Fra le attività svolte dal teatro della mia città quella del babysitting teatrale (ovvero la possibilità di lasciare i bambini a giocare con educatori professionisti mentre i genitori si godono uno spettacolo) è una di quelle che ho sempre apprezzato di più. Da una breve ricerca ho visto che lo fanno o l’hanno fatto anche a Bologna, a Udine, a Varese (se lo fai anche tu nel tuo teatro scrivimelo nei commenti, grazie!) e chissà in quante altre città. Mi sembra una iniziativa molto intelligente per recuperare parte di quel pubblico perduto (ovvero chi andava a teatro e adesso da genitore non può più) e anche per svilupparne di nuovo. Analizzando i competitors, infatti, noto come nei cinema non lo facciano (a IKEA invece sì!).
A Roma non ho notizie di iniziative analoghe (anche qui, mi piacerebbe essere smentito!). Perché? E’ un’iniziativa di “social marketing” a basso costo e a grandissimo ritorno d’immagine. Per questo lancio un appello ai teatri romani, in primis ai teatri che frequento e che suppongo ne abbiano le possibilità: il Teatro di Roma, il Teatro Eliseo, il Teatro Vascello, il Teatro Brancaccio… ma anche ai teatri più piccoli che potrebbero in questo modo proporre un servizio unico in città!
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