Finalmente anche il teatro ha la sua app! Si chiama Teatro Pocket e me la faccio raccontare da Andrea Pocosgnich, fondatore di Teatro e Critica, la rivista online che l’ha ideata.
SP: Teatro Pocket è una app che promette di migliorare la vita di chi va a teatro e di chi vorrebbe andarci. Mi spieghi come funziona?
AP: Cominciamo dicendo che la app è gratuita e disponibile sia per dispositivi iOS (iPhone e iPad) e Android. Appena la avviamo possiamo effettuare la nostra ricerca, l’obiettivo finale è lo spettacolo. Possiamo ricercare per data e città, per indirizzo, effettuare una ricerca libera inserendo una chiave di ricerca (nome spettacolo, cast, etc.), oppure possiamo cercare un teatro in una determinata città. I risultati della ricerca li possiamo visualizzare sulla mappa (e calcolare il percorso tramite il gps) oppure con una comoda foto slide da scorrere. Selezionando lo spettacolo che abbiamo scelto ci troviamo di fronte alle informazioni: sinossi, cast, teatro, date e prezzo biglietto. Naturalmente possiamo condividere sui social lo spettacolo scelto e memorizzarlo tra i preferiti. Inoltre abbiamo inserito una funzione chiamata “ispirami”che dà la possibilità di “giocare” con le citazioni degli spettacoli e scegliere in base alle emozioni che da queste derivano.
SP: Teatro Pocket è stata realizzata da Teatro e Critica in collaborazione con una giovane società romana. Chi sono i vostri complici? Com’è nata la collaborazione?
AP: Sì, Teatro Pocket è stata sviluppata da App to you, vera fucina di innovazione. È una giovane realtà, ma già con esperienza alle spalle e soprattutto passione. Nel 2013 ho preso un appuntamento e ho raccontato al fondatore, Lorenzo Pellegrini, l’idea che qualche mese prima avevo raccontato davanti a una birra ai miei due storici compagni di avventura su Teatro e Critica, Simone Nebbia e Sergio Lo Gatto. Se n’è innamorato subito ed è voluto entrare a piene mani nel progetto. Da quel momento le riunioni hanno cominciato a rincorrersi, una dopo l’altra, nell’openspace di App to you, tutti e quattro seduti attorno a un tavolo a cercare di dare una forma progettuale a un’idea, sì precisa, ma fragile e incompiuta. E il resto della redazione di Teatro e Critica (Marianna Masselli, Lucia Medri e Viviana Raciti) ha subito accolto la sfida diventando il motore nascosto di Teatro Pocket. Il lavoro d’altronde è tantissimo, abbiamo l’ambizione di coprire tutto il territorio nazionale. Per questo chiediamo ai teatri di aiutarci, possono iscriversi e inserire in autonomia e senza costi la propria programmazione.
SP: Per chi non va frequentemente a teatro c’è spesso l’angoscia per l’acquisto dei biglietti, per il ritiro ecc. Gli smartphone possono essere un aiuto (lo sono già per i trasporti e i viaggi, come dimostrano applicazioni come Uber o Airbnb che stanno cambiando la nostra vita). Teatro Pocket si muoverà in questa direzione?
AP: Certamente. Il passo successivo, dopo questo periodo di rodaggio, è cercare di facilitare la vita agli spettatori anche per quello che riguarda l’acquisto del biglietto. Inoltre, come le app da te citate, vogliamo renderlo uno strumento social, connettendo gli spettatori tra di loro, creando una vera community teatrale in mobilità.
SP: Teatro Pocket rischia di rimanere uno straordinario strumento per chi già va a teatro senza riuscire a coinvolgere nuovo pubblico. In che modo puoi smentire questa affermazione?
AP: Il nostro obiettivo è proprio quello di portare a teatro chi non ci va, o chi ci va poco perché non sa dove reperire le informazioni. Ecco che invece tutto a un tratto possiamo averle in tasca, nello strumento che maggiormente utilizziamo durante la nostra giornata. Ed è lo strumento principe tra i più giovani, potranno lasciarsi ispirare e trovare ciò che gli interessa. Inoltre su Teatro Pocket c’è proprio di tutto, senza barriere di generi. Chi va vedere il musical può trovarsi tra le mani uno spettacolo di ricerca e viceversa: tutto all’interno di un’unica app. Abbiamo, anche graficamente, cercato di svecchiare l’immagine del teatro: troverete uno stile minimale, ma con un richiamo all’atmosfera teatrale nell’utilizzo del rosso e nelle maschere stilizzate del logo; grazie all’impostazione visual penso siamo riusciti a creare qualcosa che sia al passo con i tempi e che contribuisca a far percepire il teatro come qualcosa di attuale e non come una tradizione lontana, perso nella notte dei tempi.
SP: Dammi tre motivi per cui un “fattoditeatro” dovrebbe scaricare subito, adesso, Teatro Pocket!
AP: Perché conTeatro Pocket trovate il vostro spettacolo in un attimo, perché potrete scoprire il teatro che non conoscete e dunque rischiare, in ultimo perché è cool, e infatti lo usa anche Gabriele Lavia, no, scherzo, non penso lo usi, ancora… ma lui fa sempre il pienone e sarebbe di buon auspicio.
> Info e download su www.teatropocket.com
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