Il nostro #worldtour 2015 è ormai quasi al termine, in questi ultimi giorni siamo passati dall’Argentina al Cile e stiamo per tornare a Buenos Aires, dove ci attende l’ultima tappa: la classe magistrale al Teatro Coliseo, uno dei più importanti ella città. E così dall’aeroporto di Santiango del Cile vi restituiamo la bellissima esperienza vissuta a Valparaiso: l’Encuentro Fronterizo. Tre giorni di ricerca sulla pratica performativa, che ci ha visti protagonisti nella conduzione del workshop Il corpo organico, nella presentazione dello spettacolo MADE IN ILVA e nella co-direzione dell’incontro Piramus, uno scambio di lavoro con i partecipanti al progetto e con i membri di Performer Persona Project, gruppo organizzatore dell’evento. L’incontro è stato infatti pensato appositamente sulla base del lavoro di ricerca pratico e teorico delle due rispettive compagnie, come afferma Claudio Santana Borquez, regista e direttore artistico di Perfomer Persona Project e coordinatore della sezione teatro dell’Università di Playa Ancha:
“Un’opportunità per condividere parte della ricerca dei rispettivi ensemble, partecipare al training sviluppato e riflettere sulla metodologia e filosofia legata alla tradizione dell’attore come “essere umano in azione”.
Il gruppo dei partecipanti è formato in massima parte da studenti universitari provenienti da Valparaiso e Santiago, venticinque ragazzi desiderosi di apprendere metodologie e tecniche del teatro contemporaneo e approfondire un lavoro sull’azione fisica e l’uso della voce e del canto non incentrato sulla didattica classica propria del contesto universitario. Per quanto ci riguarda i risultati sono incredibili e la risposta dei partecipanti è immediata, soprattutto dopo aver visto MADE IN ILVA e El registro del performer, lo spettacolo dei nostri colleghi cileni, due lavori che mostrano come mettere in pratica alcuni degli insegnamenti impartiti nei rispettivi workshops. Il pubblico non comprende solo gli studenti ma tutta la comunità artistica di Valparaiso che ruota attorno al Parque Cultural, un complesso dedicato all’arte sorto da un ex carcere che fu sede di terribili torture e dove furono giustiziati giovani detenuti durante la dittatura. Il centro è composto da un gigantesco teatro multifunzionale e da una sala studio che viene messa a disposizione di gruppi e compagnie che ne fanno richiesta presentando un progetto. Moltissime domande, commenti e discussioni dopo lo spettacolo che diventa spunto di riflessione per parlare della drammaturgia contemporanea cilena e soprattutto della forza del linguaggio fisico in un teatro come il nostro che in questo modo riesce ad essere universale nonostante tratti temi molto specifici. Siamo contentissimi dei risultati e pronti ad attraversare l’ultima parte del progetto, quella imprevedibile e sconosciuta, quella che sancisce davvero un incontro tra tutti: Instabili Vaganti, Performer Persona Project, e i partecipanti ai workshops: il Piramus.
“ Il Piramus è stato pensato come un’ esperienza para-teatrale a cui i partecipanti potranno prendere parte, assieme alle compagnie. Questa è una pratica che mira all’essenza del teatro in se stesso, spogliato delle sue forme e della necessità di una messa in scena per il pubblico. Un ritorno al momento in cui ogni essere umano può vivificare l’atto primitivo della presenza e della percezione di se stesso, dell’altro e di ciò che lo circonda”
E’ durante queste 7 ore non stop dove partecipanti e work leaders si incontrano in un terreno comune, quello dell’ignoto, dell’inesplorato, che accadano cose magiche e di una forza emotiva impressionante. Appaiono canti, testi, intime confessioni, ma soprattutto appare una verità dell’azione, la percezione della propria essenza e di quella dei propri compagni di lavoro, il sentimento comune del gruppo unito in questo viaggio emozionale verso nuove frontiere del teatro. Salutiamo gli studenti, durante un successivo incontro all’Università di Playa Ancha, un’ulteriore occasione per loro di approfondire il nostro lavoro attraverso filmati e domande. Abbracciamo emozionati Claudio e i compagni di Performer Persona Project, felici di aver realizzato un’utopia, desiderosi di un seguito. Lasciamo Valparaiso, le sue casette colorate che sembrano essere spuntate da sole sulle colline che si tuffano nell’oceano. Sicuri che il Cile diventerà una meta a noi cara e ricorrente, ci rimettiamo in viaggio, come gli stormi di uccelli migratori che accarezzano le onde del pacifico in questo affascinante luogo del sud del pianeta.
Ringraziamo di cuore chi ha reso possibile questa tappa del #worldtour2015 in Cile: Performer Persona Project, Istituto Italiano di cultura di Santiago; Regione Emilia-Romagna; UPLA Universidad de Playa Ancha; Funder35 – Il fondo per l’impresa culturale giovanile; Fondazione Del Monte di Bologna e Ravenna. Un ringraziamento ed un saluto agli artisti e le meravigliose persone incontrate che ci hanno accolto calorosamente: Christian Castro di La mano di Monja – Ostello Galleria d’arte ; Agustin Letelier – regista; Gabriela Recabarren Bahamonde – direttrice artistica del FITICH. Un ringraziamento speciale a Francesca Bono per l’organizzazione e gestione dell’Encuentro Fronterizo.