Trent’anni di Fortezza: a Volterra un mio pezzo di vita

Trent’anni. Armando Punzo ha cominciato il suo percorso a Volterra con la Compagnia della Fortezza nel 1988, io l’ho conosciuto artisticamente nel 2002 (con lo spettacolo Nihil al Teatro Metastasio di Prato) quindi circa a metà del suo cammino. L’anno dopo sono andato a Volterra e il teatro, anche per me, non è stato più lo stesso!

Esserci ancora dopo 16 anni, a celebrare e testimoniare questo trentennale è qualcosa che mi emoziona tantissimo. A Volterra ho conosciuto persone fondamentali per il mio cammino nel teatro, da Volterra sono passati tutti i miei amici e tutta la mia famiglia. Ecco, far parte di Carte Blanche e della Compagnia della Fortezza significa anche questo. E significa anche essere coinvolti emotivamente 365 giorni l’anno per poi passare all’azione nella seconda metà di luglio. Essere “chiamati in causa” fino in fondo (sono perfino andato in scena nel Marat-Sade in tournée), fino a toccare i sentimenti, per realizzare tutti insieme qualcosa che non è da guardare ma da vivere.

Per questo ci sono generazioni di volontari e di stagisti che ogni anno tornano a Volterra, perché non riescono quasi a farne a meno. Per questo ci sono molti spettatori e addetti ai lavori che vedono più volte lo spettacolo (in carcere e nei teatri di tutta Italia). Da quest’anno è iniziato un progetto speciale triennale per i #trentannidifortezza. Tra la fine di luglio e l’inizio di agosto ci sarà il momento clou con una serie di appuntamenti ed eventi (i dettagli sotto).

Dal 23 al 26 luglio il nuovo spettacolo della Compagnia della Fortezza Beatitudo debutterà in carcere (bisogna essere autorizzati, info qui) per poi il 29, come da tradizione per la fine del percorso creativo biennale di Punzo, “uscire” per essere presentato nella sua versione per i teatri al Teatro Persio Flacco di Volterra (acquista il tuo biglietto altrimenti rischi di rimanere fuori). Il 4 agosto gran finale con lo spettacolo “Le rovine circolari”, evento site specific alla Centrale Geotermica ENEL Nuova di Lardello, vicino a Volterra.

Venite anche voi a far parte di questo mondo!

Nel 2018 La Compagnia della Fortezza di Armando Punzo compie 30 anni. Trent’anni anni di costruzione continua di Architetture dell’Impossibile hanno fatto di questo Impossibile un’utopia concreta. Nata come esperienza di “teatro in carcere”, come i più hanno provato inizialmente a etichettarla, la Compagnia della Fortezza si è affrancata da questa categorizzazione, dimostrando come il teatro non ha bisogno di alcuna aggettivazione che lo costringa. Questi trent’anni sono un traguardo unico, per un’esperienza unica, che per prima ha creato un nuovo genere, un nuovo modo di immaginare e fare il teatro, ha aperto nuove strade, diventando un modello artistico, culturale e operativo insuperato, da seguire e da studiare e a cui fanno riferimento da tutto il mondo.

I trent’anni di Fortezza nel 2018

Il viaggio è già cominciato in questo 2018 con una serie di gesti artistici che permettono di fruire il lavoro della Compagnia della Fortezza come opera d’arte totale a più livelli e in tutte le direzioni, usando svariati linguaggi, da quello teatrale a quello cinematografico: primo fra questi, l’aprirsi del carcere a studenti di scuole superiori e inferiori e università da tutta Italia, alimentando la forza centripeta della relazione tra carcere e realtà esterna. In direzione contraria e complementare, si muove la spinta centrifuga di questa relazione: sono già in corso i laboratori speciali in diverse città, alcuni dei quali hanno sviluppo triennale. Parallelamente sono partite diverse azioni progettuali tese a disseminare nei più svariati ambiti e contesti il valore di quanto è stato creato in questi 30 anni. 

Beatitudo

Beatitudo – foto: Stefano Vaja

Il viaggio dentro i 30 anni della Compagnia della Fortezza si fa più intenso nell’estate del 2018, attraversando multiformi atti di scena e di arte. Si inizia con la presentazione dello spettacolo Beatitudo in anteprima nazionale dal 23 al 26 luglio 2018 nel Carcere di Volterra, spettacolo che sarà poi allestito in una versione speciale per un grande teatro all’italiana e presentato il 29 luglio al Teatro Persio Flacco di VolterraBeatitudo debutterà in prima nazionale al Teatro Verdi di Pisa il 6 e 7 ottobre 2018, poi in tournée in tutta Italia.

Beatitudo, ultimo lavoro della Compagnia, regia e drammaturgia di ArmandoPunzo, liberamente ispirato all’opera di Jorge Luis Borges, trae le sue radici dal primo studio presentato lo scorso anno.

Beatitudo è lo spettacolo dei trent’anni, frutto di un lavoro lungo ed impegnativo che si pone quasi più come una pratica filosofica che teatrale, nel quale Armando Punzo ha deciso di affrontare la sfida di rappresentare l’irrappresentabile.

Voleva sognare un uomo, sognarlo con minuziosa interezza, e imporlo alla realtà, – così lo spettacolo nelle parole di Punzo – Asciugare le acque di un fiume in piena, prosciugarle prima che inondino le pianure circostanti travolgendo tutto quello che incontrano sul loro cammino, procurando distruzione e morte, è questo il teatro che cerca di arginare la vita che dilaga in noi senza nessun freno, vita che rompe gli argini e si insinua in tutte le pieghe della nostra esistenza per possederci e soffocarci con il suo fluido limo, è questo il teatro che solleva solide barriere e svela in noi spazi inesplorati e segreti, impermeabili e irraggiungibili da queste acque sinistre e violente. Il fiume della vita scorre fino a che non inizia a scorrere la montagna che in esso si specchia immobile, silenziosa e imprevedibile.

In Beatitudo tutto accade come per la prima volta. Come nell’opera di Borges, mettendo continuamente alla prova tutto quello che pensiamo, sovvertendo ogni tipo di certezza, spostando di continuo il nostro livello di comprensione e disattendendo tutte le nostre aspettative.

Noi siamo il sogno che vorremmo sognato dagli altri”. 

Le rovine circolari 

Il 4 agosto andrà in scena l’evento di punta del primo anno di attività dal titolo Le Rovine Circolari – Cerco il volto che avevo prima che il mondo fosse creato, ispirato all’opera di Borges, evento site specific della Compagnia della Fortezza, con l’ideazione e la regia di Armando Punzo e la cura di Cinzia de Felice.

Il progetto nasce dalla volontà condivisa di creare un grande evento collettivo in occasione dei 30 anni della Compagnia della Fortezza in concomitanza con le iniziative per i 200 anni della Geotermia.Un evento che non sia solo uno spettacolo fine a sé stesso, presentato con l’intenzione di richiamare un grande pubblico, ma concepito come la creazione di una grande opera d’arte, fruibile da tutta la comunità, che rimanga nella memoria collettiva e che possa diventare simbolo di un territorio.

L’opera che prenderà forma nell’area della Centrale Geotermica Enel Green Power Nuova Larderello, già Larderello 3, all’interno della quale una monumentale torre di raffreddamento è stata trasformata in un’arena per spettacoli: la nuova struttura sorge all’interno di una vecchia torre di raffreddamento la cui parte superiore è stata demolita, mentre il basamento e l’opera inferiore sono stati mantenuti e ristrutturati per dare forma a una grande arena all’interno della quale sorge un ampio e suggestivo spazio per spettacoli a cielo aperto.

La monumentale scenografia in cemento, progettata come la gradinata di un antico tempio circolare sospeso su di uno specchio d’acqua, diventerà un’installazione permanente all’interno del sito di archeologia industriale, trasformandolo in un teatro all’aperto unico al mondo, una grande opera d’arte offerta a tutta la comunità, simbolo e metafora dell’esperienza della Compagnia della Fortezza. Il refrigerante geotermico sarà invaso di acqua come a creare un immenso lago di forma circolare e il pubblico sarà fatto entrare al suo interno e collocato in sospensione sullo specchio d’acqua. Immagini, luci, azioni performative, parole, sonorizzazioni, musiche e ritmi percussivi eseguiti dal vivo, enfatizzati attraverso la rielaborazione e la manipolazione dello straordinario riverbero del luogo, risuoneranno nel cuore e nella mente delle persone e trasformeranno lo spettacolo in una gigantesca opera d’arte,che sarà fruita dal pubblico in maniera totalmente diversa, dallo stesso pubblico partecipante quasi ri-creato in una nuova veste e con anche quest’ultimo trasformato, a sua volta, in opera d’arte.

L’immagine guida è quella di uno specchio d’acqua sul quale ci si raccoglie per compiere un rito collettivo di purificazione e rinascita. Queste le suggestioni di Punzo: Stando sulla riva di un lago è possibile dare libero sfogo ai sogni, alle riflessioni, all’immaginazione. ”Occhio liquido della terra spalancato ai confini della conoscenza, dove tutto ciò che è solido si dissolve nello specchio a doppia faccia”.

Gli altri appuntamenti

Anche la città di Volterra verrà toccata dalla forza trasformatrice della Fortezza con LUOGHI COMUNI RELOADED, installazione urbana nel fascino crepuscolare delle vie del centro storico. A trent’anni dal primo storico evento installativo, che fu creato da Armando Punzo insieme agli studenti della scuola d’arte di Volterra, l’installazione sarà presentata nuovamente nelle vie del centro storico di Volterra. Il lavoro sarà affidato ad Alessandro Marzetti, scenografo della Compagnia della Fortezza e scultore, che proprio allora era tra gli studenti dell’Istituto d’Arte. Per questo riallestimento Marzetti sarà affiancato dal team creativo del laboratorio Le parole lievi – Come incrinare il principio di realtà per allontanarsi da un’umanità apparentemente immutabile, attualmente da lui condotto presso il Centro di Salute Mentale di Volterra con il sostegno della Società della Salute Alta Val di Cecina e dell’Az. USL Toscana Nord Ovest. Alla fine del periodo espositivo, l’installazione resterà in esposizione permanente in una sala dell’Ospedale di Volterra.
Dal 16 al 29 luglio nel Centro storico di Volterra.

La bellezza prodotta in trent’anni di Fortezza risplenderà nelle strade del centro storico di Volterra nelle immagini che la pratica teatrale ha prodotto nel carcere e che verranno presentate nella mostra #TRENTANNIDIBELLEZZA/UNA LUMINOSA LONTANANZA, curata dal fotografo Stefano Vaja,che segue, da molti anni, il lavoro della compagnia in tutte le sue forme.
Dal 20 al 29 luglio nel Centro storico di Volterra.

Il programma completo con tutte le info e le attività sul sito ufficiale della Compagnia della Fortezza.

Compagnia della Fortezza – la storia

Armando Punzo – foto: Alessandra Siotto

Attraverso l’esercizio di una sperimentazione quotidiana, il lavoro di Armando Punzo con la Compagnia della Fortezza ha dimostrato come il teatro sia permeabile a ogni forma di contaminazione possibile, finendo per esplorare ambiti inusitati e spiazzanti, mescolando saperi, creando linguaggi nuovi e marcando in modo indelebile il concetto stesso di “arte”.

Tale esercizio ha finito, nel tempo, per codificare un metodo originale, oggetto di studio e pratica nei più svariati ambiti e di ispirazione per centinaia di artisti e operatori.

Eppure, mai si è tradotto in un topos univoco, irriducibile alla sterilità del prodotto/bene di consumo, grazie ad un aspetto essenziale: l’irrinunciabilità, in qualsivoglia progetto, scelta, ispirazione, alla pratica costante della bellezza intesa in tutte le sue forme.

Questo si è rivelato uno strumento formidabile per attivare una vera e propria rivoluzione culturale per la storia del teatro e della cultura internazionale, aggiungendone ogni volta nuove parole, nuovi capitoli.

Il raggiungimento dei trent’anni rappresenta uno spartiacque, occasione di celebrazione e introspezione per una esperienza che ha fatto tanto, ma che tantissimo ha ancora da fare.

Abusando di due termini molto di moda, “necessità” e “urgenza”, è il caso di affermare che la necessità di sublimare la storia della Compagnia della Fortezza in eventi che ripercorrano tutto l’arco dei trent’anni è pari all’urgenza di andare oltre quanto è già stato seminato, conosciuto, assodato, creato, statuito, per innescare nuove detonazioni nei percorsi di ricerca, sempre meno limitati al teatro, alla letteratura e alla poesia e che, cullando una tendenza che negli ultimi anni si è fatta sempre più forte nella quotidianità della Fortezza, abbraccino la filosofia, la filologia, l’estetica, la sociologia, l’antropologia, l’architettura. E da questi cercare di non essere mai determinati: il dogma è conoscere per contrastare e corrodere dall’interno, così andando oltre il limite del nostro universo e mondo umano, alla ricerca di un perché originale e primordiale, lontano dalle verità del relativismo e delle sensazioni personali.

Questa linea di pensiero si è tradotta nel concepimento di un progetto speciale che, nell’arco del triennio 2018/2020, condenserà, trasformerà e sublimerà i percorsi, le traiettorie, la metodologia, i risultati, le immagini, i suoni, le parole, i sentimenti di questi trent’anni, trasformandoli in gesti artistici dalle identità sempre cangianti, che si disseminano per poi ricomporsi in un’Opera d’Arte Totale che si rigenera continuamente nel suo mettersi in pratica.

A partire da un archivio di memoria fatto di gesti, luoghi, corpi, relazioni e sguardi a cui attinge, la Compagnia della Fortezza si offre attraverso diversi linguaggi che potranno così essere liberamente fruiti da tutti e a più livelli, restituendo bellezza, poesia e sogno.

In questi tre anni di progettualità la Compagnia della Fortezza trasformerà la memoria di un’esperienza artistica lunga trent’anni in un viaggio che attraversa vita e teatro, limiti e ignoto, alla ricerca continua di questa bellezza sublime, profetica e poetica che si incarna attraverso la pratica artistica della compagnia, per dar luce ad un nuovo mondo con idee forti, luminose e piene d’amore. La bellezza si nutre di bellezza ed è lo strumento che arriva al cuore delle persone.

Attraversando la storia della compagnia, le persone diventeranno esse stesse opere d’arte, generando a loro volta spazi di pensiero all’interno dei quali albergheranno le loro anime insieme a quella dell’artista che la ha generata.

Simone Pacini

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novembre, 2024

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