Tre diverse produzioni del Teatro Metastasio di Prato arrivano a Roma al Teatro Vascello, tre diversi spettacoli per tre autori novecenteschi – Ödön von Horváth, Harold Pinter e Eugène Ionesco – e altrettanti registi – Paolo Magelli, Peter Stein e Massimo Castri.
Promozione speciale solo per fattiditeatro: biglietto a 5 euro per le repliche di martedì, mercoledì e giovedì!!!
Per prenotare il tuo biglietto ti basta contattare il Teatro Vascello per e-mail o per telefono (06.5881021 – 06.5898031) specificando che sei un “fattoditeatro”! 🙂
Dal 17 al 22 marzo va in scena HOTEL BELVEDERE di Ödön von Horváth. Dopo averlo presentato in una versione croata al premio Roma di Gerardo Guerrieri nel 1978, a distanza di quasi trent’anni, Paolo Magelli è tornato su questo testo traducendolo per la prima volta in italiano. Tra gli attori, Marcello Bartoli affianca sulla scena la Compagnia Stabile del Metastasio – Valentina Banci, Francesco Borchi, Elisa Cecilia Langone, Mauro Malinverno, Fabio Mascagni. Con loro anche Daniel Dwerryhouse. Le musiche sono di Alexander Balanescu, le scene di Lorenzo Banci, i costumi di Leo Kulaš, le luci di Roberto Innocenti. Horváth scrisse Hotel Belvedere nel 1923, all’età di ventitre anni. Nella prima stesura, sul manoscritto, appare più volte la dicitura poi cancellata Hotel Europa. Come sappiamo l’Europa che l’impero austriaco gestiva fu il primo tentativo di unire popoli diversi in un sistema di monarchia associativa. Franz Ferdinand venne ucciso a Sarajevo anche per la sua visione moderna e tollerante di questa idea politica. Horváth era ossessionato dalla incapacità che l’aristocrazia e la borghesia intellettuale mitteleuropea mostravano nei confronti delle utopie positive. Fu il primo a riconoscere che dietro la facciata della grandezza si nascondeva un mondo volgare, malato e esclusivamente legato al potere del denaro. Un materialismo che avrebbe portato direttamente al nazismo. Horváth aveva capito che dentro le cupole dorate dello Jugendstil, dietro gli ori di Klimt e dentro gli occhi dei personaggi di Schiele, c’era il vuoto e la disperazione. L’Europa di oggi pare essere non andata molto lontano da quell’Europa di Horváth. I sette personaggi che si incontrano nel polveroso Hotel Belvedere lo dimostrano in ogni atomo della loro presenza scenica. In questo testo, infatti, si incontrano e si scontrano con indicibile violenza e humour noir tutte le classi sociali di una Europa senza amore affaccendata a salvare se stessa e a distruggere i più deboli.
Dal 24 al 29 marzo c’è IL RITORNO A CASA, uno dei primi testi della maturità artistica di Harold Pinter diretto da un maestro della scena contemporanea come Peter Stein e interpretato da Paolo Graziosi, Alessandro Averone, Elia Schilton, Antonio Tintis, Andrea Nicolini e Arianna Scommegna, recentemente premiata come miglior attrice italiana al Premio UBU 2014 proprio per questa interpretazione. Le scene sono di Ferdinand Woegerbauer i costumi di Anna Maria Heinreich, le luci di Roberto Innocenti. Il dramma, forse il lavoro più cupo di Pinter, caustico e feroce, tratta dei profondi pericoli insiti nelle relazioni umane e soprattutto nel rapporto precario tra i sessi. racconta il disgregamento di legami familiari fondati sull’ipocrisia. Fattore scatenante è, appunto, il ritorno a casa di Teddy, dopo anni di lontananza. L’uomo porta con sé la moglie Ruth, unico elemento femminile in un universo di uomini. Il suo arrivo avrà effetti sconvolgenti e per certi versi inaspettati: accolta come elemento estraneo verso cui sfogare la propria misoginia, Ruth viene accettata e inserita in un gioco al massacro in cui appare allo stesso tempo come vittima e carnefice. Nelle fantasie degli uomini, e nel loro comportamento, viene trasformata in puttana e non le rimane che la possibilità della vendetta: assumere quel ruolo e soddisfare la loro bramosia più del previsto. Come sempre nei finali di Pinter tutto rimane aperto. L’immagine finale mostra la donna imponente, con gli uomini frignanti e anelanti ai suoi piedi.
Dal 31 marzo al 4 aprile è la volta di una vera e propria anti-commedia, LA CANTATRICE CALVA di Eugène Ionesco, ultima regia di Massimo Castri che, già colpito dalla malattia, non riuscì a portare a termine ma affidò a Marco Plini e all’interpretazione degli attori della Compagnia stabile del Teatro Metastasio: Mauro Malinverno, Valentina Banci, Fabio Mascagni, Elisa Cecilia Langone, Sara Zanobbio, Francesco Borchi. Le scene e i costumi sono di Claudia Calvaresi, le musiche di Arturo Annecchino, le luci di Roberto Innocenti. Scritta nel 1950, La cantatrice calva racchiude in sé le istanze di un movimento che abbandona il polveroso accademismo del teatro borghese; si tratta di un teatro che delle parole mantiene soltanto il guscio e dei contenuti la semplice forma esterna, e che si interroga sul loro significato e sul valore stesso della comunicazione. Una lingua dunque smontata nelle sue forme più primitive e successivamente ricomposta, risciacquata da qualsiasi stereotipo sociale. I protagonisti sono due anonime coppie inglesi, gli Smith e i Martin, rappresentati come gli archetipi della borghesia; parlano in un tipico salotto borghese, ma non comunicano, limitandosi a uno scambio di frasi banali e convenzionali, non pensano perché hanno perso la capacità di pensare, non esprimono emozioni e passioni, né le comunicano agli spettatori. Sono prigionieri del conformismo, simili ad automi viventi, senza alcuna sostanza psicologica. Il risultato è una situazione paradossale, comico-grottesca in cui i protagonisti dialogano sul nulla.
> Dalle 19 a inizio spettacolo è possibile usufruire all’interno del foyer di drink + aperitivo!
> Come raggiungerci: Il Teatro Vascello si trova in Via Giacinto Carini 78 a Monteverde Vecchio a Roma sopra a Trastevere, vicino al Gianicolo. Con mezzi privati: Parcheggio per automobili lungo Via delle Mura Gianicolensi, a circa 100 metri dal Teatro. Parcheggi a pagamento vicini al Teatro Vascello: Via Giacinto Carini, 43, Roma tel 06 5800108; Via Francesco Saverio Sprovieri, 10, Roma tel 06 58122552; Via Maurizio Quadrio, 22, 00152 Roma tel 06 5803217, Via R. Giovagnoli, 20,00152 Roma tel 06 5815157. Con mezzi pubblici: autobus 75 ferma davanti al teatro Vascello che si può prendere da stazione Termini, Colosseo, Piramide, oppure: 44, 710, 870, 871. Treno Metropolitano: da Ostiense fermata Stazione Quattro Venti a due passi dal Teatro Vascello.
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