In questa settimana: DOIT festival, le Nina’s Drag Queens, la Piccola Compagnia della Magnolia, l’inizio della rassegna Assemblaggi provvisori alla Tenuta dello Scompiglio. E molto altro! (la forza di fattiditeatro sono i suoi utenti: se ti piacciono questi consigli condividili, grazie!)
MILANO
BONN PARK \ Piangiamo la scomparsa di Bonn Park di Bonn Park regia Renzo Martinelli. Una revue da teatro di Boulevard, tutta entrate e uscite. Una carrellata di umanità differenti, personaggi evocati e poi improvvisamente abbandonati. L’autore mette in scena la sua morte e per farlo gioca al teatro, ironizzando su tutte le sue forme, tra echi brechtiani e rimasugli di vaudeville. E così i personaggi diventano evocazione di se stessi, il portavoce del padre, il portavoce della madre, il portavoce della società, il portavoce dei portavoce. Persino i necrologi, in questo spettacolo, hanno corpo e possono parlare (T. i, fino al 22)
COSTELLAZIONI \ Costellazioni di Nick Payne con Aurora Peres, Jacopo Venturiero, regia Silvio Peroni. Costellazioni ci racconta di universi paralleli e di libero arbitrio. Costellazioni non è solo una storia d’amore, ma è anche la possibilità, in universi paralleli, di vedere – almeno nella finzione drammaturgica – gli esiti delle nostre scelte. Nick Payne si è ispirato agli studi del fisico Hugh Everett che teorizzò l’idea di una realtà non univoca. Secondo questa teoria esisteremmo in più mondi e le nostre vite sarebbero un continuo snocciolarsi di eventi che corrono lungo arterie spazi-temporali parallele e tutte vere, reali. (T. Filodrammatici, 8-13)
DRAG \ Marzo pazzerello vede l’arrivo delle Nina’s Drag Queens al Teatro Leonardo. Il giardino delle ciliegie per la regia di Francesco Micheli, tratto da Il Giardino dei ciliegi di Čechov, è un mondo lontano e nostalgico abitato da sei attori “en travesti”: sei donne, o meglio sei creature, che abitano un non-luogo, crocevia di anime irriducibili. Il giardino delle ciliegie è la cronaca di un’epoca di passaggio popolata da personaggi eccessivi e smaniosi, governati da un’inquietudine di vita dolorosa. Le piccole vicende personali delle sei dive confluiscono in un’unica grande tragedia familiare, talvolta buffa e colorata, a tratti vivace: lacrime e risate sono assicurate (T. Leonardo, 10-13)
GENERE \ ZONA K PLAY-K(ei) 2016 presenta FOCUS GENERE: riflessione sulle nuove rappresentazioni dell’identità, intesa nelle sue diverse accezioni, dal genere all’identità nazionale. Ospita artisti e studiosi che ridiscutono le nostre percezioni e rappresentazioni di genere, i canoni e le norme che ne regolano i rapporti, dal piano esistenziale a quello politico. Storie personali ed esemplari, cenni teorici e domande filosofiche, sempre al confine tra finzione e realtà, che gettano nuova luce sulle nostre categorie mentali di maschile e femminile, mettono in discussione confini e definizioni, categorie e appartenenze, per un inno – citando i Motus – alla libertà di divenire, all’apertura alle molteplicità. In questa prima settimana la mostra FINGERPRINTS / Performing Gender mostra di illustrazioni originali realizzate da Luca Di Sciullo, Viola Niccolai, Lisa Passaniti e Cristina Portolano e la performance di Motus MDLSX (Zona K, 8-12)
MECCANICA QUANTISTICA \ IL PRINCIPIO DELL’INCERTEZZA ispirato a Richard Feynman e dedicato ai nostri figli drammaturgia Andrea Brunello regia Andrea Brunello e Michela Marelli con Andrea Brunello e Enrico Merlin musiche Enrico Merlin produzione Arditodesìo | Teatro Portland. Una lezione di meccanica quantistica. Un uomo che ama l’universo. Un segreto… Lo spettacolo è una vera e propria lezione di fisica con un risvolto esistenziale e molto umano. In scena un professore si inerpica attraverso alcuni fra i più misteriosi concetti della meccanica quantistica (l’esperimento della doppia fenditura, il gatto di Schroedinger, i many-worlds di Hugh Everett III) per raccontare un meraviglioso mondo fatto di misteri e paradossi. Ma sotto si nasconde un’inquietante verità. La lezione si trasforma così in una confessione che mescola le teorie più evolute della meccanica quantistica, le teorie dei mondi paralleli, con i segreti del professore, spingendolo a prendere una decisione estrema. (T. Libero, 8-14)
MOLIÈRE \ MOLIÈRE O IL MALATO IMMAGINARIO Coproduzione Piccola Compagnia della Magnolia e Théâtre de l’Èpée de Bois – Cartoucherie de Vincennes Regia Antonio Díaz Floriàn Direzione d’attore Giorgia Cerruti. Un omaggio al teatro barocco filtrato attraverso gli stilemi della commedia dell’arte, in equilibrio tragicomico tra le sfumature da commedia del grande testo francese e gli ultimi istanti di vita del suo straordinario autore. Il lavoro si onora della coproduzione tra la Compagnia della Magnolia e lo storico Théâtre de l’Èpée de Bois – Cartoucherie de Vincennes, per la regia del maestro Antonio Díaz Florián, direttore del teatro parigino. La Piccola Compagnia della Magnolia porta in scena questo spettacolo ininterrottamente dal 2007, con un cast pressoché inalterato e mantenendosi fedele alla propria vocazione di rielaborazione contemporanea dei classici, qui declinata in chiave antinaturalistica e barocca (T. del Buratto, 11-12).
SHAKESPEARE \ ROMEO E GIULIETTA (prima milanese) di William Shakespeare, adattamento e traduzione Francesco Niccolini, regia Tonio De Nitto. Un allestimento che mantiene intatta la sua vitalità e impeto giovanili e trasforma la tragedia scespiriana in una commedia corale per raccontare lo scontro generazionale tra madri, padri e figli. Romeo e Giulietta è un gruppo di famiglia sbiadito e accartocciato dal tempo, una foto che ritrova vigore e carne per poi consumarsi e scolorirsi di nuovo. Sono gli adolescenti di una comitiva che si cancella per sempre nel tempo di un paio di giorni, le morti innocenti, i desideri irrealizzati e la capacità di sognare che non può esserci tolta. Romeo e Giulietta è un meccanismo perfetto che ben rispecchia il presente e che fa del Bardo un nostro attento contemporaneo. Con un allestimento corale, pop e visionario ambientato in una festa patronale del Sud proviamo a restituire la bellezza e la vitalità di uno dei classici per eccellenza con un gruppo affiatatissimo di attori. (T. Menotti, 10-20)
ROMA
COLLOQUIO \ Il Colloquio di Serge Da Silva, campione d’incassi a Parigi al Théâtre Melo d’Amélie dall’ottobre 2014, sarà in esclusiva a Roma grazie al lavoro di Virginia Acqua traduttrice e regista della nuova versione italiana. Una commedia sopra le righe, divertente e dissacrante che con ironia e leggerezza permette di ridere del più grande incubo delle nuove generazioni: il colloquio di lavoro. In scena un brillante e griffatissimo laureato in economia, un modesto e goffo ex-impiegato e un fanatico di arti marziali, tre uomini apparentemente diversissimi tra loro ma con in comune la ricerca ossessiva del posto fisso. Tre disoccupati che rispondendo allo stesso annuncio, vengono convocati nello stesso ufficio, lo stesso giorno, alla stessa ora, trovandosi così in competizione per la stessa posizione che potrebbe dare finalmente una svolta alle loro vite. (T. Studio Uno, 3-20)
DOIT \ Al via la seconda edizione di DOIT Festival Drammaturgie Oltre Il Teatro a cura di Angela Telesca e Cecilia Bernabei (guarda il #SelfieStick appena uscito!). Prima settimana con Fenice dei Rifiuti in SACRIFICIO DEL FIENO di e con Alessandro Veronese e Michela Giudici liberamente ispirato alla canzone “Ciamel Amuur” di Davide Van De Sfroos. Sullo sfondo del secondo conflitto mondiale, si consuma la storia d’amore tra Elena e il partigiano Airone, presto costretto a lasciarla da sola per sfuggire ai nazisti. Pur di proteggerlo, Elena dovrà concedere il proprio corpo alle truppe naziste del capitano Lothar Vogel o suggerire loro il nascondiglio del suo amante. Una storia coinvolgente ed emozionante, interpretata da due attori che grazie al sapiente uso di quattro diverse lingue (italiano, tedesco, latino, dialetto comasco) riescono a restituire la ricchezza e la caratterizzazione degli undici personaggi, che ruotano intorno alla vita dei protagonisti. A seguire LA QUARTA UNITÀ di Jacopo Giacomoni con David Angeli, Jacopo Giacomoni e Marco Tonino. Dopo un periodo di formazione guidato dal loro rigido supervisore e motivatore, Stan e Franz diventano centralinisti di un’azienda. Si occupano di contattare i clienti, sponsorizzare i nuovi prodotti, proporre le ultime offerte e sollecitare i pagamenti arretrati. Stan, all’insaputa del collega, sta vivendo una storia d’amore molto particolare proprio con lei, la cliente 212, che si rifiuta di sottoscrivere qualsiasi abbonamento dell’azienda; una storia fatta solo di parole scambiate di nascosto attraverso il telefono. Gli eventi precipitano. I due si incontro. Stan vede, per la prima volta, colei che fino ad allora aveva solo immaginato. L’incontro si risolve in un epilogo tanto tragico quanto surreale. Di questo perverso meccanismo commerciale sarà la cliente 212 la vittima. (T. Planet, 8-11)
DONNE \ Continua la rassegna di teatro al femminile Tre passi di donna con Questo non è un paese per vecchie. Con humor dissacrante e cinico Anastasia Astolfi rappresenta un universo composto da donne di varie età e classe sociale dando vita ad un’antologia tutta al femminile, creando un punto di vista spudorato e liberissimo su ciò che può rappresentare “il segno” che lascia su di noi il tempo. 43 paia di scarpe è la storia di Adelina Guadagnucci, una donna che negli anni ‘30 è partita da Massa perché voleva conoscere il mondo. Ma il mondo stava cambiando, e di lì a poco sarebbe scoppiata la guerra. Sospinta da valori sociali e morali pacifisti e rivoluzionari, Adelina capì presto che per cambiare il mondo bisognava partire dai bambini, gli adulti del futuro; così dedicò tutta la sua vita all’Istituto Pedroni, da lei fondato, che avrebbe ospitato dei bambini orfani di guerra. Ne accolse ed educò 43. Palloncini, poteva essere scemo: una madre, Germana, è alle prese con gli ultimi preparativi della festa di compleanno del figlio piccolo, Carlino, e una banale richiesta la gela in un labirinto di dubbi. È così che il colore dei palloncini si trasforma nella porta d’accesso a un flusso – reflusso? – ininterrotto di pensieri e paure sull’identità di genere. Saglie Saglie spettacolo di danza contemporanea che nasce dal particolare fascino e dal radicale legame affettivo che unisce la coreografa Aurora Pica alla città partenopea. Il fil rouge, tutto corporeo, che unisce il fluire intenso e brioso di scene, immagini e suoni della città è legato alla figura della donna meridionale il cui carattere la rende custode e viva rappresentante di una cultura ricca di storia, poesia e arte. (T. Furio Camillo, 10-13)
EURIPIDE \ Prima nazionale per DIONYSUS Il dio nato due volte da Le Baccanti di Euripide, regia di Daniele Salvo. “Le Baccanti” rappresentano una finestra sull’irrazionale, su un mondo antico di reale libertà espressiva, di possessione dionisiaca, una riflessione sul senso del divino nelle nostre vite e su ciò che, nella nostra quotidianità, viene rimosso. La parola antica è un grido proveniente da un altro tempo, un appello alla riflessione, al risveglio dei sensi,un’esortazione a guardarci dentro in altri modi.Nel frenetico vivere odierno noi affidiamo gli ultimi scampoli di irrazionalità e presenza fisica ai momenti dell’eros, della malattia, del sonno. Le Baccanti, invece, agiscono in stato di automatismo mentale, di sonno perenne, sono in qualche modo “agite” dal Dio, Dioniso opera attraverso di loro, attraverso i loro corpi e le loro voci, li trasforma e ne fa strumento di ebbrezza, sensualità, stordimento, morte, dolcezza infinita, ambiguità demoniaca. (T. Vascello, fino al 13)
FLAMENCO \ La rassegna Tersicore si chiude con Voces Suite Flamenca dell’andalusa Sara Baras, che ne è coreografa ed interprete insieme alla sua compagnia. Celebre in tutto il mondo per essere una delle più rinomate e versatili esponenti del flamenco odierno, nota per la sua contagiosa energia e presenza scenica, con questo spettacolo la Baras ci racconta la storia del flamenco, cammino verso la libertà, e rende omaggio ai suoi grandi artisti del passato: Paco de Lucia, Camarón de La Isla, Enrique Morente, Moraìto, Carmen Amaya e il mai dimenticato Antonio Gades. (Auditorium della Conciliazione, 8-9)
TOY BOY \ La Compagnia BluTeatro presenta Toy boy di Massimo Odierna. Una commedia nera dal taglio ironico e grottesco. Marito e moglie decidono di pagare per una sera un toy boy per dare sfogo alle proprie fantasie represse. Dapprincipio la coppia si mostra esuberante e goliardica e fa di tutto per mettere a proprio agio il giovane ragazzo. Ben presto però l’adrenalina iniziale si trasformerà in tensione ed una serie di dinamiche perverse metteranno in luce la vera natura della coppia: una natura infelice e insoddisfatta. Il giovane Toy boy si trasformerà da mero oggetto di piacere nella cartina tornasole di una coppia in crisi che fugge dall’horror vacui e che si ritira nelle sue zone più perverse perché incapace di gestire la routine e la normalità. (T. Studio Uno, 11-13)
TOSCANA
ANIELLO ARENA \ Per TEATRI DI CONFINE la Compagnia della Fortezza in A-SOLO. STUDI IN ASSENZA DI PUBBLICO regia e drammaturgia Armando Punzo con Aniello Arena musiche originali dal vivo e sound design Andrea Salvadori (Nuovo Teatro delle Commedie di LIVORNO, 11)
ARCHIVIO ZETA \ Archivio Zeta in LA ZONA GRIGIA da I sommersi e i salvati di Primo Levi a cura di Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti (T. Alfieri di Castelnuovo Berardenga SIENA, 11)
DANZA E SHAKESPEARE \ Versiliadanza in SDD-SHAKESPEARE DEAD DREAMS regia e ideazione Vahan Badalyan coreografia Angela Torriani Evangelisti interpretazione Arsen Khachatryan, Leonardo Diana, Angela Torriani Evangelisti. Un lavoro di teatro e danza principalmente ispirato a quattro opere di William Shakespeare – Amleto, Otello, Macbeth, Re Lear -. Sulla base di collegamenti e parallelismi tra i personaggi principali, la drammaturgia e la parte scenografica dei quattro capolavori shakespeariani per un vero e proprio viaggio polifonico e talvolta surreale nelle esperienze amorose e nei drammi della vita. In scena i tre interpreti, attraverso il doppio linguaggio coreutico e teatrale, ridanno corpo a quelle tinte tenui e pastello che si sviluppano gradualmente nel tessuto scarlatto della disperazione, delle decisioni fatali, della passione e della morte, addentrandosi insieme nel vasto e affascinante universo shakespeariano. (T. Niccolini di San Casciano Val di Pesa FIRENZE, 9 – Chiesa di Sant’Andrea di PISA, 10)
DONNA \ Per la Festa della Donna: Teatro a manovella presenta I monologhi della vagina di Eve Ensler regia Massimo Alì con Chiara Fenizi, Anna Manuelli, Enrica Pecchioli, Vania Rotondi, Valentina Testoni. Forse il più celebre spettacolo che parla con ironia e profondità dell’emancipazione della donna. Un testo brillante, dedicato al mondo femminile in generale, uno spettacolo frizzante, che pone spunti di riflessione, oscillando tra testi ora drammatici ora comici. Le ragazze rendono fluente il testo con una recitazione ammiccante ma che non scade mai nel volgare. Uno spettacolo di donne dedicato a tutte le donne. (T. Puccini di FIRENZE, 8)
GENERE \ L’Associazione Culturale Dello Scompiglio diretta da Cecilia Bertoni, propone un’occasione di confronto sulla “in-definizione” del genere attraverso Assemblaggi Provvisori: una programmazione tematica con concerti, incontri, installazioni, laboratori, mostre, performance, teatro ragazzi e residenze, incentrata sull’individualità in relazione e/o in conflitto con il genere e più specificamente con l’assenza di causalità e coincidenza tra il sesso biologico, il genere (mascolinità–femminilità) e l’orientamento sessuale. Una stagione che si attiva nell’intuito di annullare ogni staticità e ogni dualità nella definizione di “genere”, scardinando e abolendo qualunque limite e che, allo stesso tempo, continua a scompigliare le categorie e le etichette degli ambiti artistici che la costituiscono. Si comincia con Harlekin, spettacolo musicale di Karlheinz Stockhausen per un unico clarinettista-mimo-danzatore, interpretato da Roberta Gottardi. (Tenuta dello Scompiglio di Vorno LUCCA, 11-13)
KATAKLÒ \ Kataklò in Puzzle ideazione e direzione artistica Giulia Staccioli. Una composizione corale e poliedrica, realizzata attraverso l’accostamento di coreografie storiche che hanno fatto grande la compagnia e ideazioni dei danzatori stessi che hanno avuto “licenza di fantasia” dalla direttrice artistica. (T. Puccini di FIRENZE, 12)
PORCILE \ Teatro Metastasio Stabile della Toscana/Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia con la collaborazione di Spoleto58 Festival dei 2Mondi presenta PORCILE di Pier Paolo Pasolini regia Valerio Binasco con (in ordine alfabetico) Valentina Banci, Francesco Borchi, Fulvio Cauteruccio, Pietro d’Elia, Elisa Cecilia Langone, Mauro Malinverno, Fabio Mascagni, Franco Ravera (T. dei Rinnovati di SIENA, 9 – T. Guglielmi di MASSA, 11-12 – T. dei Vigilanti di Portoferraio LIVORNO, 13)