Polline Fest: a Sezze con Matutateatro

Frequento Sezze, borgo in provincia di Latina tra i Monti Lepini e l’agro pontino, da due anni. Domenica si è conclusa l’edizione 2019 di Polline Fest organizzata dalla compagnia teatrale Matutateatro (qui una bio) che ha visto impegnato fattiditeatro come social media partner.

Polline è un piccolo festival dove si respira un’atmosfera intima e accogliente, vuoi per la location (quasi tutti gli eventi sono al Mat Spazio Teatro, una minuscola sala di 40 posti con una seconda sala adiacente che fa da biglietteria e foyer per mostre, aperitivi e djset, e non manca mai vino e cibo) ma sopratutto per lo staff composto da due generazioni di Matutateatro ovvero i fondatori Titta Ceccano e Julia Borretti, insieme ai loro ex allievi Alessandro Balestrieri (che firma la direzione artistica di Polline), Elena Alfonsi e Andrea Zaccheo. Questa compagnia mi stupisce moltissimo per la passione, la versatilità e la propensione al “multitasking” simile ad altre realtà che frequento, primo fra tutti il Teatro dei Venti di Modena con il festival Trasparenze. A completare il team c’è la fotografa Sofia Noce (autrice degli scatti che vedete) e, quest’anno, un gruppo di teenagers coinvolto nei laboratori annuali di Matuta.

Presentazione libro Il teatro sulla Francigena di Simone Pacini (da sx Quirino Briganti, Alessandro Balestrieri, Simone Pacini) [foto: Sofia Noce]
Sono stati quattro giorni incentrati sul teatro emergente e sulla drammaturgia contemporanea, iniziati con la tavola rotonda “Ciao teatro, come stai?”: un’occasione per parlare del pubblico e della sostenibilità della scena contemporanea, con Verdiana Vono di Palinodie/Prove Generali, Titta Ceccano e Alessandro Balestrieri di Matutateatro/Polline, Tiziano Panici di Teatro Argot Studio/Dominio Pubblico (Roma), Niccolò Matcovich di Habitas/CastellinAria e Cristel Checca di Cerbero Teatro.

A seguire, il primo spettacolo della rassegna è stato “Fail” di Francesca Franzè, nel suggestivo spazio dell’Auditorium San Michele Arcangelo. Lo spettacolo è una serie di azioni sceniche che raccontano una vicenda che ha visto l’artista direttamente coinvolta: il fallimento dell’azienda di famiglia. Il giorno dopo, nel pomeriggio, il mio libro “Il teatro sulla Francigena” è stato occasione di dibattito sulle possibilità di contaminazione tra teatro, cammini e sviluppo turistico insieme a Quirino Briganti e Fabrizio Di Sauro rispettivamente presidente e direttore della Compagnia dei Lepini, realtà che si occupa della valorizzazione del territorio lepino da dove passa la Via Francigena del Sud, appunto.

Kepler 452 – È assurdo pensare che gli aerei volino [foto: Sofia Noce]
La sera, al Mat, è andato in scena lo spettacolo di Kepler 452 “E’ assurdo pensare che gli aerei volino” ovvero il personalissimo punto di vista della compagnia bolognese sulla Strage di Ustica, commissionato proprio per le commemorazioni della strage a Bologna e andato in scena appena tre volte (e chissà quando sarà la prossima, dato che Paola è in dolce attesa!). In scena Nicola Borghesi e Paola Aiello con il loro stile da “reportage emozionale” hanno colpito al cuore gli spettatori su uno degli episodi bui della storia d’Italia  purtroppo poco conosciuto, sopratutto ai giovanissimi.

Sabato nel pomeriggio c’è stata la presentazione delle opere dell’esposizione “Aller_Geni”, realizzate da giovani artisti provenienti dall’Accademia di Belle Arti di Frosinone. La sera è andato in scena “Sempre domenica” di Controcanto Collettivo, spettacolo vincitore In-Box dal Vivo 2017: sei attori, su altrettante sedie, senza alzarsi raccontano storie che si intrecciano per una riflessione sulle giovani generazioni e il loro rapporto, difficile per mille motivi, con il mondo del lavoro.

Matutateatro – L’accento sulla A [foto: Sofia Noce]
Domenica, infine, la giornata clou. Abbiamo cominciato già dalla mattina con un nuovo spettacolo di Matutateatro per bambini e famiglie: “L’accento sulla A” ispirato a Gianni Rodari, con canzoni e filastrocche raccontate, musicate e portate in scena dalla compagnia. Nel pomeriggio Polline è diventato itinerante e abbiamo assistito a tre spettacoli nell’ambito di “Baccelli – vetrina per le nuove realtà”. Abbiamo cominciato con “Falso diario confidenziale” di Maria Luisa Usai andato in scena in una casa del centro storico. Si è trattato del racconto di una giornata di una donna malata di “solitudine sociale” che registra vocalmente ogni istante della sua esistenza. Come non pensare al Krapp di Beckett in questo spettacolo che sfrutta benissimo le potenzialità del teatro d’appartamento per instaurare un dialogo con lo spettatore. A seguire, nella sede della Compagnia Parsifal, abbiamo assistito al primissimo studio di Francesca Bini e Andrea Peracchi (artisti formatisi con Ilaria Drago in residenza a Sezze) sui personaggi shakesperiani Riccardo III e Ofelia.

Matutateatro under 18 – Studio su Primo Amore [foto: Sofia Noce]
Ultima performance al Mat per gli allievi under 18 del laboratori di Matutateatro che, guidati da Titta Ceccano e Elena Alfonsi, ci hanno fatto vedere una prima bozza del loro lavoro su Primo amore di Letizia Russo. Bravissimi i ragazzi e bellissimo sentire questo testo che parla di un amore omosessuale in bocca a teenager di provincia. Un atto politico per Polline, una risposta decisa all’attualità spesso violenta che tutti (adulti e ragazzi) viviamo. Per non farsi sorprendere.

Tre spettacoli in tre luoghi differenti: c’era moltissima gente per questa processione laica in giro per Sezze, al punto che le seconde due performance sono state ripetute due volte.  

Il gran finale è stato l’irresistibile concerto/non concerto dei Carbonair che ha fatto ballare tutti. La serata è proseguita fino a tarda notte con il djset di Alektron. Se vuoi approfondire maggiormente i temi del festival e degli spettacoli puoi vedere i #SelfieStick realizzati da fattiditeatro nei giorni sezzesi.

I Carbonair in concerto [foto: Sofia Noce]
Simone Pacini

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marzo, 2024

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