#ROMA
22 mar @ T. Due > REQUIEM FOR PINOCCHIO, di Simone Perinelli. L’autore, regista ed attore romano ha immaginato lo spettacolo come un possibile percorso successivo alla celebre favola collodiana, attingendo a questa come base e presupposto per la vita di un Pinocchio che da burattino è ora un essere umano che deve destreggiarsi nel nostro mondo. Requiem for Pinocchio non è però solo un pretesto per andare più a fondo su alcune tematiche cruciali della nostra attualità come il lavoro, l’emancipazione, il pregiudizio e la possibile libertà rispetto agli schemi sociali prestabiliti, ma un’analisi attenta e reattiva rispetto ad un evento significativo della vita di questo personaggio: diventare essere umano. [fino al 27]
24 gio @ T. Palladium > Doppio appuntamento con Babilonia Teatri: The Rerum Natura e Pinocchio. Titolo non privo di sarcasmo, The Rerum Natura è per Babilonia Teatri l’occasione di tornare sul loro precedente The End, con una nuova elaborazione che apre uno squarcio sulle direzioni del loro futuro lavoro. Pinocchio, la nuova peripezia di Babilonia Teatri, è uno spettacolo che parla della vita che si risveglia dal coma, portandone in scena i segni, le debolezze, la forza, le durezze e i suoi protagonisti, con il loro dolore a anche la loro inaspettata e liberatoria comicità. [fino al 27]
24 gio @ XIX Municipio > Si chiama Teatri della Memoria, non è teatro in senso stretto ma una serie di happening di Performing Media: è l’occasione perché cittadini di varie generazioni possano incontrarsi in una performance urbana basata sulla loro partecipazione attiva. I più giovani seguiranno i percorsi narrati dai più anziani, promuovendo uno scambio inter-generazionale per un teatro della memoria che faccia emergere “lo spettacolo del territorio”, rilevando il genius loci narrato da chi vi ha tracciato esperienza perché sia ascoltato ed esplorato. Un progetto di Urban Experience. [fino al 29]
24 gio @ Casa delle Culture > Sonata per ragazza sola con Federica Bern per la regia di Francesco Villano. Una ragazzina inscena una favola nera che viviseziona e gioca coi desideri di due donne, simili per natura, ma di età diverse. Due donne come quelle dei film muti, con gli occhi grandi e le collane di perle. Un sofisticato e pericoloso gioco teatrale, ispirato alla vita e alle opere dell’autrice d’adozione francese Irène Némirovsky. [fino al 3feb]
25 ven @ T. Tordinona > Nuova gestione per lo storico teatro sul lungotevere omonimo (anche se consultando il sito non si direbbe). Segnalo Teatro dei Dis-occupati in PAOLINA scritto, diretto ed interpretato da Massimo Cusato. “Paolina” affonda le sue radici nella memoria dell’infanzia, nelle fiabe, nei detti popolari, fra il sacro ed il profano. Paolina, che per diverse ragioni si trova in Purgatorio, chiede di poter scendere sulla terra per raccontare le sue fiabe al suo primo pronipote. Ottiene da Dio il permesso, a patto che, come un’anziana Cenerentola, rientri entro la mezzanotte al Purgatorio. Spettacolo per grandi e bambini e per adulti che non hanno dimenticato di essere stati bambini.
27 dom @ T. dell’Opera > Debutta un’opera non mainstream: Il Naso musica di Dmitrij Šostakovič, Opera in tre atti e un epilogo, libretto di Evgenij Zamjatin, Georgij Jònin, Aleksandr Préis e Dmitrij Šostakovič tratto dalla novella di Nikolaj Gogol’. Direttore Alejo Pérez. Regia Peter Stein. [fino al 3feb]
#MILANO
22 mar @ T. Elfo Puccini > GUERRA di Lars Norèn, regia Marinella Anaclerio. Lars Nóren è sempre più presente sulle scene italiane come su quelle di tutta Europa. Quest’anno è una compagnia pugliese a confrontarsi con questo grande autore svedese, radicato nel tempo presente. Guerra prova a raccontare cosa accade quando un conflitto finisce e arriva la tanto sognata pace. Una famiglia cerca di lasciarsi alle spalle le angosce e di guardare al futuro: le ferite aperte sono i loro personali danni collaterali, laconica definizione con cui si licenzia tutto ciò che resta e spesso non ha voce. Eppure qualcosa di vitale è rimasto. [fino al 27]
23 mer @ T. Franco Parenti > Valerio Mastandrea torna in scena con Qui e ora una novità assoluta di Mattia Torre. Fra grottesco, malinconia e ironia, lo spettacolo comincia con un incidente appena avvenuto in una strada secondaria di un’isolata periferia romana, completamente deserta, senza passanti, né case. Un incidente spettacolare: a terra, a pochi metri l’uno dall’altro, due uomini sulla quarantina. [fino al 3feb]
24 gio @ Campo Teatrale > Debutta INDOLORE con la regia di César Brie. Due sposi entrano a casa dopo le nozze come nelle fiabe. La sposa attraversa la porta tra le braccia del marito. Tutti gli oggetti sono incartati. Scartano tutto chiedendosi come sarà la loro vita insieme. La casa che costruiscono è un ring di pugilato. Uno spazio chiuso in cui si alternano i combattimenti e le tregue di un amore che il tempo, l’abitudine, le frustrazioni e l’incapacità di comunicare faranno diventare un luogo di violenza. La violenza domestica attraversa tutte le classi sociali, è un fenomeno così diffuso quanto poco denunciato e per il quale le vittime (quasi sempre le donne e i bambini) soffrono di uno stato di impotenza estrema. [fino al 10feb]
27 dom @ PIM OFF > GIORGIO ROSSI/SOSTA PALMIZI presenta ALMA, assolo che, partendo da una poesia di Pablo Neruda, tocca sentimenti forti come l’amore, la solitudine e la sensazione della morte. Alma, che in castigliano significa “anima”, contiene nel suo suono: alba, animale, arma, Karma, calma, labbra, larva, rabbia, lacrima, lamento, lontano. “Io sono il passero che dorme sulla tua anima.” [replica il 28]
#TOSCANA
22 mar @ T. Comunale di Firenze > In occasione del bicentenario wagneriano, torna in scena Die Walküre di Richard Wagner con la direzione di Zubin Mehta e la regia di Carlus Padrissa (La Fura dels Baus) ripresa da Alejandro Stadler. Allestimento del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino in coproduzione con Palau de les Arts “Reina Sofía” di Valencia. [replica il 24]
24 gio @ T. Manzoni di Calenzano (FI) > BALKAN BURGER scritto e diretto da Stefano Massini, con Luisa Cattaneo. Una storia incredibile, quella di Razna. Nata in una delle tante comunità ebraiche rimaste illese dall’invasione turca, vedrà cambiare la sua vita con il ritmo di una ballata kletzmer. Perché le carte si ridanno di continuo, al tavolo da gioco dei balcani. Quindi Razna danza con Dio, comunque lo si chiami. Sullo sfondo di un’Hercegovna dove “se preghi Dio si girano in quattro”, cambierà quattro volte vita e religione. Con la leggerezza rassegnata della vittima sacrificale, Razna muore e rinasce di continuo, perché di continuo la storia cambia maschera e camuffa il viso. Tutto scorre, tutto si trasforma al gran bazar delle religioni slave: Roze diventa Razna, impara preghiere cattoliche e litanie ortodosse, lei, figlia di rabbino, frequenterà preti, monache, un iman e un Pope.
26 sab @ T. Fabbricone di Prato > DE ANIMA regia, coreografia, scene, costumi Virgilio Sieni. Figure compassionevoli che rimandano lontanamente ai saltimbanchi, giocolieri e arlecchini di Picasso. In questo arrivare dal fondo, nel presentarsi in scena, si cerca di esporre un ciclo di figure ai bordi di stanze immerse nella penombra dove il realismo si scioglie nella caduta continua nelle forme dell’anima. Stanze del vivere in quanto sempre in attesa dell’altro.
26 sab @ La città del teatro di Cascina (PI) > LA PEGGIORE di Sofia Assirelli, Mirko Cetrangolo e Cristiano Testa. Coordinamento drammaturgico Donatella Diamanti, regia Fabrizio Cassanelli. Sena ha 16 anni. Valentina uno in più. Sena vive in una bella casa con la sua famiglia. Valentina vive in una casa famiglia. Da Sena tutti si aspettano solo e sempre qualcosa di buono. Da Valentina nessuno si aspetta niente invece perché Valentina è “un ammasso unico di cattiveria” ed è meglio starne alla larga. È il direttore della casa famiglia che l’ha detto. Le ha detto che di tutte quelle che sono passate da lì, lei è senza dubbio la peggiore. Un bel giorno, un giorno che piove come Dio la manda, Sena e Valentina prendono i loro zaini e se ne vanno; una non sa dove, l’altra lo sa fin troppo bene. E va a finire che si incontrano.
26 sab @ T. Niccolini di San Casciano Val di Pesa (FI) > Uau, coreografia Julie Ann Anzilotti. Attraverso lo sviluppo metodico della memoria e dell’immaginazione, coreografa e danzatrici esplorano le intermittenze del cuore per tradurle in movimento, restituite all’armonia di una danza che ricerca profondità ed emozione. Gli scritti e le opere dello scultore Alberto Giacometti (1901-1966) e alcuni racconti del poeta Dylan Thomas (1914-1953) hanno contribuito a sollecitare le intuizioni delle interpreti. [replica il 27]
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