Ho intercettato TipsTheater per la prima volta due anni fa al festival Teatro a Corte che si svolge tra Torino e le dimore sabaude. In due anni si è strutturato e promette di diventare uno strumento interessante in mano alle imprese culturali per coinvolgere maggiormente lo spettatore. Ho fatto cinque domande “al volo” alle anime di questo progetto che parte dal Piemonte e promette di andare lontano. Mi hanno risposto Giulia Menegatti e Valentina Passalacqua. A voi!
Partiamo dall’inizio: che cos’è TipsTheater e come nasce?
TipsTheater è una piattaforma web dedicata a pubblico, artisti e organizzatori culturali pensata per creare un dialogo attorno allo spettacolo dal vivo. Su Tips il pubblico può commentare gli spettacoli che vede e scoprirne di nuovi e gli artisti e gli organizzatori possono avere un feedback sul loro lavoro. Su Tips si scoprono spettacoli in programma nella propria città, si condividono passaggi in auto per andare a teatro e biglietti per gli spettacoli e si contribuisce a creare una comunità teatrale attiva e dinamica.
TipsTheater nasce da un’idea di Valentina Passalacqua nel 2013 e diventa quasi subito una creatura con tre “mamme”, Valentina, Chiara Lombardo e Giulia Menegatti. Siamo tutte e tre appassionate di teatro e spettacolo dal vivo e operatrici culturali. Valentina aveva in mente di realizzare una specie di Tripadvisor del teatro e, mescolando la nostra esperienza come pubblico con quella di professioniste della cultura abbiamo creato questa piattaforma web, pensata per dare spazio al passaparola del pubblico e sostenere e promuovere il lavoro di artisti e organizzatori.
L’abbiamo chiamata TipsTheater perché per noi lasciare un commento ad uno spettacolo è un po’ come dare una mancia, un Tips appunto, che fa felice tutti: pubblico, artisti e organizzatori. [Giulia]
Negli ultimi anni si sono visti numerosi tentativi di creazione di portali per lo spettacolo dal vivo. Si tratta di esperimenti che sono tutti più o meno naufragati dopo un po’. Perché pensi che TipsTheater ce la possa fare?
Perché TipsTheater risponde ad un vero bisogno, quello del pubblico. Il teatro è una relazione tra artista e spettatore e le persone, finito uno spettacolo, hanno voglia di dire la loro su quello che hanno visto, condividendo le loro emozioni e i loro pensieri con gli altri spettatori e con gli artisti. Tips offre uno spazio a questo bisogno e rende condivisibile i commenti a tutti quelli interessati. Si crea così un circolo virtuoso di scambio di opinioni e di dialogo con gli artisti che sono curiosi e disponibili ad accogliere le opinioni delle persone. TipsTheater è un progetto che nasce per il web ma che vive anche di relazioni “dal vivo” e di progetti di coinvolgimento del pubblico. Oggi tutti parlano di audience engagement e development e TipsTheater alla fine si occupa proprio di questo! [Giulia]
Il sito ha un bellissimo layout che permette di accedere come spettatore, compagnia e organizzatore. E’ e sarà sempre gratuito? In che modo TipsTheater può sostenersi (se vuole farlo)?
Grazie, ci abbiamo lavorato molto per renderlo il più possibile intuitivo ed accessibile, ma anche utile ed accattivante per gli operatori che vogliono utilizzare il servizio. TipsTheater è e sarà sempre gratuito per gli spettatori, che in più riceveranno anche dei “regali teatrali” di tanto in tanto; per quanto riguarda le compagnie e gli operatori iscriversi a Tips ed inserire i propri spettacoli o eventi in programma sarà sempre gratuito mentre i servizi di promozione online e di progettazione condivisa sul coinvolgimento del pubblico dal vivo sono a pagamento e vengono studiati di volta in volta in base alle richieste che ci vengono fatte. Ad esempio quando si instaura una collaborazione strutturata, come quella con il Festival delle Colline in questo momento o con Operaestate a settembre, si attivano tutta una serie di servizi dal vivo, come ad esempio i nostri TIPSlive, serate di spettacolo in cui lo staff di TipsTheater è presente per raccogliere a fine serata i commenti del pubblico sui nostri post it. I commenti raccolti dal vivo vengono poi pubblicati sui nostri social e sulla nostra piattaforma con un utente chiamato Tipster Live. Questo assicura alle compagnie e alle rassegne di avere dei feedback e coinvolge attivamente gli spettatori. [Valentina]
Nella descrizione parli di audience engagement, termine molto spesso associato a quello di audience development. Sono convinto che in questo campo i social media e il web 2.0 possano giocare un ruolo decisivo. Sei d’accordo? Puoi raccontarmi la tua esperienza a riguardo?
Si, sono d’accordo. Oggi i social ci permettono di “dire la nostra” praticamente su tutto e gli spettacoli teatrali e gli eventi culturali non fanno eccezione. Sulle bacheche facebook o sui profili twitter si possono leggere centinaia di commenti, entusiasti o polemici, dedicati a spettacoli, attori e registi e penso che questo “libero sfogo” possa essere usato in maniera intelligente e costruttiva da chi si occupa di programmare cultura o di creare spettacoli. E’ un’opportunità interessante per non isolarsi e per non diventare autoreferenziali. Con TipsTheater cerchiamo di usare il web in modo intelligente per far si che il monologo dei singoli spettatori diventi un dialogo di comunità, puntando a prolungare l’esperienza teatrale anche dopo la fine dello spettacolo. Ci piacerebbe molto che Tips giocasse un ruolo importante nella creazione di questa comunità allargata fatta di spettatori e produttori di cultura e che il nostro intervento sul web e la presenza della piattaforma diventassero uno strumento attivo di coinvolgimento di nuovi spettatori e di rimescolamento dei pubblici. Fino ad ora abbiamo avuto un’ottima risposta da parte del pubblico e dei professionisti, c’è voglia di nutrire questo dialogo e il web potrebbe essere la “casa” giusta per ospitare questa comunità eterogenea. [Giulia]
Ultima domanda: scrivimi un paio di tips “perfetti” sugli ultimi spettacoli che hai visto! 😉
Io vorrei rispondere citando direttamente dei tips lasciati dai nostri utenti perché secondo me non esistono tips perfetti. Sul nostro sito si possono trovare dei semplicissimi “Bravissima e sempre all’altezza.. super consigliato!” ad altri come ” Attrice molto brava, una grande prova. Testo non facile (anche se bello) da restituire. Il rischio di cadere in immagini banali o in cliché “da periferia” è sempre dietro l’angolo. La bravura dell’attrice tiene vivo il gioco di questo racconto. Anche quando aggancia stereotipi e personaggi che potrebbero cadere -all’apparenza- in “macchiette”, è abile a gestirli, a farli “durare” il giusto, a dare una sfumatura esatta che ribilancia tutto e permette di non sbrodolare. Un bel lavoro!! ” [Valentina]
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3 commenti su “Tipstheater: coinvolgere lo spettatore con un “tip””
“L’abbiamo chiamata TipsTheater perché per noi lasciare un commento ad uno spettacolo è un po’ come dare una mancia, un Tips appunto, che fa felice tutti: pubblico, artisti e organizzatori.” Tutti, tranne i critici… immagino. Ma tanto la critica è morta, no? …
Posso domandare alle signorine di Tipstheater perché la parola “critica” non viene neppure citata nei loro interventi?
Ho assistito in passato all’imbarazzante sbandieramento di un certificato di eccellenza di TripAdvisor, come fosse un premio della critica, da parte dei comunicatori di una compagnia teatrale semi-professionista su uno spettacolo altrettanto imbarazzante in un paese dove naturalmente la critica non potevano neanche sapere cosa fosse… eppure, ahimè, in assenza di altri tipi di feedback aveva il suo impatto – giuro. Appunto, però, si trattava di una cittadina di provincia, non di una metropoli o una città dove esistono altri, in teoria affidabili, mezzi di comunicazione adeguati. E’ un po’ come non leggere più i giornali, neppure quelli on line, ma leggere solo didascalie e post di Facebook: stiamo già decadendo verso la barbarie, e invece di salvare il salvabile si percorre ancora questo orribile binario del pronto e servito, ora, com’è è.
Chi realizza una simile piattaforma non deve avere troppo amore per l’arte e per la cultura. I commenti, le chiacchiere, degli spettatori lasciamoli ai social. Arrivare a dire che una piattaforma del genere possa essere un utile strumento per gli operatori mette in pericolo la qualità della proposta culturale, dando al pubblico “ciò che vuole”, ostacolando il nuovo. Che poi vogliamo dire che questi spettatori sono (casualmente) tutti esperti, addetti ai lavori (attori, registi, operatori, drammaturghi) è un altro conto, ma onestamente mi viene l’orticaria al pensiero che le sorti di un artista o di uno spettacolo possano dipendere anche o, peggio ancora, soprattutto da roba così. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano i nostri amici critici.
Gentile Renata,
la parola critica non viene citata nelle nostre risposte perché non ci è stato chiesto di raccontare il nostro rapporto con chi analizza e valuta gli spettacoli ma di provare a spiegare ai lettori di fattiditeatro cos’è il nostro progetto e a chi si rivolge. E noi non ci rivolgiamo alla critica perché ci sembra che il web sia già ampiamente popolato da differenti webzine che si occupano di critica teatrale. Ci teniamo a sottolineare che TipsTheater non si vuole porre come “alternativa” alla critica teatrale ma semmai essere uno strumento complementare dedicato al pubblico.
Chi le scrive ha molto a cuore l’arte e la cultura ma pensa che il prodotto artistico non debba essere valutato solo da chi fa critica in modo professionale ma anche dal pubblico che ogni sera sceglie il teatro al posto della tv, del cinema o di un concerto. A noi viene l’orticaria al pensiero che la sorte di uno spettacolo possa dipendere solo dall’umore e dal gusto della critica specializzata e degli addetti ai lavori che, come tutti sappiamo, non sempre sono immuni alle “mode” e agli spettacoli di tendenza.
Il nostro lavoro, lungi dal porsi come unico riferimento valutativo di uno spettacolo, vuole mettere in dialogo tutte le figure che ruotano intorno al mondo del teatro e tra questi non bisogna dimenticare che anche il pubblico ha il diritto di esprimersi e di essere ascoltato proprio per far si che, per il comune spettatore, facebook non diventi l’unica agorà (ampiamente dispersiva) in cui si possa parlare di teatro e di spettacolo dal vivo.
Dalle sue parole traspare il pensiero che il gusto del pubblico in fatto di teatro sia sempre pessimo e che gli stessi spettatori debbano essere “salvati” da loro stessi grazie all’intervento della critica, unico occhio esperto e capace di dare giudizi qualitativamente affidabili. Gli spettatori però non sono tutti uguali, molti hanno grande senso critico e hanno diritto di dire la loro. Pensiamo che il pensiero dello spettatore debba essere incluso nel dialogo tra artisti, critici e organizzatori culturali senza il timore che qualcuno si senta escluso ma arricchendo anzi il dibattito e la qualità generale del teatro.
Ricordiamoci che il teatro nasce dal rapporto tra l’artista e lo spettatore.
Chiara, Giulia e Valentina di TipsTheater
Gentilissime Chiara, Giulia e Valentina, grazie per la vostra risposta, che mi sembra accurata, cordiale e assennata.
Questo, in fondo, è quello che mi avrebbe fatto piacere leggere all’interno dell’intervista del buon Simone. Da quanto ora avete detto si legge una profonda conoscenza di tutto il sistema teatrale, critica compresa. E’ vero la critica spesso non è immune dal seguire le “mode”, però c’è una parte di critica, quella onesta e vera, che si distingue, sta proprio sul web e non sulla carta stampata (questo è poco ma sicuro). Dalla partecipazione social, dalle reazioni agli articoli, si comprende anche bene quanto spesso combacino le opinioni tra gli sguardi diversi (anche se è bello, come in questo caso, il dialogo, il confronto, piuttosto che uno sterile “pollice in su”).
Al di là di questo, su una cosa devo darvi pienamente ragione: di spazi per la critica cominciano a essercene veramente troppi in rete, e molti “critici improvvisati” di teatro non ne capiscono assolutamente nulla. Il loro accreditamento, anzi, fa seriamente male al teatro e al sistema tutto; non hanno proprio gli strumenti di analisi, la consapevolezza dei percorsi storico-artistici, requisiti che, per fortuna, fanno ancora la differenza in un oceano di “opinioni” gratuite. Dall’altro lato, ci sono molti spettatori che, come giustamente fate notare, il teatro lo guardano e lo capiscono molto, persino più della stessa critica.
Auguri sinceri, quindi, per questo progetto che pone al centro lo spettatore e il suo parere, e grazie ancora per la vostra gentile risposta.