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MILANO
AGOTA KRISTOFF \ Fucking Bitch [assenza] liberamente tratto da “L’ora grigia/La chiave dell’ascensore” di Agota Kristof drammaturgia Antonello Antinolfi e Francesco Leschiera. Un cliente e una prostituta, un marito e una moglie, un maschio e una femmina chiusi in un luogo claustrofobico, rarefatto, intimista vivono il loro rapporto fisico e interiore con istinto sacrificale e perverso. Il maschio irrazionale, animalesco e violento, cerca di dominare la femmina secondo le proprie pulsioni istintive usando il denaro, la violenza e la passione. L’unica via di uscita è soccombere. Forse. In questa unione dei due testi di Agota Kristoff, “La Chiave dell’ascensore” e “L’ora Grigia” si racchiude un dramma nel quale il maschile e il femminile si trovano ancora allo stato primordiale; l’obiettivo dell’uomo è ancora dominare la donna ed è disposto a tutto per raggiungere tale scopo. La messa in scena vuole essere una riflessione sulla violenza verso le donne, una violenza sia fisica che psicologica che avvolge la trama e le azioni dei protagonisti. Un’ ambientazione statica, compressa, forse un appartamento, una camera d’albergo, un’ auto, una cella diventano i simboli di qualcosa che racchiude le loro anime. (Spazio Tertulliano, 6-17)
MARIA PAIATO \ Amuleto: Il 18 settembre 1968 Auxilio Lacouture, “madre della poesia messicana”, è l’unica persona scampata all’irruzione dei reparti antisommossa nella facoltà di Lettere e Filosofia di Città del Messico, nascosta nel bagno del quarto piano in cui rimarrà 12 giorni, rapita dalla lettura di un libro di poesie. Parte da qui Roberto Bolaño, uno dei massimi scrittori latinoamericani del secondo Novecento, per raccontare la resistenza di Auxilio. Il regista Riccardo Massai affida a Maria Paiato il compito di accompagnare gli spettatori in un monologo a più voci in cui l’io narrante della donna uruguaiana dialoga con poeti, artisti ed intellettuali ma anche madri in attesa di un ritorno, donne in cerca dell’amore ancor prima che di un ideale. (T. Franco Parenti, 5-10)
PINTER \ Debutta in prima nazionale L’AMANTE di Harold Pinter regia Lorenzo Loris con Roberto Trifirò, Cinzia Spanò. Scritto nel 1962, un testo che mette in ridicolo le convenzioni ormai logore della coppia all’interno del matrimonio e che anticipa il terremoto che di lì a poco avrebbe sconvolto la società e il costume. Richard e Sarah sono una coppia di sposi. Richard al mattino va al lavoro sapendo che Sarah, durante la sua assenza, riceverà un amante. Allo stesso tempo Sarah è al corrente che Richard ogni giorno raggiungerà una prostituta. Niente, in Pinter, è come sembra. Si scoprirà infatti che i rispettivi trasgressori sono anche i reciproci amanti: Sarah interpreta il ruolo dell’amante di Richard e viceversa. Il loro ci appare come un passatempo, che spesso però risulta pericoloso. Assistiamo alla rappresentazione di un campo di forze contrastanti, mai esplicite. L’essenziale infatti, per Pinter, non si può dire. Essenziale è il silenzio o, meglio, il non detto. (T. Out Off, 6-8mag)
RICCARDO GORETTI \ ANNUNZIATA DETTA NANCY di e con Riccardo Goretti (guarda il #SelfieStick, uno dei primi realizzati). “Mi chiamo Celli Annunziata, sono nata a Papiano… mi pare, il 26 di Marzo 1923, e sono la nonna della persona che vi sta davanti in questo momento”. Da un evidente paradosso nasce un racconto spontaneo. Che ha come scopo proprio quello di annullare il paradosso iniziale. Come si può accettare che la persona che vi parla sia anche la sua stessa nonna, e poi suo padre e poi sua madre? Forse la risposta si può trovare seguendo il filo dei ricordi, dondolando in bilico sugli anni passati che sembrano sempre presenti, provando a capire che tutti noi non siamo, né siamo mai stati, né saremo mai, solo il nostro corpo. E non perché abbiamo un’anima. (T. della Contraddizione, 7-10)
SAN GENNARO \ Saviano e Borrelli hanno qualcosa in comune. Il luogo di nascita, Napoli; la generazione, sono nati entrambi nel 1979; una maniera differente ma egualmente lucida e appassionata di leggere la ‘napoletanità’. Entrambi hanno un legame consolidato con il Piccolo Teatro: Roberto Saviano nel 2009 è in scena, per la prima volta, con La bellezza e l’inferno, diretto da Serena Sinigaglia; Mimmo Borrelli, nel 2014 porta al Teatro Studio Malacrescita, una Medea nella Terra dei Fuochi. Per entrambi la centralità del lavoro sta nella parola, quella di Saviano come unica possibilità di resistenza; quella di Borrelli, cesellata ‘testorianamente’ in una costante contaminazione tra letterario e popolare. Entrambi hanno raccontato l’inferno della criminalità, Saviano attraverso la cronaca, Borrelli quasi in forma di tragedia classica. Le loro parole si intrecciano in Sanghenapule, per tornare a raccontare la ‘napoletanità’, frammenti della storia della città, intrecciati su una trama, tra il serio e il grottesco, attraverso il suo simbolo per eccellenza, il suo santo protettore, San Gennaro, e la ritualità che lo accompagna. (Piccolo Teatro Grassi, 5-17)
SHAKESPEARE \ Torna la Compagnia scozzese di Laura Pasetti, Charioteer Theatre, con WORDSANDSOUNDS: Shakespeare 2.016, un denso programma di spettacoli in lingua inglese dedicati a William Shakespeare, in occasione dei 400 anni dalla morte. Breakfast with Shakespeare, una tazza di tè accompagnati dalla musicalità del verso di Shakespeare. Questo l’invito di Charioteer Theatre per una originale prima colazione, al Chiostro di via Rovello, nei weekend primaverili di aprile. Non una semplice lettura con sottofondo musicale, ma un continuo dialogo tra attore e pianoforte: le musiche scelte sono composizioni ispirate dai testi shakespeariani a compositori come Sergeij Prokofiev, Ludwig van Beethoven e Felix Mendelssohn Bartholdy. In #SonsOfGod#Vox il lavoro della compagnia ci conduce verso il mondo di Coriolano che esplora i temi dell’opera trasportandoli in contesti più vicini a noi. Musica rap e social media saranno protagonisti, insieme a Shakespeare, dell’adattamento realizzato da Jen McGregor che dà voce ai personaggi shakespeariani con un linguaggio contemporaneo. In The Merry Wives of William tre vedove si ritrovano all’anniversario della morte del loro “amato”. Uno spettacolo che unisce il linguaggio seicentesco di Shakespeare con quello della musica classica contemporanea. In #SonsOfGod#Out un eccentrico gruppo di attori “innovativi” si riunisce in un teatro vuoto per raccontare la storia del Coriolano. Gli attori non vogliono solo che il pubblico guardi lo spettacolo ma che partecipi e collabori. Per questo hanno preso il nome di “Forum Team Theatre Company”, ispirandosi a quella forma di teatro tanto in voga in Gran Bretagna che è il Forum Theatre, dove gli spettatori vengono chiamati a partecipare. (Piccolo Teatro Studio e Chiostro Nina Vinchi, 9-30)
SHAKESPEARE AL BAR \ Riparte Tournée da bar, al suo quinto anno di vita, ideato e organizzato da Davide Lorenzo Palla. Tournée da bar quest’anno “si fa in tre” proponendo ben 19 appuntamenti nei più frequentati locali milanesi con i più grandi classici shakespeariani: oltre ai già sperimentati cavalli di battaglia Romeo e Giulietta e Otello, al suo debutto la tragedia shakespeariana per eccellenza, Amleto, conflitto tra azione e contemplazione, in omaggio per il quarto centenario della morte del drammaturgo inglese. Una vera e propria tournée che animerà i bar della città da nord a sud con la sua carica di energia, arricchendosi di preziose collaborazioni che renderanno ancora più viva e vivace l’iniziativa in grado di catalizzare l’attenzione e l’interesse di un gran numero di persone, per far loro riscoprire la bellezza del teatro come momento di condivisione e compartecipazione. Un atto poetico che assume la forza di un vero e proprio gesto ideologico in grado di portare benefici alla cittadinanza tutta. Durante le serate di spettacolo sarà possibile usare l’hashtag #HamleTw per commentare su Twitter la messinscena dell’Amleto in un gioco collettivo proposto dalla comunità di TwLetteratura, e ancora si potrà assistere a concerti di band emergenti, cene a tema, jam session e dj set per cercare un coinvolgimento di pubblici differenti. La tournée terminerà, sabato 23 aprile, anniversario della morte di William Shakespeare, con una grande serata di spettacolo e festa in una secret location. (Nei bar di Milano, 4-23)
ROMA
EUROPA E DANZA \ PRIMA ASSOLUTA per questo progetto con coreografie di Mauro Astolfi, Thomas Noone, Anthony Missen, Mats Ek e Katrín Hall. Nella stagione 2015/2016 dopo aver fatto tappa in Spagna a Barcellona e Sabadell, in Inghilterra a Manchester e in Svezia a Harnosand e Sundsvall, il Dancing Partners arriva per la prima volta in Italia. Un progetto in rete avviato nel 2013 per la promozione della danza contemporanea su scala europea da parte di un team di artisti consolidati di diverse nazionalità. I partner sono: Thomas Noone Dance (Spagna), Norrdans (Svezia), Company Chameleon (Inghilterra) e Spellbound Contemporary Ballet (Italia). Quest’ultima è entrata nel progetto nel 2014 grazie ai rapporti professionali già attivi con gli artisti delle altre compagini, ospitate più volte in residenze creative nell’ambito dei percorsi didattici del Daf – Dance Arts Faculty – dove la compagnia italiana ha sede. (T. Vascello, 5-6)
PRECARIETA’ \ Superfice. Commedia sulla precarietà della vita in particolare sulla precarietà della vita di tre attori, commedia surreale scritta e diretta da Erika Barresi. I protagonisti: una donna diversa, un uomo colpevole e un uomo deciso sono tre attori senza lavoro, senza contratti, senza provini e ingaggi in quella situazione che per gli attori è la quotidianità: la noia! L’unico vero impegno delle loro giornate è tenersi in esercizio con la recitazione passando da un genere teatrale all’altro, da un dialetto all’altro. Spezza questa noia una occasione di investimento improvvisa, l’acquisto di un immobile con bar. Certo è messo male, è fatiscente, ma assume un interesse diverso alla scoperta in magazzino di sacchi contenenti una strana muffa bianca. Entrano in campo incoscienza, ambizione, presunzione e i tre decidono che è giunta l’ora di diventare imprenditori…. intraprenderanno la carriera di spacciatori. Aperitivo offerto. (T. Trastevere, 6-17)
PREMIO RICCIONE \ Il Focus Premio Riccione, dedicato al Premio Riccione per il Teatro, prevede la messa in scena di tre spettacoli vincitori delle scorse edizioni del Premio Riccione per il Teatro e del Premio Riccione Pier Vittorio Tondelli, una mostra fotografica che ripercorre gli anni salienti del Premio, e infine, durante l’ultima giornata, un incontro di lettura dei testi vincitori dell’ultima edizione. Gli spettacoli: STERILI di Maria Teresa Berardelli vincitore del Premio Riccione Pier Vittorio Tondelli 2009: una stazione della metropolitana. Cinque personaggi s’incontrano, si raccontano, si svelano l’un l’altro, attendono senza fine. Cinque personaggi fermi. Cinque personaggi soli. Cinque personaggi sterili, legati da un destino. Un destino che porta loro ad una terra riarsa, ad una terra di nessuno. DUE FRATELLI di Fausto Paravidino vincitore del Premio Riccione per il Teatro 1999: Boris e Lev sono due fratelli che vivono segregati in un angusto appartamento-cucina assieme ad Erika, una ragazza incontrata per caso. Sono emarginati dalla vita sociale e solo i due fratelli mantengono un contatto con il mondo esterno grazie ad una corrispondenza con loro madre, fatta di bugie per nasconderle la loro malata quotidianità. La settimana prossima vi parlerò di HOMICIDE HOUSE. (T. dell’Orologio, 5-16)
SCOPERTE \ Debutto per Le scoperte geografiche, testo inedito di Marco Morana, per la regia di Virginia Franchi. In scena Michele Balducci e Daniele Gattano accompagnati dall’installazione luminosa e dalle sonorità di Fabio Di Salvo del collettivo artistico Quiet Ensemble. Un banco di scuola, anni cinquanta. Due compagni, due giovani uomini che ripassano la lezione di storia: le grandi scoperte geografiche di Colombo e Magellano. Ma quella lezione in realtà è un pretesto, perché tra i due c’è un sentimento profondo che finora hanno nascosto. Il viaggio dei due grandi esploratori si confonde con la loro esplorazione. La classe diventa la caravella, e la terra da scoprire è un continente oscuro e senza confini, quello del desiderio e dell’identità. Questo tragitto di formazione prosegue oltre l’adolescenza, attraversando la maturità e la vecchiaia dei protagonisti. Si addentra nel loro Nuovo Mondo interiore, un universo pericoloso, fatto di tempeste, di dubbi e di slanci improvvisi, di ammaraggi coraggiosi e di mostri sputati dall’inconscio. Un universo più reale della realtà, dove la lingua perde ogni funzione quotidiana diventando un codice esclusivamente amoroso, poetico in senso stretto, che si fonde ironicamente con il gergo marinaresco. (T. Brancaccino, 7-10)
SHAKESPEARE \ Proseguono le repliche di PREAMLETO, scritto da Michele Santeramo, diretto da Veronica Cruciani. Un testo che parte da Shakespeare per raccontare in scena cosa succede prima della morte di Re Amleto, analizzando in chiave contemporanea il concetto di potere. Re Amleto non è morto, Amleto vuole il potere, Gertrude sente che tutto le sfugge, Claudio non vuole usare nessun veleno contro suo fratello, Polonio aspetta che le cose si mettano a suo vantaggio. Così, i personaggi di Shakespeare sono colti nel loro privato prima che la tragedia abbia inizio e “sono diversi pima della vendetta – riflette la regista Veronica Cruciani – prima della violenza, quando ancora le cose si possono salvare. Ma forse, forse, le cose non si possono salvare”. Immaginare quel che può accadere prima di quel «vendica il mio brutale e snaturato assassinio» da cui prende vita l’Amleto, significa provare a scoprire intrecci e motivazioni che nel testo shakespeariano si affidano solo alla fantasia dello spettatore. “ (T. Argentina, fino al 10apr)
TEATRO SACRO \ Sette spettacoli dalla IV edizione de I Teatri del Sacro (qui un report del workshop di social media storytelling realizzato lo scorso giugno a Lucca in occasione del festival) per una sorprendente avventura dello spirito nell’ambito del progetto IL TEATRO DI ROMA PER IL GIUBILEO la rassegna dedicata ai temi dello spirito per contribuire con un significato anche artistico alla riflessione sul Giubileo di Papa Francesco. Raccontare l’anima, la tradizione religiosa e la ricerca spirituale. Le mie personalissime scelte: il ritmo incalzante del cabaret di CAINO ROYALE di Rita Pelusio, la satira sociale di DELIRIUM BETLEM scritta e diretta da Alberto Salvi, CORRISPONDENZE diretto da Roberto Aldorasi e PER OBBEDIENZA, monologo interpretato da Fabrizio Pugliese. (T. India, 7-17)
TENDANCE \ PILLOLE DI TENDANCE è una rassegna di otto spettacoli e performance di danza contemporanea, anteprima romana della prossima edizione di Tendance, festival di danza contemporanea nella provincia di Latina diretto da Ricky Bonavita e Theodor Rawyler. Il programma omaggia gli artisti che hanno partecipato alle precedenti edizioni e chiede loro di scegliere uno spettacolo rappresentativo della propria ricerca che mantenga le caratteristiche del festival, ovvero essere adattabile a qualsiasi spazio e svilupparsi in un tempo sintetico e che grazie a questo, introduca il Festival e la sua identità alla Città di Roma. Nel programma: Fabio Ciccalè con Refugium Peccatorum e Indaco, Patrizia Cavola e Ivan Truol di Compagnia Atacama con Io, lei, me interpretato da Valeria Baresi, Theodor Rawyler con Europa Vecchia Madre con la partecipazione delle donne anziane del laboratorio di danza sociale della Coop. Soc. Meta Onlus, Giovanna Velardi con Look Me Inside Now, Cadavre Exquis con STUPOR (studio 02), Ricky Bonavita con Colori Proibiti Suite, Gruppo e-MOTION diretto da Francesca La Cava con Finding Home di Luisa Memmola. (Teatroinscatola, 9-17)
WERNER SCHWAB \ Debutto per ESSE – SANTO SUBITO – WERNER SCHWAB, nuovo lavoro del Collettivo Sch dopo il successo di FÄK FEK FIK (guarda il #SelfieStick). Regia Dante Antonelli, con Gabriele Falsetta. ESSE come Silenzio, ESSE come Solitudine, ESSE come Suicidio. Il lavoro originale è frutto ancora una volta della coraggiosa drammaturgia collettiva curata da Dante Antonelli dedicata alla figura del poeta della scena austriaco. Il Collettivo SCH continua il lavoro di esplorazione della trilogia di Schwab, per sottolineare la contemporaneità degli anni Novanta con quelli che stiamo affrontando, nella loro crudezza che miete vittime soprattutto tra i giovani trentenni, schiacciati tra le ottusità della società di cui sono figli e l’immaturità delle nuove generazioni che non riescono a comprendere a fondo la tragedia che li attende. Nella presenza dell’unico performer trovano espressione non solo un giovane artista trentenne ma anche un suicidato violentemente dalla società. La drammaturgia si sviluppa in due scene dedicate ai due alter ego di Werner Schwab, consegnati come un testamento nell’opera Sterminio: Herrmann, giovane pittore disperato e la Signora Cazzafuoco, anziana assassina delirante. Essa prende vita in una danza di creazione e distruzione, accompagnata dai disegni live di Giovanna Cammisa e dalle musiche noise di Samovar; è corpo ed è parola dell’attore. (Carrozzerie N.o.t, 7-9)
TOSCANA
ELENA GUERRINI \ Davide Di Pierro/Associazione Culturale Creature Creative presenta BELLA TUTTA! i miei grassi giorni felici scritto e raccontato da Elena Guerrini (T. degli Industri di GROSSETO, 8)
PAOLO MAGELLI \ Medea di Seneca, ispirata alla Medea di Euripide e all’omonima tragedia perduta di Ovidio, diretta da Paolo Magelli. Si tratta di uno spettacolo coprodotto dal Metastasio insieme all’Istituto Nazionale del Dramma Antico, un lavoro che ha consacrato la bravura di Valentina Banci, affiancata sulla scena da Filippo Dini, Daniele Griggio, Clara Galante, Diego Florio, oltre che da un folto stuolo di corifei. La storia racconta di come, ripudiata da Giàsone, cui aveva consentito la conquista del vello d’oro grazie alle sue arti magiche e ai suoi crimini, Medea medita un’atroce vendetta ai danni dell’eroe che l’ha abbandonata per contrarre nuove nozze con Creùsa, figlia di Creonte, re di Corinto. Dopo aver eliminato con la magia sia la rivale sia il re, Medea mette in atto l’intento di punire il traditore Giàsone uccidendo i figli avuti da lui. Al padre annichilito dal dolore l’eroina, fuggendo su un carro alato, lascia l’amara consapevolezza che non vi sono dèi negli alti spazi del cielo, ove al loro posto si colloca l’entità infera della madre che toglie la vita alla sua prole. Nel riscrivere questo mito atroce e notissimo Seneca si misurò certamente con la tradizione teatrale latina, per noi perduta, all’interno della quale doveva occupare un posto di rilievo la Medea di Ovidio. Rispetto al celebre modello euripideo le innovazioni sono di notevole rilevanza: sin dall’inizio dell’azione la protagonista è preda di un furor incoercibile che la spinge alla sovversione di ogni ordine, fisico ed etico; l’antagonista Giàsone è spinto dalla pietas per i figli a ripudiare la terribile compagna ed è reso debole dalla consapevolezza delle proprie colpe, la più grave delle quali è l’aver sfidato il mare con la prima nave violando le leggi della natura per acquisire il vello d’oro, simbolo e garanzia del regnum; nel compiere il misfatto estremo Medea si pone in gara con i delitti realizzati da virgo e postula l’esigenza che il suo nemico sia al contempo vittima e spectator. (T. Fabbricone di PRATO, 5-10)
TEATRI UNITI \ Teatri Uniti in Toscana con Titanic – The End, ideazione e regia di Antonio Neiwiller, in una visione di Salvatore Cantalupo. Lo spettacolo del compianto fondatore di Teatri Uniti, insieme a Mario Martone e Toni Servillo, racconta di naufraghi in attesa, in fuga, o forse entrambe, e di ciò che queste anime vagabonde, reiette, profughe possono incarnare. Un marinaio, un gruppo di emigranti, una nave che è anche una balera, con un gioco di luci e girotondi che incanta per forza e semplicità. E poi: Francesco Saponaro torna a confrontarsi con Eduardo De Filippo presentandone due atti unici Dolore sotto chiave (1958) e Pericolosamente (1938) arricchiti da un’introduzione inedita: la riscrittura in versi e in lingua napoletana di Raffaele Galliero della novella I pensionati della memoria di Luigi Pirandello. In scena il filo rosso che lega i tre interpreti, Tony Laudadio, Luciano Saltarelli, Giampiero Schiano, è l’ipocrisia, l’ipocrisia della vita coniugale, dell’amore fraterno, in definitiva di tutti i rapporti interpersonali. (T. della Pergola di FIRENZE, 4-9)
TEATRO RAGAZZI \ Gli Omini in L’UOVO E IL PELO spettacolo per bambini. Pianeti sconosciuti, animali eccezionali, parole nuove, un cubo misterioso. L’uovo e il pelo è la storia raccontata e illustrata di come nacque il mondo dall’arrivo di un uovo e dalla curiosità di un pelo. (T. Francesco di Bartolo di Buti PISA, 6)
TEATRO RAGAZZI 2 \ WAR NOW! concept e regia Valter Silis, Teatro Sotterraneo in scena Matteo Angius, Sara Bonaventura, Claudio Cirri scrittura Valters Sīlis, Daniele Villa. All’interno del progetto internazionale SharedSpace, il giovane regista lettone Valters Sīlis e Teatro Sotterraneo si sono incontrati per realizzare insieme uno spettacolo, sollecitati dal centenario dello scoppio della Grande Guerra. Se nel 1914 nasceva il concetto moderno di propaganda su scala globale, cento anni più tardi la guerra psicologica è parte integrante di ogni strategia militare: ogni bomba è accompagnata dalla nostra capacità di ruotare il punto di vista sui conflitti, producendo vocabolari nuovi, narrazioni coinvolgenti e porzioni d’immaginario sempre più efficaci nel condizionare l’opinione pubblica all’accettazione del massacro reciproco. Da questo punto di partenza, War Now! cerca di proiettare in avanti il senso del centenario allestendo un gioco che racconti la Terza Guerra Mondiale attraverso determinati meccanismi manipolatori, dove il divertimento anestetizza l’orrore. War Now! mette in scena un’esperienza paradossale in cui attori/storytellers e spettatori/players si ritrovano dentro un ipotetico terzo conflitto, nel tentativo di interrogare le possibilità dell’entertainment bellico come ultima frontiera della persuasione. Wanna play the game? (Piccolo Teatro Mauro Bolognini di PISTOIA, 5-6)
VALTER MALOSTI \ Per AURORADISERA Teatro di Dioniso-Pierfrancesco Pisani-Parmaconcerti/In_ nito srl presentano Sabrina Impacciatore, Valter Malosti in VENERE IN PELLICCIA di David Ives regia Valter Malosti scene e disegno luci Nicolas Bovey suono G.U.P. Alcaro (T. Aurora di Scandicci FIRENZE, 6)
VIAGGIO SPETTACOLO \ Dopo le varie repliche de “Lo spettacolo della città” a Prato, il viaggio spettacolo sarà a Pistoia. Lo spettacolo della città, si svolge su e con un pullman, con soste e discese in cui il pubblico assiste a varie performance secondo un percorso prestabilito, ma con uno sguardo totalmente inconsueto. Lo spettacolo della città di Pistoia si avvale della collaborazione del circolo Arci Garibaldi ed inserito nella manifestazione Leggere la città del Comune di Pistoia. Progetto format testi Maila Ermini (PISTOIA, 10)
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