Al porto, per boschi e in pineta: una settimana “fatta” di teatro

È stata una settimana intensa, “militante”, alla ri-scoperta delle variegate esperienze che si possono vivere durante i festival estivi. Ho messo insieme tre trasferte per altrettanti festival: a Genova per il Suq, a Campsirago, in Brianza, per Il giardino delle Esperidi e a Castiglioncello per Inequilibrio.

Una finestra sul mondo

Questo racconto comincia al Porto Antico di Genova, dove il mare da sempre lascia la sua traccia nel clima e negli umori delle persone. Un mare che sa di viaggio, perdita, confine, ovvero dei temi che da ventiquattro anni il festival Suq porta avanti sotto la tensostruttura del Salone delle Feste voluta da Renzo Piano.

Dopo due anni in edizione “limitata”, finalmente il festival Suq torna ad ospitare il bazar dei popoli: un crogiuolo di odori, sapori, stoffe e monili che costruiscono una scenografia unica.

la Drogheria Torielli

Come il porto, il Suq si apre anche alle zone limitrofe, quelle dei caruggi del centro storico, esattamente il Sestiere del Molo, quartiere oggetto di un recente patto per una rigenerazione partecipata. Quest’anno ho avuto la possibilità di vivere la zona, quella di Canneto il Curto, grazie al Giro di gusto con Vittorio Castellani aka Chef Kumalé, grande esperto di cucine dal mondo. Abbiamo visitato la Drogheria Torielli, uno scrigno con un’infinita varietà di spezie, il ristorante messicano Veracruz, il neonato ristorante siriano libanese Allora che ci ha offerto la merenda, una macelleria halal, botteghe, bar e negozi. Abbiamo camminato disquisendo dell’evoluzione della ristorazione cinese in Italia dal 1949 (data dell’apertura del primo ristorante in Italia), di viaggi fisici e di scoperte sensoriali.

Abbiamo concluso il pomeriggio con uno show cooking di Chef Kumalé dal titolo Ti spezio in due: un viaggio nella tradizione culinaria indiana con preparazione e degustazione di un buonissimo chai masala, il tè speziato al latte che si trova ovunque in giro per l’India.

Chef Kumalé – Ti spezio in due

Ma c’è di più. La tenace, appassionata, coerente direzione artistica della fondatrice del Suq Carla Peirolero inserisce ogni anno una proposta teatrale che richiama i temi del Suq: il dialogo, la guerra, i diritti, le frontiere e molto altro. Quest’anno ho potuto assistere alla prima nazionale di Pazi Snajper – Attenzione cecchino il punto di vista sulla guerra nel Balcani da parte dell’attrice e regista Roberta Biagiarelli e alla personalissima, intima, visione del Cantico dei Cantici e dell’Enciclica di Papa Francesco del 2015 di Michele Sinisi in Laudato sì.

Per boschi e per borghi

Dal Porto Antico di Genova si arriva ai boschi della Brianza per il festival Il giardino delle Esperidi (fino al 3 luglio), che quest’anno diventa maggiorenne (diciottesima edizione). Fa fresco, ma l’atmosfera a Campsirago Residenza è elettrica: è appena arrivata la notizia della vittoria del Bando Borghi: entro il 2026 sarà riqualificato tutto il borgo con un investimento di oltre un milione di euro. Già sono a buon punto inoltre i lavori di riqualificazione del quattrocentesco Palazzo Gambassi, sede della residenza artistica. Il direttore artistico Michele Losi mi fa fare un giro spiegandomi il progetto di ristrutturazione conservativa: sono previsti spazi di coworking, sale prove, uffici, la cucina e – capolavoro! – una sauna.

Ma al festival Il giardino delle Esperidi si cammina: Losi insieme al regista olandese Sjoerd Wagenaar ha deciso di collegare i piccoli borghi dove si tengono gli spettacoli da una serie di camminate performative lungo gli antichi sentieri romanici della zona dai titoli evocativi: Following the sun e Following the moon. Partiamo numerosi, seguendo il sole in fila indiana, in silenzio, con lo sguardo a 180°, solleticati dai raggi che trafiggono il bosco, a volte accanto alla tempesta che ci risparmierà, annusando il sottobosco, di notte con le torce in una specie di rito ancestrale, mistico e faticoso, cercando stelle e lucciole, verso il minuscolo borgo di Monasterolo, nel mezzo al nulla, dove ci addormenteremo insieme a Vittorio Ondedei e al suo intimo spettacolo Ho sonno.

Insieme ai partecipanti al laboratorio Campsirago Unplugged abbiamo scoperto la frazione di Biglio nel comune di Valgreghentino tra le caprette e la località Figina, nel comune di Galbiate, luogo di un ex azienda agricola punto di riferimento del territorio.

Accanto a noi si dipanava la performance itinerante site specific di Principio Attivo Teatro Human Bodies, adattamento della performance originale andata in scena in Puglia, durante la quale Dario Cadei, Gianluigi Gherzi, Silvia Lodi, Fabrizio Saccomanno, Giuseppe Semeraro, Barbara Toma ci hanno donato le loro visioni e storie sul corpo e sulla privazione degli spazi, del contatto, di questi ultimi due anni. Emozionante. Alle Esperidi si respira aria buona, l’atmosfera è resa ancor più piacevole dal senso di comunità che scaturisce dai componenti del suo staff.

Le Nozze d’Argento tra Armunia e la sua comunità di artisti

Ma è già tempo di ripartire: la terza e ultima tappa di questo variegato tour è la Pineta del Castello Pasquini di Castiglioncello dove è in pieno svolgimento la venticinquesima edizione del festival Inequilibrio a cura di Armunia (fino al 4 luglio). È subito aria di estate, con l’inconfondibile profumo della pineta. È aria di incontri con amiche e amici del settore, accorsi per festeggiare questo traguardo. Per questo traguardo importante, i direttori artistici Fabio Masi e Angela Fumarola hanno deciso una “chiamata alle arti” da parte degli artisti che hanno frequentato maggiormente il festival negli anni. Da Marco Baliani, presente con il suo Kohlhaas come durante la prima edizione, a Davide Enia che ripropone il suo storico Italia – Brasile 3 a 2 (4 luglio) a vent’anni dal debutto (e a 40 dalla partita). Da Alessandra Cristiani, che sta presentando la sua trilogia su Schiele, Bacon e Rodin (28-30 giugno), a Ambra Senatore, da anni ormai residente in Francia (Col tempo il 2 luglio).

Ho visto il debutto assoluto di Disprezzo della donna, il lavoro con cui Elvira Frosini e Daniele Timpano hanno affrontato la “questione femminile” partendo da un inedito sguardo sul Futurismo. Un lavoro di ricerca sui testi e di movimento sullo spazio scenico, un flusso di suggestioni che lega il Novecento ai nostri anni dove la condizione della donna è finalmente al centro del dibattito. A Rosignano Marittimo invece, l’altra città che ospita Inequilibrio, c’è stata la prima nazionale di Some Other Places, un solo in cui Sara Sguotti ci fa viaggiare, vorticosamente, nel suo intimo rapporto con il tappeto sonoro creato appositamente da Spartaco Cortesi.

Simone Pacini

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marzo, 2024

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