#ROMA
3 lun @ T. India > Prima settimana di Perdutamente, il progetto voluto dal Teatro di Roma che ha trasformato per tre mesi il Teatro India in quello che dovrebbe sempre essere: una factory per la creazione di nuove forme di arte contemporanea, dal teatro alla danza fino alle arti visive. Durante dicembre gli spettatori potranno prendere parte ai processi e ai progetti che si sono innescati tra le 18 compagnie scelte. Diciannove giorni in cui il teatro, il foyer, le sale, i corridoi, sono articolati e disarticolati a seconda dei formati: appunti, prove aperte, studi, istantanee, conferenze-spettacolo, incontri, performance, interventi teatrali e di danza, installazioni permanenti. Con Accademia degli Artefatti | Andrea Baracco | lacasadargilla/Lisa Ferlazzo Natoli | Compagnia Andrea Cosentino | Compagnia Biancofango | Daniele Timpano/Elvira Frosini | Daria Deflorian/Antonio Tagliarini | Diana Arbib. Luca Brinchi. Roberta Zanardo/Santasangre | Fattore K/Federica Santoro. Luca Tilli | Fortebraccio Teatro | Lucia Calamaro | MK | Muta Imago | Opera | PsicopompoTeatro | teatrodelleapparizioni | Tony Clifton Circus | Veronica Cruciani [fino al 21]
4 mar @ T. Ambra Garbatella > BELLA TUTTA! I miei grassi giorni felici di e con Elena Guerrini: le donne sono sempre più spesso descritte dai media come Barbie campionesse dell’incastro, sempre di corsa dal lavoro alla palestra, in grado di improvvisare una seduta di make up nel traffico, il tutto svolazzando su tacchi a spillo 12 e sfoggiando un perfetto look all’ultimo grido. Ma ci crediamo veramente? Oppure la nostra bellezza consiste proprio in ciò che abbiamo di profondamente unico e originale: i nostri difetti?! Bella tutta! sono io e la mia pancia. Bella tutta! è ribellarsi a chi ci vuole trasformare in tante Barbie sorridenti. Bella tutta! è un inno alla nostra singolarità. [fino al 16]
4 mar @ T. Argot > MATERNITY BLUES (from medea) di Grazia Verasani, regia Elena Arvigo. In un ospedale psichiatrico giudiziario si incontrano quattro donne, quattro Medee. Sono la dolce Marga, l’aggressiva Eloisa, la giovanissima Rina e la più consapevole Vincenza. Chiuse all’interno di questo luogo non-luogo trascorrono il loro tempo espiando una condanna, che è soprattutto interiore, per il gesto che ha vanificato le loro esistenze. Dalla convivenza forzata – che genera la sofferenza di leggere la propria colpa in quella delle altre – germogliano amicizie, spezzate confessioni, un conforto senza consolazione. [fino al 16]
4 mar @ T. Vascello > Debutto per Fratto_X, il nuovo spettacolo della coppia artistica Rezza/Mastrella. Si può parlare con qualcuno che ti dà la voce? Si può rispondere con la stessa voce di chi fa la domanda? Due persone discorrono sull’esistenza. Una delle due, quando l’altra parla, ha tempo per pensare: sospetta il tranello ma non ne ha la certezza. Mentre l’ansia del presente sconvolge il passato, mentre uccelletti improbabili tracciano traiettorie azzardate, lo specchio parlante costringe a pensare chi era lì per vedere, chi era lì per sentire, chi era lì per subire la tirannia di chi si fa pagare per strappare l’arbitrio. Mai così poco libero. [fino al 6gen]
5 mer @ T. Olimpico > Torna Il Flauto Magico secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio. Leggi la recensione. [fino al 16]
7 ven @ Forte Fanfulla > Nell’ambito della residenza teatrale Lieto Fine Eventuale, Industria Indipendente presenta due nuovi spettacoli: A.M.O. e E. [fino all’8]
#MILANO
3 lun @ T. Sala Fontana > LA CASA DI BERNARDA ALBA di Federico Garcìa Lorca, regia di Raffaella Boscolo. L’estremo capolavoro di García Lorca, completato nel giugno 1936 pochi mesi prima di essere fucilato dai nazionalisti. Si tratta di un’opera-testamento quasi profetica, l’ultimo scritto dal poeta prima di andare incontro ad una morte crudele. Già nel titolo Lorca comunica il carattere dominante del suo personaggio, Bernarda, padrona della casa e padrona e signora di quelli che la abitano con lei. Alla morte del secondo marito, impone alle figlie il rispetto assoluto del lutto, impedendo loro qualsiasi contatto con il mondo esterno. La comunità ristretta in cui sono chiuse produce effetti catastrofici trasformando le protagoniste in iene, belve, felini incattiviti dall’invidia, dalla gelosia, dal possesso. [fino al 5]
3 lun @ CRT Salone > Gerunda felix, drammaturgia, regia, scene e costumi Enzo G. Cecchi. Un imprenditore in attesa di un trapianto e un domestico straniero. Questi i personaggi di Gerundia Felix. Si parla di razzismo, intolleranza e compravendita di organi, spensieratamente con parole qualsiasi, spesso grossolane, ascoltate al bar, al ristorante, in una piazza o al supermarket. Uno spettacolo duro, a volte surreale che scivola nel comico, che mette a nudo una umanità impietosa che pur intollerante non può più vivere senza “l’altro”. [fino al 6]
3 lun @ T. Elfo Puccini > ALICE UNDERGROUND da Lewis Carroll, uno spettacolo scritto, diretto e disegnato da Ferdinando Bruni e Francesco Frongia. “Anche noi stiamo ripercorrendo le suggestioni di questo testo, per mettere in scena quella realtà insensata, sospesa e sovvertita che Alice incontra nel suo sogno, ci raccontano Bruni e Frongia. Con tutti i mezzi che ci offrono l’artigianato della scena e la tecnologia dei video, che qui useremo come una moderna e fantasmagorica lanterna magica, abbiamo progettato una sorta di cartoon teatrale che animerà un grande fondale dal quale emergeranno gli attori in carne e ossa. Abbiamo realizzato più di trecento disegni, dipinti ad acquerello con pazienza certosina per giocare con un teatro “fatto a mano” che ci aiutasse concretamente a ritrovare la dimensione dell’infanzia, dove sia possibile giocare con il Tempo e lo Spazio, contestare il senso delle parole, inscenare assurdi indovinelli, mettere in dubbio le nostre certezze”. [fino al 31]
4 mar @ Piccolo Teatro Grassi > Il giardino dei ciliegi regia Paolo Magelli con la Compagnia Stabile del Teatro Metastasio arriva a Milano. Leggi la recensione [fino al 9]
#TOSCANA
7 ven @ T. ObiHall di Firenze > Per il quarto anno consecutivo torna il Circo Nero. “Questo non è il circo triste degli animali in gabbia e delle unghie tagliate, non è il circo meraviglioso che tiene a bocca aperta i bambini di tutto il mondo, e neppure quello struggente dei clown nani che inciampano nella vita con le loro scarpe troppo grosse. Questo è il Circo della Musica e delle Passioni che urlano dentro, è il Circo della Notte, il CIRCO NERO!”
7 ven @ T. Manzoni di Pistoia > A PORTE CHIUSE liberamente ispirato all’omonimo testo di Jean Paul Sartre. Regia Marine Galstyan, produzione Compagnia Incontroverso. Una rappresentazione del tutto originale che si fonde con la disciplina della danza e, precisamente, con il Tango che restituisce all’opera dinamiche e ritmi accattivanti, rappresentando il canale espressivo più diretto per trasmettere l’angoscia e la disperazione dei personaggi, soprattutto quando il dolore li rende muti. Nel momento in cui sono impediti nel parlare, il corpo si ribella e libera il suo linguaggio. Da questa esigenza ed esperimento, nasce una nuova ricerca teatrale che unisce diverse arti e le sintetizza in un unico stile espressivo.
7 ven @ I Macelli di Certaldo (FI) > Io non sono lei di e con Francesca Sarteanesi. “Questo progetto nasce da un incontro casuale, di quelli che nella vita spesso capitano. Molti restano solo incontri belli o brutti altri si trasformano in esperienze di vita. Ho incontrato una signora di una settantina d’anni ormai suonati. Ha uno sguardo chiaro ma parla poco e ha una voce estremamente sottile e acuta. Dopo un minuto di conversazione si è girata improvvisamente verso di e me e mi ha detto: “Adesso basta, non voglio più parlare”. Da quel preciso momento è iniziato il mio dialogo con lei. Lei ha elaborato un trattato attraverso undici tavole disegnate e scritte dove racconta la sua esperienza con la psichiatria. Ad ogni medicinale assunto corrisponde un disegno. Ogni tavola descrive con amarezza ed ironia come il suo corpo e la sua mente hanno reagito ad ogni singolo farmaco da lei stessa consapevolmente ingerito. Non ci sono filtri e non ci sono mezze parole. I colori parlano e prendono forma e le frasi sono semplici e chiare”. [fino all’8]
7 ven @ T. Fabbricone di Prato > GIOVANNA AL ROGO del Teatro del Carretto. Lo spettacolo non ha la pretesa di comprendere il personaggio di Giovanna, e neppure quello di abbandonarsi a letture basate su convinzioni personali. La sua vicenda reale si perde infatti nel mare delle interpretazioni, il più delle volte fantasiose o dettate dall’ideologia, sorte intorno al personaggio: divenuto nel corso del Novecento oggetto di nuove attenzioni, sia dal punto di vista artistico, con le molte versioni che ci hanno lasciato il cinema, la musica, il teatro, sia in termini storici con la sua santificazione. [fino al 9]
8 sab @ Il Moderno di Agliana (PT) > GRUPPO NANOU presenta SPORT . Esporre un corpo nella sua fragilità e diametralmente opposta forza. Il momento di sospensione. Ricerca del punto di contatto, frattura, interferenza fra atto tecnico e la sua fragilità di pensiero. Il momento di tutte le possibilità di cambiamento, di tutte le potenziali direzioni. L’attimo che non si può fermare fisicamente ma in cui più si apre il respiro dell’atleta. Vacillare. Portar dentro il pensiero tecnico che si manifesta in azione nello spazio. La cosa importante non è il risultato, l’azione nello spazio.
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