Coniglio Bianco è un coniglio bipede di colore bianco con gli occhi azzurri. Coniglio Bianco ci conduce attraverso le porte del tempo ed ogni volta in una nuova dimensione, la corretta dimensione. Il tempo è la dimensione nella quale si concepisce e si misura il trascorrere degli eventi. Coniglio Bianco si ripropone, attraverso un tempo determinato, di condurre il suo pubblico fruitore verso nuove realtà artistiche. Seguire il coniglio bianco vuol dire fare attenzione a piccoli eventi apparentemente insignificanti. Come Alice appena addormentata si accorse di un coniglio in panciotto che correva con un orologio in mano e non si sorprese ma lo seguì incuriosita, così chiunque si incuriosisce alle stranezze può essere trasportato in un altro “paese delle meraviglie”. Coniglio Bianco è un progetto a cura di Matteo Gomez e Mara Lupia.
Regista vivo, regista morto e figura inquietante [photo: Barnaba Ponchielli]
Coniglio Bianco, al suo terzo appuntamento, è stato fotografato di nascosto…
Fautore delle foto piccanti: Barnaba Ponchielli.
Barnaba Ponchielli [photo: Bea De Giacomo] ha incrociato per la prima volta il lavoro teatrale di Armando Punzo nel 2000, anno del laboratorio condotto da quest’ultimo alla Biennale di Venezia Teatro diretta da Giorgio Barberio Corsetti. Da lì e dallo spettacolo che ne seguì, Nihil-Nulla da Hamletmachine di Heiner Müller, Ponchielli ha iniziato un rapporto che lo ha portato a Volterra come consulente musicale e collaboratore artistico della Compagnia della Fortezza. In queste vesti ha preso parte agli spettacoli Opera da tre soldi (2002), I pescecani, ovvero cosa resta di Bertolt Brecht (2003), P.P.Pasolini ovvero Elogio al disimpegno (2004), Appunti per un Film (2005), Budini, capretti, capponi e grassi signori ovvero La Scuola dei Buffoni (2006) e Pinocchio – Lo Spettacolo della Ragione (2007). A questi spettacoli prodotti e rappresentati all’interno del Carcere di Volterra, in quella che è la più significativa esperienza nazionale di Teatro e Carcere, si aggiunge Il Vuoto ovvero cosa resta di Bertolt Brecht, progetto di coproduzione tra partner europei nato da un laboratorio internazionale e realizzato nel 2005.
L’ultimo spettacolo qui elencato in ordine cronologico diventa adesso la materia per la prima mostra personale di fotografie del poliedrico Barnaba (che, oltre che consulente musicale, è anche giornalista, dj, produttore discografico e musicista): una selezione di circa una dozzina di scatti realizzati durante le prove e le repliche del Pinocchio secondo Armando Punzo, tra le sbarre del Carcere di Volterra.
Questi scatti da un lato documentano l’anima curiosa dell’autore, che si aggirava per il cortile dell’ora d’aria del carcere con la sua inseparabile Pentax, dall’altro accentuano la natura metafisica dello spettacolo, un primo studio presentato in prima assoluta il 23 luglio 2007 durante il festival VolterraTeatro.
La componente metafisica dei bianco e nero e dei colori allucinati fanno della mostra un reportage teatrale innovativo e diverso dalle canoniche foto di scena fatte da professionisti. È un affresco fotografico che si manifesta come prodotto emotivo di chi sulla scena c’è stato per settimane (sotto il sole cocente!) fianco a fianco con gli attori e con il regista.
Grazie a un contrastato molto accentuato (magia della Pentax Optio s12 e di velati ritocchi in postproduzione) gli scatti entrano in simbiosi con questo teatro altamente evocativo, ponendo l’accento sulla sua essenza di opera visiva contemporanea che attinge dai secoli scorsi: dai conigli neri di David Lynch a quello bianco di Lewis Carroll, dagli uomini con ombrello che ricordano Jean-Michel Folon agli uomini-manichino che ricordano Giorgio De Chirico.
Il risultato finale è un ottimo esempio per mostrare gli infiniti rapporti possibili tra arte, teatro e fotografia.
L’ultimo spettacolo qui elencato in ordine cronologico diventa adesso la materia per la prima mostra personale di fotografie del poliedrico Barnaba (che, oltre che consulente musicale, è anche giornalista, dj, produttore discografico e musicista): una selezione di circa una dozzina di scatti realizzati durante le prove e le repliche del Pinocchio secondo Armando Punzo, tra le sbarre del Carcere di Volterra.
Questi scatti da un lato documentano l’anima curiosa dell’autore, che si aggirava per il cortile dell’ora d’aria del carcere con la sua inseparabile Pentax, dall’altro accentuano la natura metafisica dello spettacolo, un primo studio presentato in prima assoluta il 23 luglio 2007 durante il festival VolterraTeatro.
La componente metafisica dei bianco e nero e dei colori allucinati fanno della mostra un reportage teatrale innovativo e diverso dalle canoniche foto di scena fatte da professionisti. È un affresco fotografico che si manifesta come prodotto emotivo di chi sulla scena c’è stato per settimane (sotto il sole cocente!) fianco a fianco con gli attori e con il regista.
Grazie a un contrastato molto accentuato (magia della Pentax Optio s12 e di velati ritocchi in postproduzione) gli scatti entrano in simbiosi con questo teatro altamente evocativo, ponendo l’accento sulla sua essenza di opera visiva contemporanea che attinge dai secoli scorsi: dai conigli neri di David Lynch a quello bianco di Lewis Carroll, dagli uomini con ombrello che ricordano Jean-Michel Folon agli uomini-manichino che ricordano Giorgio De Chirico.
Il risultato finale è un ottimo esempio per mostrare gli infiniti rapporti possibili tra arte, teatro e fotografia.
Simone Pacini
Barnaba Ponchielli vive a Milano. È del 1973. Suo padre, Amilcare Ponchielli, è stato il primo photoeditor ad essere riconosciuto come tale. Bazzica con le immagini da quando è nato, quindi. Lavora come giornalista musicale, ma si occupa anche di arte e cinema. Ha collaborato con Zero, Roilling Stone, Jam, D, Sette, Vogue. Si occupa di teatro sia come critico (suoi contributi: Il Quaderno del Festival di Santarcangelo dal 1999 al 2002 e sporadicamente su Zero) che come collaboratore, dal 1999 al 2007, de La Compagnia della Fortezza. Fa il dj come Sangue Disken assieme a Carlo Pastore. Con questa sigla hanno pubblicato tre cd (Altro “Aspetto” del 2007, ed. lim. 100 copie; Minnie’s “L’Esercizio delle Distanze del 2009; Altro “Disco” del 2009, ed. lim. 500 copie,). L’attività fotografica è andata avanti di pari passo col resto ma si è amplificata allorchè in una notte brava trova per terra una Pentax Optio s6 e se ne innamora. Da li in poi si arriva a questa prima mostra personale.
Coniglio Bianco
aperitivo in musica per clubber acculturati
esposizione di fotografie di Barnaba Ponchielli
@ Younite Cafè – viale Bligny 42, Milano
14 novembre ore 19.00 – 23.00
http://milano.zero.eu/eventi/2009/11/14/coniglio-bianco/
Simone Pacini si occupa come consulente free lance di comunicazione, formazione e organizzazione in ambito culturale. Nel 2008 concepisce il brand “fattiditeatro” che si sviluppa trasversalmente imponendosi come forma di comunicazione 2.0. I suoi laboratori e le sue partnership che mettono in relazione performing arts e nuovi media sono stati realizzati in 18 regioni. Dal 2015 crea progetti e tiene lezioni e workshop di “social media storytelling” per la cultura, in collaborazione con università e imprese culturali. Nel 2018 è uscito il suo primo libro “Il teatro sulla Francigena”.
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