In viaggio verso El Kef: la città del teatro

Dopo la nostra partecipazione al Fadjr International Festival in Iran con la performance “Ausencia – Sola nella moltitudine”, abbiamo ricevuto l’invito dell’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi a prendere parte al Festival di Teatro di El Kef con un nostro progetto artistico che potesse coinvolgere gli attori del luogo per instaurare un percorso di scambio e comunicazione tra le due culture.

Abbiamo subito pensato al progetto “Stracci della memoria” per il suo carattere internazionale e di ricerca attorno alle tradizioni performative di un determinato paese e per il lavoro di attualizzazione compiuto attraverso l’azione scenica e l’interazione con i nuovi media. La Tunisia è un Paese in cui le tradizioni sono ancora molto vive e presenti e come tali non vengono ancora considerate un patrimonio dal quale attingere per la ricerca teatrale. Dopo aver svolto il progetto in Europa, Asia e Medio Oriente, poter lavorare in uno Stato africano ha suscitato in noi un grande interesse. L’Istituto Italiano di cultura ha subito accettato la nostra proposta è ci ha chiesto di condurre un workshop intensivo per gli studenti del Centro Internazionale di Arte Drammatica che potesse portare ad un risultato finale da presentare nel Festival 24 Heures de Théâtre du Kef. Accogliamo con piacere questa offerta e ci prepariamo per il viaggio.

Le Kef
Le Kef

Non è facile comunicare a distanza con gli organizzatori, molto cose rimangono un’incognita ma questo è per noi ancora più affascinante, ci spinge a cercare informazioni sulla città, sul Festival e le sue passate edizioni senza ottenere poi molto. Di sicuro sappiamo che esiste in Tunisia una grande tradizione musicale, ritmica e legata al canto. Inoltre incominciamo a percepire il fatto di essere stati invitati in un contesto particolare, direi quasi unico. El Kef sembra essere un luogo affascinante, all’avanguardia direi, dove molte delle regole imposte dalla cultura araba si affievoliscono per lasciare il posto all’arte, alla cultura e al teatro in particolare. Una città che custodisce un patrimonio storico e architettonico molto importante: la Casba, un’affascinante forte costruito dagli Ottomani, ma anche le rovine romane dell’antica città “Sicca Venerea”. Questo è già uno spunto sufficiente per incominciare a riflettere sul lavoro che intendiamo portare avanti, cercando di rintracciare elementi di confronto di una civiltà madre che ci accomuna.

Il progetto “Stracci della Memoria” contiene infatti una parte di ricerca antropologica e di scambio interculturale che si esprime attraverso momenti di alta formazione. E’ articolato in sessioni di lavoro internazionali in cui performer provenienti da diverse parti del mondo vengono da noi diretti in un percorso di sperimentazione e scambio di tecniche performative tradizionali al fine di ricreare una nuova ritualità condivisa. Durante le precedenti sessioni abbiamo individuato come elementi fondanti di indagine l’uso, l’acquisizione e il confronto di partiture ritmiche e sonore che generano l’azione scenica ed esprimono un linguaggio multiculturale profondo e condiviso. Sarà questo il nostro obiettivo durante il workshop, trasmettere parte di questa ricerca, venire a contatto con i canti e ritmi della cultura tunisina e soprattutto presentare al pubblico i risultati di questo lavoro.

Ci mettiamo in viaggio quindi, intendendo con questa parola non solo una condizione fisica ma anche mentale, alla ricerca di qualcosa di vivo che possa essere per noi uno stimolo per una nuova indagine.  In viaggio verso quella che scopriremo essere “La città del teatro”.

Anna Dora Dorno

Instabili Vaganti

Video di una precedente sessione internazionale di lavoro al progetto Stracci della memoria
II° International work session 2010 Matera

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=Lauk3QPczGA?rel=0&w=560&h=315]

 

 

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novembre, 2024

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