Ospitiamo su queste pagine il progetto Genesio: un reportage su alcuni teatri toscani durante questi difficilissimi mesi di pandemia. Il progetto è stato realizzato da due studentesse della Libera Accademia di Belle Arti di Firenze. Grazie al prof. Filippo Bardazzi per averci messo in contatto!
Siamo due giovani ragazze provenienti da parti diverse dell’Italia che hanno avuto l’occasione di incontrarsi grazie alla nostra passione comune: la fotografia.
Firenze è la città dove ci siamo conosciute e nella quale stiamo cercando di fare i primi passi verso il nostro futuro, per questo motivo abbiamo deciso di impegnarci nel documentare ciò che stava succedendo all’interno dell’ambiente artistico fiorentino e limitrofo.
Il progetto fotografico “Genesio” riguarda la drammatica situazione in cui si stanno trovando i teatri e le compagnie teatrali in questo periodo storico. Nonostante la situazione di emergenza, siamo riuscite a creare un bellissimo rapporto con le realtà che abbiamo fotografato.
Quest’esperienza ci ha permesso di avere una visione parallela su certe tematiche che abbiamo affrontato, riuscendo mano a mano a trovare un linguaggio comune ed una sintonia che si riflette anche nelle immagini realizzate.
Genesio è un progetto fotografico iniziato a ottobre 2020: momento della seconda chiusura dei teatri dopo la riapertura estiva. Le città avevano perso dei luoghi in cui i cittadini potevano ritrovarsi.
Il nostro obbiettivo è stato quello di dare un volto alle strutture attraverso le fotografie, raccontando i singoli individui che “abitano” la cultura e lo spettacolo e la loro relazione con esso.
I soggetti comprendono tutti gli ambiti e i ruoli legati a questo mondo, nessuno è stato escluso, ciò ci ha permesso di evidenziare la moltitudine di figure che operano nel mondo delle arti.
Abbiamo collaborato a stretto contatto con le strutture che ci hanno accompagnate alla scoperta di spazi meravigliosi e magici che rischiano (nonostante la recente riapertura) di diventare cattedrali nel deserto.
Noi giovani abbiamo il dovere di salvaguardare il passato, senza il quale non possiamo intravedere un futuro. Un futuro che non riusciamo ad immaginare senza l’espressione dello spirito che si veicola attraverso l’atto creativo che genera emozione, empatia e comunicazione, in poche parole socialità e crescita.
Hanno abbracciato il nostro appello a dare voce e forma a questo silenzio il Teatro Verdi, il Mandela Forum, il Teatro dell’Antella, Teatro di Rifredi, il Teatro dell’Elce, la compagnia InQuanto Teatro e la coppia Monica Santoro ed Eva Miskovicova di Firenze; il Teatro Fabbricone, il Teatro Metastasio, il Teatro Borsi e la compagnia TPO di Prato.
Il progetto continua, se vi interessa seguiteci su Instagram per gli aggiornamenti
Sarah Melchiori e Irene Cappelli
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