“Colpi di scena” torna a Forlì dal 26 al 29 settembre. Il programma

Seconda edizione per la “vetrina” organizzata da Accademia Perduta/Romagna Teatri e ATER Fondazione che volge il suo Sguardo alle nuove espressioni del Teatro Contemporaneo: dal 26 al 29 settembre 2023 a Forlì, 19 spettacoli, tra cui 10 Anteprime/Prime Nazionali

Dopo l’“edizione zero” dell’autunno 2021, il Centro di Produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri e ATER Fondazione confermano la volontà di sostenerela nuova drammaturgia, organizzando la seconda edizione di COLPI DI SCENA Sguardo nel Contemporaneo: una proposta culturale che si alterna, anno dopo anno, all’edizione dello storico Festival dedicato al Teatro Ragazzi.  Dal 26 al 29 settembre, 19 Compagnie ospiti, sia affermate che emergenti, presenteranno a Forlì e a una platea di Direttori Artistici, operatori, programmatori e addetti ai lavori provenienti da tutta Italia le loro visioni, di cui ben 10 saranno presentate in Anteprima o Prima nazionale.

Gli spettacoli, le compagnie, i temi

La proposta di Colpi di Scena – Sguardo nel Contemporaneo è frutto di una ricerca artistica che rimette in discussione temi universalmente condivisi, centrali per l’essere umano, abitante di un mondo in continuo cambiamento, in un viaggio tra limiti, contrasti, realtà e finzione.

In apertura, Come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la Russia di Teodoro Bonci Del Bene (prodotto daAccademia Perduta) affronta il tema della “libertà di espressione” di un Artista, tra comicità, tragedia e grottesco, e riflette sul ruolo dei sentimenti di paura e fifa nel condizionare il nostro agire (o non agire). La Compagnia Eco di Fondo, con Pigmalione (Prima nazionale), si interroga sull’onestà intellettuale di un Artista: lo spettacolo prende spunto da un’opera commissionata dal Terzo Reich, per riflettere sulla funzione sociale di una creazione, domandandosi se si possa “vendere l’anima al diavolo” per realizzare il proprio sogno. Elsinor Centro di Produzione Teatrale propone Frankenstein, in versione totally pink firmata da Ivonne Capece: il capolavoro che ha creato il più forte mito dell’età contemporanea dove tre interpreti – attraverso un’immersione tecnologica multidimensionale e interattiva – raccontano un’epoca in cui le donne erano costrette a giustificare la grandezza delle loro ambizioni e creazioni artistiche.

La “società dei consumi” è il punto di partenza di Menoventi che presenta Odradek, una fiaba contemporanea in cui la protagonista vive rintanata nella sua comfort zone domestica, vittima di un conformismo volto a esaudire ogni desiderio, ancora prima che venga concepito.

Anche il Gruppo della Creta, con Beati Voi che pensate al successo noi soli pensiamo alla morte e al sesso (Prima nazionale), si prende gioco delle macerie della società consumista: uno spettacolo irriverente che deride l’evoluzione che punta solo al progresso tecnologico e che crea la falsa illusione di esserne tutti protagonisti.

Molti artisti scelgono di ripartire dai “miti classici”. Paola Fresa, Christian Di Domenico ed Emiliano Bronzino con P come Penelope, presentano un Primo Studio per una riscrittura contemporanea del mitologico personaggio omerico in chiave ironica, partendo dall’etimologia del nome “Penelope” – anatroccola – riferendosi all’episodio dell’infanzia del personaggio, vittima di un tentativo di affogamento da parte del padre. Ripercorrendo la sua esistenza, in un confronto tra ruoli maschili e femminili, P ci restituisce un’educazione sentimentale al femminile che mette al centro la ricerca della felicità. Un’altra Iliade, di Mana Chuma Teatro (Prima nazionale), racconta la guerra, maquesta volta di spalle, dal punto di vistadegli ultimi. Una narrazione immersiva, un racconto incessante che non lascia spazio alla retorica. La Compagnia Berardi Casolari, con LidOdissea, presentaun’Odissea 2.0: una famiglia in vacanza trasforma il viaggio mitologico in una scoperta dei paradossi della società contemporanea, in uno spazio (dilatato in forma estrema) e un tempo (ristretto e compresso) in cui si sentono totalmente inadeguati.

Instabili Vaganti – The Global City

Un altro tema centrale è quello dei “confini”: Instabili Vaganti presenta una New Edit di The Glabal City – A Journey Beyond Borders. Lo spettacolo, ispirato a Le città invisibili, viene riproposto in una nuova versione nel centenario della nascita di Italo Calvino: un viaggio metamorfico che fa emergere tematiche di forte attualità (come l’attraversamento delle frontiere che ancora oggi separano molti paesi), in una messa in scena che appare come un caleidoscopico meccanismo di suoni, musiche, canti che guidano lo spettatore nei meandri di una città sospesa tra realtà e immaginazione. Lo stesso tema viene poi declinato alle relazioni: il Centro Teatrale MaMiMò, in 4000 miglia, di cui sarà presentato un estratto, racconta la solitudine dei due protagonisti (nonna e nipote), all’apparenza molto distanti, che finiscono per superare i loro “confini” e prendersi cura l’uno dell’altro. Kepler-452, nello spettacolo Album, tratta il tema della famiglia per chiedersi di cosa sia realmente fatta,sperimentando una spazialità non frontale, in presa diretta e con proiezioni audiovisive che riproducono storie, comunità e incontri. Per i due adolescenti, protagonisti di Io che amo solo te di Bluestocking, i limiti sono quelli del pregiudizio, della paura, in una lotta interiore di sentimenti contrastanti in cui non trovano il coraggio di vivere la loro felicità.

La “condizione umana” e le sue contraddizioni sono affrontati in La Faglia della Compagnia Amendola/Malorni (Anteprima): l’insistenza nel voler dominare la natura è rappresentata da due antieroi, in un mondo in via di rottura definitiva, che vorrebbero andarsene per curare la ferita ma non sanno come fare, essendo per loro un compito troppo grande. Con Negri senza memoria di Casavuota, Alessandro Berti torna a Colpi di Scena con il secondo capitolo della trilogia Bugie Bianche: il rapporto tra italoamericani e afroamericani negli Stati Uniti è al centro di questo oggetto teatrale unico, assieme popolare e coltissimo, lirico e documentaristico. Tu (non) sei il tuo lavoro (Prima nazionale), di Sandro Mabellini e Rosella Postorino (autrice Finalista al Premio Strega 2023), mostra il corto circuito di una coppia: Lei che è il suo lavoro, Lui che senza lavoro rischia di essere niente. Una generazione in lotta, un quadro sulla disarmante condizione umana contemporanea. 

La “ricerca di senso” dell’esistenza viene affrontato anche nella nuova co-produzione di Società epr Attori e Accademia Perduta I cuori battono nelle uova di Les Moustaches (Prima nazionale): le pance di tre donne in attesa del loro primo figlio ricordano tre uova, tanto forti quanto fragili. Il disegno del domani dei figli condizionerà il comportamento delle madri che, mosse da un amore cieco, si spingeranno in dinamiche nascoste nel più buio cassetto dell’animo umano. Il grande vuoto di Cranpi (Anteprima), contaminando la narrazione teatrale con il video, riflette su ciò che rimane alla fine di noi e si domanda se si possa ancora trasformare il dolore in bellezza. Prima nazionale anche per Dieci modi per morire felici, di Associazione Teatrale Autori Vivi: un gioco-spettacolo che indaga le possibili attribuzioni di senso alla nostra vita, in cui lo spettatore ha la possibilità di vivere una nuova vita, con l’unico scopo di morire felice. In Dov’è la Vittoria, di Collettivo Bestand, la protagonista è una cattiva da fumetto che tenta la scalata politica: un personaggio controverso, ironico, grottesco.

Simone Pacini

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