Autunno in danza per fattiditeatro, sempre più fattodidanza! Novembre è stato un mese che mi ha visto impegnato come social media partner in tre eventi che hanno molto a che fare con la danza. Ecco un riepilogo!
Testimonianze ricerca azioni
Il festival Testimonianze ricerca azioni organizzato da Teatro Akropolis da dieci anni anima il Ponente di Genova, con suggestive incursioni anche in centro storico, grazie alla collaborazione con strutture imponenti come Palazzo Ducale. Danza, teatro, circo, convegni e formazione sono assemblati dalla direzione artistica con coerenza e coesione.
Nei giorni passati a Genova ho visto vari spettacoli, tra quelli che ricorderò c’è sicuramente “Beast without beauty” il lavoro con cui Carlo Massari di C&C Company riflette su potere, sopraffazione, nazismo, machismo, Europa. Carlo ha presentato al festival anche due dei tre assoli sulla solitudine urbana del progetto A peso morto.
Grande importanza, anche per questa edizione, ha avuto la giornata della danza butoh dai maestri alle nuove generazioni di performer. Si sono succeduti spettacoli, un incontro e l’inaugurazione di una mostra fotografica. Centinaia di studiosi e appassionati hanno applaudito il maestro Tadashi Endo con “Souls in the sea”, l’anteprima assoluta di “Corpus delicti” il nuovo lavoro di Alessandra Cristiani ispirato a Schiele. Allo spettacolo della Cristiani era abbinata la mostra Corpus Imaginis a cura di Samantha Marenzi con le foto digitali di Alberto Canu e le stampe in tecniche antiche della stessa Marenzi. La serata si è chiusa con il pezzo animalesco, estenuante, artaudiano “100 Light Years of Solitude” di Yumiko Yoshioka ispirato a García Márquez. Qui c’è il video che riassume l’edizione del decennale di Testimonianze ricerca azioni:
Anghiari Dance Hub
Al Teatro di Anghiari, in provincia di Arezzo, ho avuto la fortuna di assistere alle performance finali dei quattro coreografi selezionati per l’edizione 2019 del progetto Anghiari Dance Hub. È stato eccitante notare la grande cura e la differente cifra stilistica dei giovani coreografi: il corpo allungato, contuso, artaudiano (ed è il secondo di questo post) in equilibrio e in contatto con le pietre di “Underground.Roof” di Andrea Dore (interprete e co-creatrice Lidia Luciani); la cura dei gesti e dei dettagli de “Gli Amanti” di Adriano Bolognino (interpretazione Rosaria Di Maro e Giorgia Longo), la visionareità distopica di “DOT” di Paolo Rosini accompagnato da Chiara Tosti; la danza “cromatica” (ispirata a Rothko) che ribalta ed attualizza l’uso delle scarpette da punta di Lucrezia Gabrieli (anche interprete con Sofia Magnani) con “stretching one’s arms again”.
Questi due giorni sono stati frequentati, oltre che da una trentina di operatori e critici della danza invitati per l’occasione, anche da un folto pubblico di Anghiari e dintorni, cosa affatto scontata per 4 pezzi brevi di danza contemporanea, alcuni ancora “in progress”, di coreografi pressoché sconosciuti. Questo testimonia il grande lavoro fatto sul pubblico dal Teatro di Anghiari e da Anghiari Dance Hub in questi anni.
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Resistere e Creare
L’autunno in danza di fattiditeatro si è concluso di nuovo a Genova, ma questa volta in pieno centro esattamente al Teatro della Tosse dove da qualche anno Michela Lucenti e Marina Petrillo con Resistere e Creare immaginano nuove traiettorie per unire le danze d’Europa e del mondo. Tanto il “Materiale umano” (questo il sottotitolo del festival per questo 2019) presentato, tra cui lo studio di “VERSUS nel nome del padre del figlio e della libertà” il nuovo lavoro di Balletto Civile: un materiale bruciante, brulicante, fortemente autobiografico che è il tentativo di mostrare ad un pubblico curioso un work in progress di uno spettacolo che debutterà in estate.
E mentre Natalia Vallebona con Faustino Blanchut prima ed Emanuela Serra dopo hanno invaso di performance l’accogliente foyer della Tosse per questo festival laboratorio (il foyer ha ospitato anche la presentazione del libro Altri corpi/Nuove danze di Andrea Porcheddu introdotto da Roberto Cuppone), un successo straordinario è stato tributato all’ultimo capo-lavoro di Abbondanza/Bertoni “La morte e la fanciulla”. A fine serata a La Claque spazio a “Chibani” di Aziz El Youssoufi (impegnato anche con Balletto Civile) che mescola l’hip hop e le sue origini “beur” in una danza ibrida e urbana.
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