Lo ha detto fin dalla prima conferenza stampa, l’assessore Filippo Del Corno – correva l’anno 2013 e quello che allora sembrava un progetto certo sfidante, ma fondamentalmente un po’ folle, è stato subito descritto come una ‘festa’. E questo ha confermato essere nei tre anni di folgorante ascesa, che lo hanno trasformato da una bizzarra e donchisciottesca adunata di inguaribili ‘teatrofili’, in una macchina organizzativa sempre più articolata e consapevole, oliatasi attorno ad alcuni concetti cardine.
L’indipendenza, anzitutto – “che non è ‘solitudine’…”, ha precisato Lucilla Tempesti, Presidente dell’Associazione IT, organismo permanente a fondamento del Festival. Le compagnie socie – è, questo, uno dei requisiti irrinunciabili: che le compagnie si associno al progetto, prestando non solo il proprio contributo artistico, ma collaborando anche a livello organizzativo, strategico e di comunicazione – lo declinano ciascuno a modo proprio; eppure questo resta forse il concetto programmatico, sotto la cui egida si identificano le 105 compagnie, che quest’anno hanno deciso di aderire a IT Indipendent – non a caso – Theatre Festival. Altri zoccoli duri restano inclusività – per accedere al bando, è sufficiente essere una compagnia professionistica e con sede nel territorio milanese -, partecipazione – come è tornato a ribadire ancora stamani lo stesso Del Corno – e mobilitazione – intesa sia come capacità di coinvolgere soggetti finanziatori e promotori pubblici e privati, che un pubblico sempre più variegato. Già perché sono davvero tante, le novità di questa terza edizione – “quella del consolidamento”, come l’ha definita Alessandro Nassiri dell’organizzazione di FdV (Fabbrica del Vapore) Lab, che ha aggiunto: “Facile avere nuove idee; non così facile perseverare…”. Intanto, proprio nella logica di quel “clima estremamente festoso e partecipato” – come ha più volte sottolineato Del Corno, che ha parlato di IT come di “un modo diverso d’intendere il teatro […] esaltante: si partecipa ad una festa costruita attorno a mille linguaggi diversi, che ogni volta affascinano” – una delle più evidenti novità di quest’edizione è la scansione fra “studi” e “estratti di repertorio”. Meglio: questa scansione era già nell’edizione precedente, ma – è questo lo spirito in fieri del Festival, come ha sottolineato Arianna Bianchi, insieme a Valentina Falorni Project Manager IT – a consuntivo della precedente tornata, una delle esigenze gettate sul tavolo dalle compagnie più giovani è stata quella di un supporto non solo a livello di ‘spazio prove’, ma anche di una sorta di mentoring. Eccola, una delle sinergie fra pubblico e privato – la cui importanza è stata ribadita anche da Alessandro Capelli, delegato del Sindaco Pisapia alle Politiche Giovanili, che ne ha rimarcato l’importanza all’interno delle nuove forme di economia, che passano anche attraverso alla capacità di fare rete. Open IT, un progetto di partnership con il Comune, che ha reso disponibili gli spazi dei cag di tutte le 9 zone di Milano – come ha ricordato Andrea Fanzago, Vice Presidente del Consiglio Comunale – , in cambio di un progetto di coinvolgimento della popolazione di zona e non.
Così, da febbraio a tutto aprile, ogni week end si sono tenute prove aperte al pubblico. Né è mancato il contributo dei privati: per altro verso, infatti, singoli artisti – da Franca Valeri, a Donati/Olsen, drammaturghi come Renato Gabrielli, registi quali Serena Sinigaglia, Ricci/Forte, Gabriele Vacis, solo per ricordarne alcuni – si sono resi disponibili come mentori, supportando i works in progress con le loro competenze specifiche. E lo stesso pur simbolico costo del biglietto – anomalia, se vogliamo, per un festival – va in questa stessa direzione di crowdfunding e sostegno dal basso.
Ma veniamo alla tre giorni. Le date da segnarsi sono dal 15 al 17 maggio. Un lungo week end teatrale, in cui la Fabbrica del Vapore – “Luogo legato agli aspetti più innovativi della creatività milanese”, sempre Del Corno, che ha ricordato IT come “uno degli assi portanti di EXPO 2015” – diventerà palcoscenico di questa kermesse, che, a contributi di 20 minuti, stuzzicherà l’appetito teatrale del più variegato e festoso dei pubblici con 9 palchi in contemporanea, su cui, a turno, si esibiranno le 105 compagnie – con 2 interventi ciascuno oppure accorpando in un unico da 40 minuti. Alcune poi replicheranno anche in una modalità ‘internazionale’. Questo, il cuore pulsante. Accanto tutta una serie di eventi corraterali: dal TALK IT, tavoli di discussione, alle 11 di tutt’e tre le mattinate, IT’S LATE, momento d’incontro/discussione, a fine serata, fra pubblico, artisti e critica, e BLOG IT, interazione virtuale per tutta la durata del festival, a cura della redazione di Stratagemmi, ma anche in collegamento con Radio Popolare, fino ai più festaioli DANCE IT, intrattenimento con ballerini professionisti, IT’S MY PARTY, ‘la festa meno esclusiva della città’, sabato notte e poi un serizio bar/ristoro attivo per tutta la durata. E se avete bambini a seguito, niente paura; anzi: IT YOUNG potrebbe essere l’occasione per far avvicinare alla manifestazione anche i genitori più pigri – con la formula ingresso omaggio adulto pero ogni bambino.
Non fa perciò meraviglia che IT Festival sia stato vincitore del Premio Hystrio 2014 “per la capacità organizzativa e la concretezza autarchica – si legge nella motivazione – chi è uscito dal coro dei lamenti, rimboccandosi le maniche”.
Finalista anche del Premio Rete Critica 2014 nella categoria “innovazione organizzativa”.
ELENCO completo degli Eventi su www.itfestival.it
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