale, etnica e geografica (Accento Teatro, 28-31).
COCK \ Cock di Mike Bartlett, in scena Fabrizio Falco, vincitore del Premio Ubu 2015 come miglior attore under 35, Sara Putignano, Enrico Di Troia e Jacopo Venturiero. La pièce del drammaturgo Mike Bartlett, classe 1980, presenta uno sguardo candido e scanzonato sulla sessualità di un uomo e sulle difficoltà che emergono quando questi improvvisamente è messo di fronte a una scelta. Spogliando la scena di qualsiasi elemento descrittivo, la regia di Silvio Peroni si concentra sul dialogo incalzante e provocatorio dei personaggi, mettendo in luce questioni e conflitti sociali, di classe, di genere e generazionali. Quello che interessa non è la tormentata bisessualità che fa da sfondo al dramma, quanto l’indecisione paralizzante che deriva dal non sapere chi si è veramente, l’analisi della natura ambivalente delle emozioni, dei sentimenti, delle relazioni, e il conflitto fondamentale tra naturalità e possibilità di scelta. Nell’ambito di Dominio Pubblico Teatro (T. Orologio, 26-31)
DYNAMIS \ Nell’ambito de Il seratone DYNAMIS presenta la performance m². Una grandezza non è grande o piccola, lo diventa relativamente ad una interpretazione che le attribuisce un ruolo. Esiste una disciplina, nota come “crowd counting” o “crowd size estimation” (stima della grandezza delle folle), che si occupa di definire e quantificare le presenze umane in eventi che coinvolgono grandi folle, ad esempio le manifestazioni di piazza. Si basa principalmente sul capire quante persone possono occupare un metro quadrato. Ufficialmente la densità così detta “da ascensore” prevede che possano stanziarvi un massimo di 4 persone in piedi, considerando gli esseri umani come solidi complessi immergibili in cilindri con una base di 50 centimetri di diametro. L’istallazione performativa m² si interroga pragmaticamente su questa misura e sul confine che intercorre, tra umano e disumano, nelle declinazioni della nostra quotidianità. È il contesto che ci permette di definire se cento persone sono troppe o pochissime: cento persone per fare cosa? Il pubblico è l’essenza stessa dell’istallazione, la matrice dell’azione che si orchestra, attraverso semplici istruzioni, in un gioco collaborativo tra sconosciuti. Partendo da stime dedotte da casi reali presi ad esempio e considerando il mq come unità di misura base, si stipula una proporzione in scala tra superficie tracciata a terra e persone di 1:20 – 1:5 – 1:10. Nei quadrati relativi, seguendo le istruzioni del gioco, potranno trovare proporzionalmente spazio 5, 16, e 9 persone (Monk Club, 30)
MALATTIA \ Compagnia ATIR presenta IL RITRATTO DELLA SALUTE di Mattia Fabris e Chiara Stoppa con Chiara Stoppa. La malattia come passaggio. Come un viaggio in una terra lontana. Un viaggio dal quale a volte si torna indietro. In scena Chiara Stoppa diretta da Mattia Fabris si racconta al pubblico con semplicità e ironia. Chissà com’è essere malati? Malati di tumore? Un giorno me lo chiesi. E poi… Quando i medici mi dissero che avevo pochi mesi di vita, iniziai a pensare a cosa dire ai miei amici, alle persone a me care, per un degno saluto. Poi decisi che era meglio alzarsi dal letto, era meglio stare meglio, era meglio vivere no? E… ad ogni modo, ora, dopo molto più che pochi mesi, sono qui. In piedi, con una storia da raccontare. E sono qui per questo. Dopo la mia guarigione, la gente mi cercava. Amici e sconosciuti. Mi chiamavano. Volevano sapere. Conoscere la mia storia. Che non è molto diversa da quella di altri. Ma unica in quanto personale. Nell’ambito di Dominio Pubblico Teatro (T. Argot, 28-31).
MEMORIA \ Caterina Gramaglia presenta Trilogia della memoria un progetto composto da tre spettacoli da lei scritti, diretti ed interpretati. Trilogia della memoria nella memoria, i tre spettacoli accomunati dalla stessa cifra stilistica e dalla stessa attrice, sono tre lavori caratterizzati dall’immersione nel ricordo di qualcuno, nel Ricordo di un evento. Nella prima settimana in prima assoluta andrà in scena Cabala terzo spettacolo della Trilogia della memoria che Caterina Gramaglia ha realizzato in Residenza Temporanea insieme all’autrice e regista Rosa Morelli. La Cabala è l’insieme degli insegnamenti esoterici e mistici propri dell’ebraismo, in questo nuovo allestimento, partendo da uno primo studio della Cabala, del suo significato semantico e codici, Caterina Gramaglia sul palco insieme a Edù Nofri, esplora le sue radici, mettendo in luce l’evento storico che ha riscritto la storia della comunità ebraica romana: 16 ottobre 1943, data del rastrellamento del ghetto. Attraverso parole Musica e immagini, si animano le Sefirot ( dall’ebraico סְפִירָה “enumerare”) riconoscibili come sfere dell’albero della Cabala. Raphael Volterra, 8 anni è colui che racconta quel giorno. Successivamente The White Room e Le lacrime di Giulietta i primi due spettacoli inseriti nella trilogia della memoria, entrambi ispirati alla figura di Giulietta Masina, saranno fusi insieme, dando vita ad un unico spettacolo (T. Studio Uno, 28-7feb).
SCHNITZLER \ Ispirato a Signorina Else di Arthur Schnitzler, Rusalka Teatro presenta Apri la porta signor Matador! ideato e diretto da Roberto Biebitz interpretato da Caterina Luciani. Else, diciannovenne vergine e affascinante, “nata per avere una vita fatta di frivole dissipazioni”, dal pomeriggio alla sera dovrà scegliere che donna essere, che vita vivere e di quale morte morire. Sola, ascolta le voci dei suoi pensieri dialogare con i moti dell’animo e ne prende nota. Il tempo stringe. Bisogna decidersi. Un territorio misterioso, quello della scelta, al confine tra sogno e realtà, tra essere e non essere (Doppio Teatro, 29-31).
VERGA \ Prima assoluta per Capinera di e con Rosy Bonfiglio, ispirato al capolavoro verghiano “Storia di una capinera” del 1869. “Io sono meno di una donna, io sono una povera monaca, un cuore meschino per tutto ciò che oltrepassa i limiti del chiostro, e l’immensità di quest’orizzonte che le si schiude improvvisamente dinanzi l’acceca…”. E’ tra queste righe che Rosy Bonfiglio fa partire magicamente il cuore pulsante di una storia fuori tempo, eppure estremamente attuale, se non addirittura archetipica, decontestualizzata dalla tematica religiosa e dalla collocazione spazio-temporale verghiane (T. Studio Uno, 28-31).
WERNER SCHWAB \ Il collettivo Sch torna con FÄK FEK FIK LE TRE GIOVANI WERNER SCHWAB regia Dante Antonelli con Martina Badiluzzi, Giovanna Cammisa, Arianna Pozzoli. Tre giovani attrici affrontano il paesaggio dei riferimenti della produzione del drammaturgo austriaco Werner Schwab con l’obiettivo di realizzare una scrittura originale, che inizia dove lo spettacolo Le Presidentesse finisce, portando sulla scena quello che Schwab stesso non ha mai scritto. Lo ha consegnato come una visione ai posteri, alle future generazioni di giovani dissidenti: una cucina vuota, uno schermo che diventa sempre più grande, desideri d’amore sempre più contorti e incerti, emarginazioni sempre più silenziose, periferie di un mondo globalizzato al centro di un’indagine acuta e ironica, appassionata ma spietata (Carrozzerie NOT, 28-30).
TOSCANA
BECKETT \ Teatro Studio Krypton nel TRITTICO BECKETTIANO Atto senza parole I/Non io/L’ultimo nastro di Krapp di Samuel Beckett traduzione Carlo Fruttero, John Francis Lane regia Giancarlo Cauteruccio con Massimo Bevilacqua, Monica Benvenuti, Giancarlo Cauteruccio scene Andrè Benaim costumi Massimo Bevilacqua luci Trui Malten musiche ed elaborazioni sonore Andrea Nicoli (T. Excelsior di Reggello FIRENZE, 27).
GAY \ In occasione del Giorno della Memoria 2016 Cervelli in Tempesta presenta BENT di Martin Sherman regia Lorenzo Tarocchi. Si parla ancora troppo poco dello sterminio subito da migliaia di persone solo in ragione del proprio orientamento sessuale. Bent, famosissima pièce dell’inglese Martin Sherman, rappresentata per la prima volta al London’s Royal Court Theatre nel 1979, porta alla ribalta questa pagina di storia così importante, eppure così trascurata, quasi rimossa, ponendoci inoltre inquietanti interrogativi sulla realtà di oggi. Attraverso la storia del giovane Max, il testo racconta l’improvviso e traumatico passaggio da una Berlino relativamente aperta nei confronti dei gay, all’inizio di una durissima repressione e persecuzione (in seguito alla “Notte dei lunghi coltelli” del 1934), che costrinse molti di loro alla fuga o alla detenzione nei campi di concentramento (T. di Rifredi di FIRENZE, 26).
GIANNI CELATI \ Claudio Morganti ed Elena Bucci sono in scena in Recita dell’attore Vecchiatto nel teatro di Rio Saliceto di Gianni Celati. Soffermandosi sul racconto di Celati scritto nel 1995, Recita dell’attore Vecchiatto nel teatro di Rio Saliceto, Claudio Morganti ed Elena Bucci propongono una riflessione sul mestiere dell’attore, sul senso teatro e della vita. Attilio Vecchiatto, attore di fama internazionale, ammirato tra gli altri da Laurence Olivier e Jeanne Moreau, nel 1988 sale insieme a sua moglie Carlotta sul palcoscenico del Teatro Montanari per l’unica (e ultima) recita italiana (T. Era di Pontedera PISA, 29-30).
GLI OMINI \ Gli Omini presentano LA FAMIGLIA CAMPIONE di Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi, Giulia Zacchini e Luca Zacchini con Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi, Luca Zacchini (T. Dovizi di Bibbiena AREZZO, 30)
HÄNSEL E GRETEL \ GROW drammaturgia Tobia Rossi regia Marcela Serli, Caterina Simonelli coreografie di Silvia Bennett produzione IF Prana/Compagnia Lombardi-Tiezzi. Grow è uno spettacolo per ragazzi dal sapore Gotico Pop. Siamo partiti dalla storia nota e semplice di Hänsel e Gretel per costruire uno spettacolo che, attraverso spunti letterari e artistici diversi e lontani tra loro, raccogliesse e raccontasse un percorso iniziatico che si protrae dall’infanzia alla maturità, per “invecchiare senza diventare adulti”, per mantenere acceso uno sguardo incantato sulle cose, e restituire a ciascuno il tempo rubato della “contemplazione”. Sono Goya, Musil, Hiroshige, Müller, Sofocle e tanti altri che ci offrono continue linee di fuga per nutrire il nostro Hänsel e Gretel. Attraversando un mondo nero e temibile, come solo quello delle fiabe può evocare nella mente di un bambino, l’essere umano è capace di attivare in sé risorse incredibili. È nei momenti di crisi che l’uomo splende… non siamo ipocriti, non splende solo nel bene, eccelle anche nel male e forse si macchia di quelle ombre da cui non sarà più capace di liberarsi. In un bosco, due figure simili strisciano, voce e corpo, gemelli, doppio l’uno dell’altro. Attraversano il bosco e ne saranno immancabilmente macchiati (T. delle Spiagge di FIRENZE, 30 – Alle ore 18.30 è previsto anche un incontro di preparazione alla visione a cura di Ivana Conte e Paolo Gaspari (Casa dello Spettatore di Roma), in collaborazione con Mariacristina Bertacca).
NATALE \ Prospettiva Capaneo presenta IL TOPO racconto di Natale di Raffaello Pecchioli drammaturgia Lorenza Guerrini regia Matteo Cecchini con Matteo Cecchini, Valentina Cipriani, Lorenza Guerrini musiche dal vivo Andrea Franchi (T. Giotto di Vicchio FIRENZE, 30).
ORTO DEGLI ANANASSI \ Nell’ambito della mini rassegna che il Teatro di Rifredi dedica quest’anno alle giovani compagnie toscane, da mercoledì 27 a sabato 30 gennaio, sarà in scena la labronica Orto degli Ananassi, formata da Ilaria Di Luca e Andrea Gambuzza – anche autore dello spettacolo con Francesca Detti – con La parte migliore di me, spettacolo che mette a fuoco un tema di scottante attualità: la condizione dei padri separati. Uomini che dopo una più o meno burrascosa esperienza di separazione, sono costretti nella maggior parte dei casi ad abbandonare il tetto coniugale, trovandosi a dover affrontare repentini cambi di equilibri di natura affettiva, sociale ed economica (T. di Rifredi di FIRENZE, 27-30).
PINTER \ Ancora Ambra Angiolini e Francesco Scianna in TRADIMENTI di Harold Pinter regia Michele Placido (T. Metropolitan di Piombino LIVORNO, 25)
STEFANO MASSINI \ Arca Azzurra Teatro e Ottavia Piccolo in ENIGMA niente significa mai una cosa sola di Stefano Massini regia Silvano Piccardi con Silvano Piccardi (T. Mario Spina di Castiglion Fiorentino AREZZO, 26 – il 27 al T. Puccini di Altopascio LUCCA)
VIRGILIO SIENI \ Compagnia Virgilio Sieni in LE SACRE coreografia Virgilio Sieni musiche Igor’ Fëdorovič Stravinskij e Daniele Roccato con Jari Boldrini, Ramona Caia, Claudia Caldarano, Nicola Cisternino, Vittoria De Ferrari Sapetto, Patscharaporn Distakul, Maurizio Giunti, Giulia Mureddu, Giulio Petrucci, Rafal Pierzynski, Sara Sguotti, Davide Valrosso (T. Goldoni di LIVORNO, 30).
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