(English version below the photo gallery)
Eccoci a Shanghai, una città che ci incuriosisce molto per il suo carattere di grande Metropoli, un luogo perfetto per cogliere suggestioni per il nostro progetto di ricerca MEGALOPOLIS. Il progetto è nato infatti dalle nostre esperienze di lavoro in altre grandi città come: Città del Messico, Teheran, Seoul, Londra, etc. Grattacieli dalle forme strane, futuristiche, di altezze vertiginose, masse di gente che camminano tutte nella stessa direzione come in un flusso unico che tende a qualcosa di indefinito, luci, negozi, immagini, tutti gli elementi insomma della Megalopoli.
Siamo qui per condurre un workshop, per porre un primo tassello dal quale partire per sviluppare futuri progetti e collaborazioni. Ad invitarci è stato il Vertebra Theatre, uno dei gruppi emergenti cinesi più attivi nell’ambito della produzione e della ricerca teatrale a livello internazionale, grazie alla collaborazione dell’IIC di Shanghai. La location del workshop è la prestigiosa Shanghai Theatre Academy. I nostri allievi provengono da tutta la Cina ed hanno differenti backgrounds: insegnanti dell’accademia, attori professionisti teatrali e televisivi ma anche persone provenienti da altri ambiti. Tutti sono interessati al tema principale del nostro lavoro: la scoperta dell’organicità del corpo e della capacità creativa del performer per il raggiungimento della “verità” scenica.
Il corpo organico è infatti il titolo del nostro laboratorio, quello che caratterizza il nostro metodo di lavoro basato sul training fisico e vocale dell’attore, che dirigeremo per 5 giorni dal 18 al 22 luglio e che ci porterà a creare una performance site-specific in uno dei musei di arte contemporanea più importanti della Cina. Quello che riusciamo a capire nella nostra breve permanenza a Shanghai e in Cina in generale, chiacchierando anche con il direttore dell’Istituto Italiano di cultura di Shanghai, Alberto Manai, che ci ha introdotto alla vita culturale della città e si è preso cura di noi, è che in questo paese l’arte contemporanea fa un po’ da traino anche nel contesto teatrale. I musei collaborano con piacere con gli artisti, le compagnie e le organizzazioni teatrali così come le fondazioni private. Questo è un aspetto molto interessante perché consente di lavorare sul contemporaneo in un modo più vasto e completo con rimandi e intersezioni interessantissime.
Ci è capitato altre volte, all’estero, di presentare i nostri progetti in importanti gallerie e musei. Raramente questo accade invece in Italia, dove i comparti sono più separati e molto ristretti. Siamo felicissimi di pensare la performance per gli spazi della Power Station of Art. Abbiamo scelto lo spazio della SPA che si affaccia con una terrazza sul fiume, e dalla quale si può ammirare un panorama mozzafiato. Certo non avevamo messo in conto l’assenza di aria condizionata che ha messo a dura prova attori e spettatori ma che ha anche reso l’esperienza unica.
Alle tre del pomeriggio del 23 luglio, con 40 gradi, immersi nella canicola estiva, facciamo entrare il pubblico che può muoversi liberamente nello spazio. I nostri attori sono pronti, bellissimi, mentre si ergono sui bordi di una delle vasche, concentratissimi e già grondanti di sudore. Comincia la musica, uno dei pezzi di Alberto Novello Jestern, musicista e compositore che ormai accompagna i nostri progetti da tempo. La dimensione è surreale, di un bianco acceso, illuminato dal sole che filtra dalla porta a vetri che apre la visuale sulla città. I corpi cominciano a muoversi, ad esplorare lo spazio, come animali in cerca del loro territorio, per appropriarsene, invadono il pubblico, cominciano un ritmo e da lì inizia la performance. Quaranta minuti in cui l’emozione degli spettatori cresce insieme a quella degli attori, in cui l’affanno generato dalle azioni e dal caldo diventa un respiro comune e le lacrime cominciano ad affiorare: è la riscoperta del corpo, nella sua individualità e come unica essenza di un gruppo. Ci emozioniamo anche noi perché capiamo di essere riusciti nel nostro intento, non solo quello di trasmettere una tecnica ma qualcosa di più, una passione, una disciplina, un modo nuovo e diverso di fare teatro. Sappiamo già che ritorneremo presto, lo sentiamo e il nostro abbraccio finale con i ragazzi ce ne dà la conferma.
See you soon Shanghai! We’ll be back!
Anna Dora Dorno
Un ringraziamento speciale a tutto lo staff del Vertebra Theatre e all’Istituto Italiano di cultura di Shanghai per la collaborazione ed il sostegno.
Leggi gli altri racconti dal nostro #worldtour2016 su fattiditeatro
Vi lasciamo alla fantastica gallery fotografica di Yin Xuefeng della performance The Organic Body a The Power station of arts
ENGLISH VERSION
Here we are in Shanghai, a city puzzling us for its nature of huge metropolis, a perfect place to collect new suggestions for our international research project MEGALOPOLIS. The project is indeed born from our working experiences in bug cities such as Mexico City, Tehran, Seoul, London etc. Skyscrapers with strange, futuristic shapes, of dizzying heights, masses of people walking in the same indefinite flow, lights, shopping malls, images, all the elements of the metropolis. We have been invited here to lead a workshop, thanks to the collaboration of the Italian Institute of culture in Shanghai, by Vertebra theatre, one of the Chinese emerging groups more active in the research and the production of contemporary international theatre. The place for the workshop is the prestigious Shanghai Theatre Academy. Our pupils are coming from different parts of the country and have various backgrounds: theatre academy teachers, professional theatre and movie actors, but also people coming from different arts fields. They are all interested in the main theme of our work: the discovery of the organic quality of the body and the creative skill of the performer for the achievement of the scenic truth. The Organic body is indeed the title of our workshop focused on our working method based on the physical and vocal training of the performer. The workshop will last 5 days from 18th to 22th July and will lead us to create a performance site-specific in one of the most important contemporary arts museum of China. What we can guess from our short term staying in Shanghai and talking with Alberto Manai, the director of the Italian Institute of culture of Shanghai, who has introduced us to the cultural life of this city taking lots of care of us, is that in this country the contemporary art acts as a driving force for theatre. It has happened often to us to present our projects in renowned art galleries and museums. Rarely this happen in Italy where the fields are more separated. We are really happy to think the performance for the spaces of The Power Station of Art. We have chosen the SPA location with its suggestive white empty pools and the terrace and its breath taking view on the city. Of course we had not considered the absence of air condition that has challenged our performers and the audience but that has transformed the performance in an unique experience of share. At 3pm of the 23th July, with 40 degrees, deepen in the hot summer, we let the audience in, free to move in the space of the performance. Our actors are ready, full of beauty, standing on the borders of the pools, concentrated and dripping with sweat. The music composed by Alberto Novello Jestern starts, and let the spectators dive in a surreal dimension, all white and lightened by the shining sun filtering through the glass door that open the view on the city. The bodies start to move, to explore the space as animals seeking fro their territory, invading the audience space, starting a rhythm…and the performance begins. Forty minutes in which the emotion of the performers grows together with the one of the spectators, in which a common breathing starts to fill the space and the tears start to outcrop.Is the rediscovery of the body in its individuality and as unique essence of a group. We are moved too and we understand we have achieved our aim: not only transmitting a technique but instilling a passion, a discipline, a new way of doing theatre. We know we’ll come back soon, we can feel it, and the last hug with the group of the actors and all the fabulous staff of Vertebra theatre give us this confirm.
Anna Dora Dorno
A special thank to Vertebra Theatre and the Italian Institute of culture in Shanghai for the collaboration and the support.
Photo gallery by Yin Xuefeng