Pergine Festival 43 #perginefestival

Pergine Festival 43 #perginefestival

Quando

06/07/18 - 15/07/18    
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Dove

Foresta Urbana
Piazza Fruet, Pergine Valsugana

Tipologia evento

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Sono stato per la prima volta al festival di Pergine l’anno scorso con il mio lab itinerante, mi ha colpito moltissimo per la qualità della proposta artistica, l’organizzazione impeccabile e la sincera atmosfera di condivisione. Ho sperimentato la VR grazie al collettivo Be Another Lab (ritrovati di recente al Palazzo delle Esposizioni di Roma per la mostra Human+), ho conosciuti grandi artisti come Marcela Serli e Boris Bakal, ho apprezzato il lavoro site specific di Collettivo Bergman e ho visto uno degli spettacoli più emozionanti della stagione: Geppetto e Geppetto di Tindaro Granata.

Anche quest’anno tornerò al festival, che si presenta con una nuova direttrice artistica (la perginese Carla Esperanza Tommasini), un nuovo staff, un nuova scicchissima identità grafica e addirittura un nuovo nome (è sparito Spettacolo Aperto, ti ricorda qualcosa?)! Con fattiditeatro siamo social media partner, e non vedo l’ora di raccontarvelo. Segui e interagisci con l’hashtag ufficiale #liveperginefestival per scoprire gli spettacoli, i backstage, i luoghi e i protagonisti di questa edizione!

A Manual on Work and Happiness

La città è il teatro. La comunità è protagonista.

Che cosa ci fa sentire parte di un gruppo, di una coppia, di una comunità? Quali relazioni facilitano la creazione di una comunità inclusiva e aperta all’ascolto? Cosa c’è alla base dei rapporti umani, siano essi individuali o sociali? Come ripensare le idee di appartenenza e di relazione attraverso le pratiche artistiche?

Con questi interrogativi il Festival di Pergine torna tra il 6 e il 15 luglio, cercando risposte in un programma che attraversa diverse discipline artistiche, intrecciandole con una ricerca di relazione tutta nuova con la città e il suoi abitanti.

Le ragazzine stanno perdendo il controllo. La società le teme. La fine è azzurra

Il programma (spaziale)

La città e i suoi abitanti diventano i veri protagonisti del programma del Festival, ricco di numerosi progetti fortemente partecipativi. Si inaugurerà il Festival con l’apertura del progetto Atlas Pergine, una produzione di Pergine Festival, curata dalla fotografa trentina Elisa D’Ippolito. Si tratta di un viaggio fotografico, sviluppato in un percorso di incontri nei passati mesi, partito dall’idea che la comunità è un’unità viva e complessa e che si pone l’obiettivo di creare un vero e proprio atlante umano che restituirà alla comunità di Pergine un’immagine di se stessa, scomposta in ritratti e ricomposta in una mostra allestita in Sala Maier. Un invito a costruire nuove relazioni parte dalla prima nazionale A Manual on Work and Happiness della compagnia portoghese mala voadora e testo di Pablo Gisbert, un’indagine sul rapporto tra lavoro e felicità costruita in forma di manuale. Venti abitanti di Pergine parteciperanno ad una residenza artistica per la produzione dello spettacolo, in scena il 6 luglio alle 21 al Teatro Comunale. In linea con questa dimensione partecipativa la regista friulana Eleonora Pippo porterà a Pergine la sua creazione people-specific Le ragazzine stanno perdendo il controllo. La società le teme. La fine è azzurra, tratta dall’omonimo fumetto di Ratingher e co-creato con un gruppo di ragazzine locali under 18 (venerdì 13 luglio, ore 20.30, Teatro Don Bosco).

Dopo il successo di Macinante, al lanificio Dal Sasso, e Via S. Pietro 4, negli spazi dell’Ex Ospedale Psichiatrico, la comunità ed i suoi spazi, diventano nuovamente protagonisti nel nuovo lavoro del collettivo milanese Circolo Bergman dal titolo Stanze, che creerà un percorso audio-guidato all’interno del palazzo storico Gentili Crivelli, finora mai aperto al pubblico, che andrà a raccontare poeticamente i personaggi di una famiglia storica di Pergine Valsugana (tutti i giorni alle ore 18.30, 20 e 22).
Nella dimensione partecipativa ed aprendo lo sguardo ad un’idea di teatro e drammaturgia contemporanea, si inserisce il nuovo lavoro M² di Dynamis, in scena sabato 7 luglio alle 21 presso ex Rimessa Carrozze. Il collettivo di artisti romani tornerà a Pergine con uno spettacolo che si interroga pragmaticamente sull’unità di misura da cui prende nome, svelando le sue possibili sfumature al limite del disumano, che quotidianamente assume.

Uno sguardo attento al teatro contemporaneo e la volontà di promuovere diverse forme dello spettacolo dal vivo, italiano ed internazionale, guidano le scelte artistiche di questa edizione di Pergine Festival, che privilegia spettacoli caratterizzati da una drammaturgia contemporanea non segnata unicamente dal testo, ma costruita attraverso una sapiente commistione di immagini, suoni, corpi ed oggetti in movimento. Questo il caso della compagnia catalana Agrupación Señor Serrano, vincitrice nel 2015 del Leone d’argento per il teatro, con lo spettacolo Birdie(sabato 14 luglio, 21.30) che accompagnerà il pubblico in una geniale composizione multimediale che unisce l’inarrestabile cammino dei migranti, frammenti del film Gli uccelli di Hitchcock e la pratica del golf. Il nuovo testo di Cristian Ceresolie il lavoro di Dante Antonelli, sviluppano una parola diretta e dirompente, puntando su un minimalismo scenico ed un lavoro attoriale di altissima qualità.

Duet – Quanti siamo davvero quando siamo noi due?

Cristian Ceresoli, autore dello spettacolo di grande successo La merda, già nel programma dell’edizione 2014 di Pergine Festival, presenterà in anteprima la sua nuova creazione, lisergica e rock, intitolata Happy Hour, interpretata da Silvia Gallerannoe Stefano Cenci, per la regia del danese Simon Boberg. Lo spettacolo dipinge un mondo presente, in cui l’idea di appartenenza viene ribaltata per diventare una forma di allegro totalitarismo. Sarà al Teatro Don Bosco domenica 15 alle 20.30. Altra prospettiva sull’idea di relazione, nello specifico sul rapporto a due, viene da Duet – Quanti siamo davvero quando siamo noi due?, riscrittura radicale di “Sovrappeso, Insignificante: Informe – una cena europea’ di Werner Schwab, curata dal giovane regista romano Dante Antonelli in (domenica 8 luglio, 20.30, ex Rimessa Carrozze). I lati oscuri delle relazioni umane si raccontano nell’ultimo lavoro di Giuliano ScarpinatoSe non sporca il mio pavimento. Un Mèlo, ispirato a un fatto di cronaca nera (lunedì 9 luglio, ore 21, Teatro Comunale). I Maniaci d’Amore firmano Il desiderio segreto dei fossili, un testo divertente, lieve e durissimo, una riflessione sulla paura del diverso, della vita e del divino, che sarà al Teatro Don Bosco, giovedì 12, ore 21.30. Con tutt’altro approccio, la Scuola di movimento ritmico Mòra, sotto la direzione di Claudia Castellucci/Societas presenterà Verso la specie, un ballo corale “primitivo”, che riesce a rendere l’idea di regressione attraverso i gesti e l’interpretazione dei singoli in continua e costante relazione tra loro. A Pergine sarà in doppia replica, giovedì 12 alle 20.30 e alle 22 alla ex Rimessa Carrozze. A queste opere si affiancheranno i lavori di artisti emergenti, come Muna Mussie e Gironi/Garau, e il percorso sulle nuove tecnologie, inaugurato lo scorso anno, che prosegue in questa edizione con i lavori di Mária Júdová & Andrej Boleslavskýe di Marta Di Francesco. Le tecnologie della Virtual e Mixed Reality offriranno la possibilità allo spettatore di fare un’esperienza di visione immersiva e di empatia attraverso l’utilizzo di visori VR. Verranno inoltre prodotti e presentati i lavori vincitori del bando OPEN destinati allo spazio urbano: Dance Makers, gruppo di danzatori vicentini, con le incursioni di danza urbana dal titolo Scores; Full of Beans, collettivo di Latina, con Nuovo Cinema 500 #Pergine, che prevede la realizzazione di un documentario partecipativo su Pergine e l’installazione di una piccola sala cinematografica per due allestita in una vecchia 500; gli architetti trentini Quasar675 con l’installazione urbana mobile Micù – Macchinario inutile di consapevolezza urbanae Azione Improvvisa_Ensemble con Kites oggetti sonori interattivi che faranno risuonare una sinfonia di Pergine.

Dust

Foresta Urbana

A fare da cornice al ricco programma teatrale, il progetto Foresta Urbana, realizzato grazie al contributo di Fondazione Caritro e realizzato in collaborazione con Opera Universitaria, Acropoli, APE Trento, associazione culturale Anomalia, Conservatorio Bonporti, Dancity Festival (Foligno), Ente Nazionale Sordi Trento, Sanbaradio, L’Universitario. Nel cuore del centro storico di Pergine, in piazza Fruet, sarà allestito un giardino urbano temporaneo grazie al progetto di arredamento urbano firmato da Tobia Zambotti, che vuole essere il punto d’incontro del pubblico del Festival, con un lounge bar e, nei weekend, un angolo ristoro a cura del COPI della condotta Slow Food Lagorai. Per 10 giorni la piazza verrà animata da eventi ed iniziative gratuite, concerti e dj-set pre o post-spettacolo, incontri, approfondimenti, interviste agli artisti in programma, curate dal critico teatrale Roberto Rinaldi, direttore della rivista online Rumor(s)cena, media partner del Festival.

Copertina

Simone Pacini

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