#ROMA
31 mar @ Kollatino Underground > La compagnia LAFABBRICA presenta il secondo capitolo della trilogia dell’attesa: Quando saremo GRANDI! da un’idea di Fabiana Iacozzilli e Linda Dalisi, con Simone Barraco, Matteo Latino, Ramona Nardò. Regia Fabiana Iacozzilli. “La campanella è suonata. Tre piccole sedie al centro della scena. Tre linee che dalle sedute portano a tre attaccapanni. Sugli attaccapanni tre cartelle di scuola. Seduti sulle sedie troviamo tre bambini decrepiti che attendono che la mamma li venga a prendere. La attendono con tutta la loro forza, con la speranza e l’innocenza di bambini sicuri che non potranno mai essere abbandonati da colei che li ama sopra ogni cosa. Tre fratelli che attendono da una vita.” [fino al 5]
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31 mar @ T. Argot > ZOO di Giovanni Franci dall’omonimo romanzo di Isabella Santacroce, regia Alessia Innocenti e Corrado Russo, con Alessia Innocenti. Zoo combina l’orrore e i sentimenti; da vita a personaggi da tragedia greca che rimangono sbarrati e incattiviti nelle loro gabbie metaforiche, da cui cercheranno disperatamente di fuggire passando per l’inferno, un lager dell’anima, un ring di sentimenti, uno spazio esclusivo, domestico. Lo Zoo in questione è il regno familiare in cui germina in cattività il seme della violenza. [fino al 5]
31 mar @ T. Palladium > Prosegue la variegata stagione del teatro della Garbatella organizzata da Romaeuropa. Dopo l’esordio con i Santasangre, adesso ASCANIO CELESTINI con Pro patria celebra (in ritardo) il 150° anniversario dell’Unità d’Italia: “I morti e gli ergastolani hanno una cosa in comune, non temono i processi. I morti perché non possono finire in galera, gli ergastolani perché dalla galera non escono più”. [fino al 12]
>>> PROMOZIONE SPECIALE ROMAEUROPA/FATTIDITEATRO > i lettori del blog potranno assistere alla prima di martedì 31 gennaio (ore 20.30) con una fantastica promozione: biglietto a euro 8,00 (anzichè euro 20,00). Basta scrivere a promozione@romaeuropa.net o chiamare lo 06. 45553050 specificando di essere un “fattoditeatro”!
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31 mar @ T. Quirinetta > Maddalena Crippa in E PENSARE CHE C’ERA IL PENSIERO di Giorgio Gaber e Sandro Luporini. Un titolo che segna, insieme ad altri grandi titoli gaberiani, un preciso spartiacque sul fare e pensare teatro e che rappresenta forse il punto più alto della loro opera. “Dal primo istante mi è stato chiaro che in quanto donna non avrei mai potuto, ma soprattutto non avrei mai voluto, rifare “Gaber”. Credo che ogni grande artista sia irripetibile ed inimitabile. Ma Gaber, insieme a Luporini, ha davvero inventato un nuovo modo di abitare il palcoscenico e la canzone, rinnovando l’unione tra parola e musica, riflettendo, interrogandosi, scendendo nel privato o aprendosi al sociale, stando nel presente, riuscendo spesso a decifrarlo e persino ad anticiparlo. Nell’onestà di questa “ricerca”, a tratti diventa perfino corrosiva, e nel bisogno di condividerla sta il punto di contatto con me, con noi e con l’oggi.” (MC) [fino al 12]
1 mer @ T. dell’Orologio > L’albero Teatro Canzone presenta BAMBILAND di Elfriede Jelinek adattamento e regia di Giuseppe Roselli. Bambiland parte dal dato di fatto dell’intervento inglese e americano nella guerra in Iraq. In un continuo affastellarsi di punti di vista si racconta di come il conflitto venga descritto dai mezzi di comunicazione e dei meccanismi con cui, come tutte le guerre, riesce ad agisce sugli individui. [fino al 12]
4 sab @ Fonderia delle arti > Solo per una sera Centomila Maschere, spettacolo in danza della Nuova Compagnia del Lido liberamente ispirato al pensiero di Luigi Pirandello. La verità, la disgregazione della personalità che porta a una nuova forma. Una verità che non è mai uguale per tutti. Un istante potremmo dire di essere così e subito dopo non potremmo più dirlo. Come reagisce l’uomo dinnanzi a tutta questa confusione? Follia, solitudine, aggressività: tutto questo è Centomila Maschere. La scena è dominata da uno stand, appesi e a terra ci sono diversi costumi e molte maschere. Il tema che attraversa lo spettacolo è proprio il rapporto morboso che i danzatori hanno con lo stand: da un lato nido accogliente, ma dall’altro trappola che attira inesorabilmente l’uomo/danzatore.
#MILANO
30 lun @ PIM OFF > Per la stagione di danza, l’unica pervenuta, segnalo Antonello Tudisco – Interno 5/collettivo NA|DA con IN.CO. secondo capitolo [l’incontro] – studio e La Voce del Corpo_Sussurri (studio su progetto di residenza).
31 mar @ CRT > Italianesi di e con Saverio La Ruina. Leggi la recensione. [fino al 5]
31 mar @ T. Leonardo > Tiziano Scarpa e il circo: Circoparola per voce, attrezzi e tendini. L’attore e la sua voce si confrontano con la forza dell’immaginario circense. Il circo è certamente il luogo ideale se vogliamo parlare di sfide. Sfidano la forza di gravità il giocoliere, il funambolo e l’acrobata sul trapezio; sfidano la natura le posizioni di un contorsionista e sfidano il giudizio del pubblico i clown che cercano di strappare un sorriso. A queste molteplici sfide se ne aggiunge un’altra: la sfida di introdurre in uno spettacolo circense una drammaturgia punteggiata da dei testi che portano l’attore e la sua voce a confrontarsi con la forza dell’immaginario circense. Il tentativo di fare incontrare, scontrare e – perché no?! – comunicare l’immaginifico circense con la concretezza della parola e dunque della voce, nascono nell’intento di raggiungere il pubblico ad un livello più articolato e profondo, non più classificabile in generi teatrali e settori, bensì spettacolo di per sé, esperienza. Produzione Pantakin. [fino al 12]
1 mer @ T. Oscar > A PORTE CHIUSE (Huis Clos) di Jean-Paul Sartre, regia Virginio Liberti. Una delle opere di maggior successo del Sartre drammaturgo: ponte di passaggio tra il filosofo nichilista de La nausea e quello impegnato de L’esistenzialismo è un umanismo. Sartre raccomanda un teatro dove si discutano le grandi questioni contemporanee, un teatro che non si concentri esclusivamente sui caratteri dei personaggi, ma che miri a evidenziare le dinamiche delle idee che essi esprimono. Il teatro sartriano è teatro dell’attualità perché concepito nel confronto con la contemporaneità, corstruito attraverso situazioni limite, la cui sfida è sempre la libertà, la responsabilità, il senso dell’esistenza, estremi predicati spesso in contraddizione con l’azione stessa. I tre personaggi (riuniti in una stanza per l’eternità, poiché sono già morti) sono condannati per sempre a giudicarsi e ad essere giudicati, essendo ciascuno prigioniero della coscienza dell’altro. [fino al 19]
2 gio @ T. F. Parenti > PALI di Spiro Scimone, regia di Francesco Sframeli. Siciliani d’Europa che sconfinano negli stili del teatro dell’assurdo con un linguaggio originale e ironico. La coppia che ha restituito vigore alla drammaturgia contemporanea italiana arriva finalmente a Milano con la sua ultima produzione. Premio UBU 2009 “Nuovo testo italiano”. Vivere ai margini della società, fuggire da egoismo, intolleranza e indifferenza cercando rifugio su quei pali da cui la pièce prende il titolo, stiliti di un tempo presente, sospesi sulla terra ma ad essa ancora avvinti. [fino al 12]
2 gio @ T. Litta > Dopo gli sfarzi della Conigliette night, la compagnia RODISIO bissa con La Festa – Chi prenderà la pistola? di Manuela Capece e Davide Doro. La Festa è un gioco. C’è un popolo e c’è un re. Il re ordina, il popolo esegue e tutti hanno i baffi. La Festa è la tragica fine di una dittatura. Si parla di potere, di libertà, di coscienza, di desiderio, di bene e di male. E dopo si può addirittura parlare di Democrazia. Con il teatro ragazzi. Lo spettacolo arriva a conclusione del progetto di ricerca che ha coinvolto oltre 500 bambini dai 6 agli 11 anni in Italia, Francia, Inghilterra, Irlanda e Giappone sul tema della Paura, dell’Amore e della Rivolta. [fino al 3]
#TOSCANA
31 mar @ T. Puccini – Firenze > Compagnia Centrale Produzioni presenta Storia di Charlotte prodotto in collaborazione con la Comunità Ebraica di Firenze in occasione della Giornata della Cultura Ebraica 2010. Testo di Laura Forti, regia e contributi video di Teo Paoli. L’artista: Charlotte Salomon, figura emblematica della cultura europea dei primi anni del novecento, spazzata via dalla dittatura nazifascista e dalla follia antisemita. La sua opera: 785 dipinti a guache che ripercorrono e romanzano la sua vita, le sue aspettative e i suoi drammi inscindibilmente collegati alla tragedia incipiente, corredati da frasi, scritte, suggerimenti musicali, raccolti sotto il nome provocatorio di “Vita? O teatro?”.
1 mer @ T. Fabbricone > C’è attesa per la prima nazionale di UBU ROI di Alfred Jarry con la regia di ROBERTO LATINI e le musiche e i suoni dell’inseparabile Gianluca Misiti. “Per me, da Jarry inizia il Teatro contemporaneo. Gli Ubu sono un’alterazione e una capacità insieme. Dalla loro comparsa sulla scena si può stabilire un punto di non ritorno. E quindi anche di ripartenza, o partenza nuova. Mentre ci si affannava ad accompagnare il Teatro alla vita e a ricomporre tutte le sfumature dei velluti del Teatro intanto borghese, Jarry è riuscito a ricondurci al Teatro, a riconvocarci, proponendo delle figure e una modalità di relazione tra testo e scena assolutamente contemporanei. Sono sempre stato convinto che quanto proposto dalla scena difficilmente riesca a stare al passo con i cambiamenti che avvengono in platea. Voglio dire che la velocità di trasformazione, di evoluzione, del pubblico, i gradi, come conquista, della comunicazione e ogni altra relazione che si stabilisce tra lo spettacolo e il pubblico, sono più in avanti di quanto generalmente lo spettacolo riesca a proporre. Jarry, insieme a pochi, pochissimi altri, è riuscito invece a darci un appuntamento dentro il futuro prossimo, spostando il luogo dell’incontro dalla convenzione stabilita alla relazione possibile.” (RL)
2 gio @ Karemaski Multi Art Lab – Arezzo > Primo Studio Sulla Famiglia Goretti (recital autobiografico) di e con Riccardo Goretti. “Un percorso lineare di corpi, parole e musica che va dal 1923, anno di nascita di mia nonna, l’unica nonna ancora viva che ho, al 1979, anno di nascita del poco interessante autore. Con snodi nel 1951, anno di nascita di Angiolo, mio padre (o, per meglio dire, “i mi’ babbo”), e nel 1969, anno di incontro dei miei genitori. Per conservare la linearità cronologica del secolo breve, che poi tanto breve non fu, ho voluto seguire questo schema.” (RG)
3 ven @ T. Il Moderno – Agliana (PT) > Doppio appuntamento con il teatro di Alessandro Sciarroni: JOSEPH , l’ultima produzione dove in scena c’è un uomo, solo, di spalle al pubblico per l’intera durata della sua performance, mentre cerca la sua immagine in tutto ciò che il suo sguardo tocca, e YOUR GIRL un lavoro sul desiderio, sull’ispezione di un sentimento. Un’artista di rara sensibilità per un appuntamento da non perdere.
[vimeo http://www.vimeo.com/24195360 w=500&h=375]
Joseph_trailer 1min from alessandro sciarroni on Vimeo.
3 ven > Per DOTLINE rete della danza Toscana diversi spettacoli sparsi per la regione, con un interessante diversificazione delle location: segnalo C.ia cinziadelorenzi a Castiglion Fiorentino, Leonardo Diana/Versiliadanza [leggi il commento sulla replica romana a Equilibrio 2011] e C.ie Zerogrammi a Grosseto, CAB 008/Letizia Renzini e Marina Giovannini a Scandicci, Company Blu a Firenze. [fino al 5]
4 sab @ T. Verdi – Firenze > Quando il teatro diventa veramente vintage: la COMPAGNIA ITALIANA OPERETTA in CIN CI LA’, 1°ma esecuzione Milano, Teatro Dal Verme, 18 dicembre 1925. Siamo a Macao. La giovane Timida principessa Myosotis sta per sposarsi ma, al contrario di quanto sarebbe lecito supporre, è triste perchè deve abbandonare i sogni e i giochi della fanciullezza. E anche il principe Ciclamino, suo promesso sposo, è triste per gli stessi motivi e si dimostra scarsamente entusiasta del matrimonio. A Macao c’è l’ usanza secondo la quale, durante il periodo di fidanzamento di una principessa, ogni divertimento e ogni lavoro vengono sospesi. Ed è proprio in questo periodo che giunge a Macao la bella Cin Ci Là, attrice cinematografica francese, assieme a Petit Gris il suo accompagnatore ufficiale, innamorato cotto di lei. L’operetta torna in scena, forse sarà da non perdere! [fino al 5]
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1 commento su “IAT 30gen-5feb > La patria di Ascanio Celestini e spettacoli off a Roma. Saverio La Ruina e Spiro Scimone a Milano. L’Ubu di Roberto Latini e la rete DOTLINE in Toscana”
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