In questi giorni confusi e drammatici, in cui si sprecano appelli, condanne e polemiche di ogni tipo, l’azione culturale più interessante mi sembra quella lanciata dalla Triennale di Milano in data 3 marzo 2020 (il giorno prima del primo DCPM che ha fortemente limitato i luoghi di cultura a livello nazionale).
Si intitola Triennale Decameron: storie in streaming nell’era della nuova peste nera ed è a cura del Comitato scientifico di Triennale Milano: Umberto Angelini, Lorenza Baroncelli, Lorenza Bravetta, Joseph Grima da un’idea di quest’ultimo. Lo spunto è il Decamerone di Giovanni Boccaccio, che narra di un gruppo di giovani che nel 1348 per dieci giorni si trattengono fuori da Firenze per sfuggire alla peste nera e a turno si raccontano delle novelle per trascorrere il tempo.
È un format che sfrutta bene le potenzialità dei social (nello specifico i live di Instagram) per mantenere un rapporto con i propri utenti, e per farci sentire un po’ meno soli. Ogni pomeriggio alle 17 vengono invitati artisti, designer, architetti, intellettuali, musicisti, cantanti, scrittori, registi, giornalisti ad “abitare” gli spazi vuoti di Triennale per sviluppare una personale narrazione.
Nel fine settimana appena trascorso è stata la volta del musicista Saturnino e del laboratorio di circo Quattrox4. Oggi tocca all’attrice Lella Costa, nei prossimi giorni (qui il programma fino al 31 marzo) oltre a scrittori, giornalisti e studiosi, sarà il turno della coreografa e danzatrice Annamaria Ajmone e del regista Damiano Micheletto.
Tutte le “novelle” di Triennale Decameron saranno trasmesse in diretta sul canale Instagram di Triennale. Tutti i giorni alle 17.00.
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