Torna sulle scene (dopo la recente polemica per la censura torinese) uno degli spettacoli più discussi e acclamati degli ultimi anni: La Merda di Cristian Ceresoli con Silvia Gallerano. Questa settimana anche Animanera, Cock, Donnellan, Capotrave, Binasco, DaCru Dance Company. Teatro davvero eterogeneo su fattiditeatro!
Mangia Merda in scena Silvia Gallerano nuda e scimmiesca varia toni catalizza sguardo e ascolto sulle macerie d'Italia #primaveradeiteatri
— Simone Pacini (@fattiditeatro) November 4, 2012
MILANO
ANIMANERA \ ANIMANERA in Un altro Amleto di Magdalena Barile regia Aldo Cassano con Federico Manfredi, Emilia Scarpati Fanetti, Nicola Stravalaci, Debora Zuin. In occasione del quattrocentesimo anniversario della morte di William Shakespeare, il Teatro dell’Arte celebra il poeta e drammaturgo inglese con la rivisitazione di una delle sue tragedie più popolari. Nello testo della drammaturga Magdalena Barile, Amleto vive in Brianza ed è l’unico erede di una ricca famiglia di industriali. Una bella casa, la direzione dell’azienda, una fidanzata innamorata: Amleto ha tutto tranne che la felicità. A logorarlo è un atavico sentimento di vendetta verso la madre e lo zio, uniti in matrimonio poco dopo la morte del padre di Amleto. Dopo un periodo di studi all’estero Amleto torna nella casa dov’è cresciuto, si procura un fucile ed è determinato a fare una strage per vendicare il torto subito dal padre. Amleto è pronto a fare giustizia ma qualcosa non va come dovrebbe. L’azione omicida si affievolisce a contatto con la dimensione quotidiana, l’ambiguo affetto e la resa incondizionata della madre e dello zio disorientano il giovane terrorista e la vendetta sanguinosa lascia spazio a una nuova convivenza impossibile fra sentimenti d’odio e fulminanti momenti di tenerezza (T. dell’Arte, 19-28).
CECHOV \ Vania, nuova produzione della compagnia Oyes, nonché progetto vincitore del Premio Nazionale “Giovani realtà del Teatro 2015”. Gli Oyes portano in scena le paure, le frustrazioni dei nostri tempi attraverso una rilettura originale costruita partendo dai temi e dai personaggi principali di Zio Vanja di Anton Cechov. Lo spettacolo vede protagonisti Francesca Gemma, Vanessa Korn, Umberto Terruso e Fabio Zulli, per la regia di Stefano Cordella (T. Spazio Tertulliano, 17-27).
COCK \ Cock di Mike Bartlett con Fabrizio Falco Regia Silvio Peroni. John − quasi trent’anni − nonostante abbia una relazione e conviva con un uomo, conosce e si innamora di una donna della sua età, separata e maestra elementare. Confessa al suo compagno l’ avventura e si ritrova improvvisamente diviso tra il desiderio di realizzare una famiglia con la nuova amante e quello di mantenere la vita agiata e sicura che condivide con il compagno, un broker di successo più grande di lui di dieci anni. In una significativa scena finale i tre personaggi si confrontano in un educato ma provocatorio scontro di battute; a sostegno del figlio interviene anche il padre del compagno di John: i quattro si aspettano che John dichiari definitivamente la sua scelta. Lei preme affinché John decida di condividere i sogni di una famiglia e di una vita semplice insieme. Il padre del suo compagno sostiene invece che non è possibile cambiare la propria natura sessuale e che il destino di John è con suo figlio… Sull’incapacità di scelta di John si concentra tutta la pièce; non è tanto l’indecisione sull’identità sessuale a mettere in crisi John, quanto il dover scegliere tra due diversi stili di vita: come si può gestire la complessità del sentimento amoroso al di là della propria sessualità? (T. Franco Parenti, 16-28)
DECLAN DONNELLANN \ Declan Donnellan e la sua compagnia, Cheek by Jowl, tornano al Piccolo con The Winters Tale. Dopo Cymbeline e Macbeth, presentati rispettivamente nel 2007 e nel 2010, il fascinoso ensemble onora, nella stagione 2016, il quattrocentesimo anniversario della morte di William Shakespeare con l’allestimento di un testo tra i più inafferrabili e sorprendenti del drammaturgo inglese (Piccolo Teatro, 17-21).
DIVERSAMENTE ETERO \ DIARIO DI UNA DONNA DIVERSAMENTE ETERO di Giovanna Donini. Da un’idea coraggiosa e irriverente di Giovanna Donini, giornalista e autrice televisiva, nasce la rubrica “Diversamente Etero” che ha spopolato (e spopola) sul web. Lo spettacolo è tratto da questa rubrica e racconta le vicende tragicomiche (più comiche che tragiche) di donne che amano le donne. Ma anche di donne che amano gli uomini perché, per quanto siano in via di estinzione, le Brugole scelgono di non escludere nessuno. Sulla scena le attrici si alternano in personaggi esilaranti, che vengono intervistati e messi alla berlina o semplicemente fatti esistere. Ognuno di loro porta una storia e un vissuto privato che cerca un senso. Uno spettacolo interattivo, dove al pubblico viene chiesto di partecipare, inviando messaggi e mettendosi in gioco in prima persona. Uno spettacolo che nasce dall’intreccio di storie vissute in prima persona e da altre storie scoperte attraverso un’indagine svolta all’interno del mondo omosessuale (T. Filodrammatici, 16-21).
DRAMMATURGIA ANGLOSASSONE \ Unscorched del giovane autore inglese Luke Owen vincitore del Papatango Prize di Londra come miglior testo, debutta in Prima nazionale. Tom spende tutto il suo tempo a navigare sul web. Perchè Tom lavora in un programma di protezione per minori. Dovendosi confrontare quotidianamente con i peggiori crimini, in un lavoro che pochi altri avrebbero il coraggio di fare, Tom fatica a mantenere la sua umanità. Incontrare Emily potrebbe quindi significare finalmente cambiare la sua vita per il meglio, ma quando la tua intera vita lavorativa è spesa a guardare i crimini più imperdonabili, puoi ancora tornare a casa e dire “Ti amo”? Unscorched affronta un importante soggetto con sensibilità, umorismo e coraggio, e ha vinto il del Papatango Prize come miglior nuovo testo tra più di 500 testi in concorso. Unscorched è andato in scena in prima mondiale al Finborough Theatre, uno dei luoghi culto del new writing londinese, e ha avuto la sua anteprima nazionale al Milano Playwriting Festival di Ottobre 2015. (T. Out Off, 16-21).
ROMA
CAPOTRAVE \ Doppio appuntamento con la compagnia Capotrave a Dominio Pubblico: Piero della Francesca. Il punto e la luce di Lucia Franchi e Luca Ricci. Lo spettacolo è costruito come una favola storica in cui nulla è vero (né potrebbe esserlo), ma tutto è verosimile. Si indaga un preciso momento della vita del celebre pittore rinascimentale Piero della Francesca, quando il suo linguaggio innovativo si è quasi del tutto formato, ma intorno a lui si addensano dubbi, perplessità, riconoscimenti incompleti o comunque già tardivi. Gli anni centrali di questo racconto sono il 1444 e il 1445. Piero non appare mai sulla scena. Il suo percorso artistico, le sue scelte di vita, la sue relazioni, sono raccontate di seconda mano da due figure che abitano e lavorano con lui: il suo giovane aiutante Paolo, e Giovanna, la moglie di suo fratello Marco. Lourdes: liberamente adattato dall’omonimo romanzo d’esordio di Rosa Matteucci (Adelphi, 1998), lo spettacolo diretto da Luca Ricci dà vita a un divertente carnevale di personaggi, ciascuno con le proprie aspettative e speranze, tutti in viaggio verso Lourdes, tutti in attesa di un miracolo. Il linguaggio misto di aulico e dialettale, i numerosi coprotagonisti o anche piccole apparizioni, coralmente disegnano un’umanità così disperata da sconfinare nella più grande comicità. E’ una sorta di mistero buffo contemporaneo, decisamente connotato in senso grottesco che, nell’interpretazione di Andrea Cosentino, si apre a una spettacolarizzazione al contempo popolare e virtuosistica. Lo spettacolo traccia una strada sghemba e irregolare verso quello che è tutti gli effetti un abbandono alla fede e dunque una conversione (T. Orologio, 16-28).
EQUILIBRIO \ Il festival della nuova danza entra nel vivo con tre appuntamenti che si preannunciano interessanti: Frank Van Laecke, Alain Platel e Steven Prengels (leggi la recensione di Gardenia, visto alla Villa Adriana di Tivoli nel 2011) presenteranno En Avant Marche!, uno spettacolo in cui, dalla classica alla contemporanea, la musica disegna un panorama all’interno del quale si esprime la narrazione dei corpi. I due coreografi hanno immaginato una banda, accompagnata da danzatori e attori, come elemento centrale della vita di una comunità, per dar vita a un affresco potente ed emozionante. Per questa produzione romana, gli artisti si avvarranno della collaborazione della Banda della Scuola Popolare di Musica di Testaccio. La danzatrice e coreografa spagnola María Muñoz sarà invece protagonista di un solo dal titolo Bach nel quale le variazioni musicali sono incessanti e l’interprete vi si abbandona tra sospensioni, pause e pensieri fugaci, alla ostinata ricerca del piacere. A rappresentare l’Italia, la Compagnia Zappalà Danza presenterà Instrument 1 – Scoprire invisibile, un progetto scritto e diretto da Roberto Zappalà che esplora strumenti inconsueti, come il marranzano, il celebre scacciapensieri, che sorprende per l’utilizzo irrituale, energico e visionario (Auditorium Parco della Musica, 17-23).
IMPOTENZA \ Un uomo a metà una produzione Castello di Sancio Panza e Fondazione Campania dei Festival di Giampaolo G. Rugo con Gianluca Cesale regia Roberto Bonaventura. Giuseppe lavora come rappresentante di articoli religiosi. Il padre e la madre, pensionati, dilapidano tempo e denaro a “Manhattan”, una luccicante sala bingo, mentre il nonno, un vecchio fascista reduce delle guerre coloniali, pontifica deliri e ricordi dalla sedia a rotelle su cui è costretto a seguito di un ictus. Giuseppe è fidanzato con Maria, figlia del padrone del più grande negozio di articoli religiosi di Roma. In attesa dell’imminente matrimonio che lo attende con l’amore di sempre, scopre di avere un problema. Giuseppe è impotente. Nel greve rito d’addio al celibato con gli amici, però, l’epifania rivelatrice. La carica dirompente di questa scoperta porta l’uomo a realizzare una parte di sé nascosta che metterà in luce e rivoluzionerà il rapporto col mondo che lo circonda fino alle più estreme conseguenze. Una riflessione sul senso più intimo dell’impotenza, sessuale e intellettiva, intesa come l’ultimo grimaldello per svelare i conformismi – latenti o ostentati – della nostra società (T. Brancaccino, fino al 19).
FRIDA \ ALESSIA NAVARRO protagonista di FRIDA KAHLO – IL RITRATTO DI UNA DONNA, di A. Prete, I. Maltagliati, L. Setaccioli. La regia è di Alessandro Prete e le musiche sono di Stefano Mainetti. in scena con Alessia Navarro: Ivan Giambirtone, Claudia Salvatore e Giulia Barbone. Questo spettacolo che nasce da un’idea di Alessandro Prete e Alessia Navarro, prende spunto dalla straordinaria ed intensa vita vissuta da Frida Kahlo e si è pregiato del patrocinio dall’Ambasciata del Messico per la promozione dello spettacolo. Magdalena Carmen Frieda Kahlo Calderòn, sensibilissima pittrice, riconosciuta icona dell’emancipazione della femminilità, viene oggi rappresentata attraverso un testo teatrale, con l’ambizione di offrire al pubblico il messaggio sulla verità emotiva che la pittrice ha voluto imprimere su alcune delle sue tele. Una verità che appartiene all’universo femminile, ma che dovrebbe essere custodita da ogni essere umano, uomo o donna che sia, quale filo conduttore del ciclo vitale. Un inno alla vita, alla gioia, alla passione, alla forte motivazione di rimanere ancorata al presente, al “qui ed ora”, senza mai avere la paura del passato ed avendo sempre speranza per il futuro. Una donna che ha saputo sempre affrontare e superare estreme difficoltà fisiche, psichiche, e relazionali; riservando alla famiglia e all’amore per il proprio coniuge quella centralità che rende Frida Kahlo icona della femminilità in ogni sua sfumatura: figlia, madre, sorella, amica, amante, artista…..una donna talmente realista da essere sfacciatamente attuale (T. della Cometa, 16-28).
GABER \ Maria Laura Baccarini, accompagnata dal violinista Régis Huby, porta in scena nel concerto/spettacolo Gaber, io e le cose un percorso personale e intimo all’interno della sconfinata opera di Giorgio Gaber. Un viaggio che, tra la molteplicità di argomenti trattati nel teatro canzone di Gaber e Sandro Luporini, sceglie di parlare dell’Uomo, dei rapporti con la famiglia, con lo Stato, delle relazioni con l’altro sesso e dell’amore. Spiega Maria Laura Baccarini: «È rischioso usare la poesia? Definire un linguaggio “poetico”, oggi, è come nascondersi dietro qualcosa che il mondo moderno tende a definire con un’altra parola: “incomprensibile”. Gaber e Luporini, per fortuna, dimostrano esattamente il contrario. Attraverso la poesia del loro linguaggio, parlano con chiarezza e lucidità disarmanti, toccano il sentimento romantico senza autocompiacimento, vanno al centro esatto, preciso, spaccato di ogni questione dell’esistenza. Vanno al cuore. Quello che è certo è che il titolo di questo concerto, Gaber, io e le cose, oltre a citare la mia canzone preferita, dice in sintesi quello che Gaber rappresenta per me: attraverso le parole scritte da lui insieme all’inseparabile Sandro Luporini, metto a nudo l’essere umano dei nostri tempi, il suo cuore, la sua identità persa e ritrovata, analizzando in modo un po’ spietato le sue responsabilità. C’è la mia vita, la mia coscienza, la mia speranza, la fede nell’UOMO nonostante tutto» (Piccolo Eliseo, 17-21).
LEA GAROFALO \ OGNI VOLTA CHE GUARDI IL MARE, scritto dalla giornalista Mirella Taranto, adattato e diretto da Paolo Triestino e interpretato da una intensa Federica Carruba Toscano. Il monologo è dedicato a Lea Garofalo, uccisa dalla ‘ndrangheta per mano del suo compagno nel 2009, all’età di 35 anni, per essersi opposta al sistema delle cosche (T. Lo Spazio, 9-21).
PORCILE \ DEBUTTO ROMANO per PORCILE di Pier Paolo Pasolini regia VALERIO BINASCO con Mauro Malinverno, Valentina Banci, Francesco Borchi, Elisa Cecilia Langone, Franco Ravera, Fulvio Cauteruccio, Fabio Mascagni e Pietro d’Elia. Coproduzione Teatro Metastasio Stabile della Toscana / Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia con la collaborazione di Spoleto58 Festival dei 2Mondi. Porcile è un dramma in undici episodi che Pasolini ha scritto nel 1966 e che poi, nel 1969, ha trasposto nel film omonimo per raccontare l’impossibilità di vivere secondo le proprie coordinate, i propri istinti, preservando l’intima natura di se stessi dal mondo cannibale (T. Vascello, 16-28).
TOSCANA
CAMILLERI \ EmmeA’ Teatro/Théâtre de l’Arc-en-Terre/L’Estive presentano IL RE DI GIRGENTI dal romanzo di Andrea Camilleri (ed. Sellerio) testo, regia, interpretazione Massimo Schuster, Fabio Monti scene e costumi Norma Angelini marionette Anton Duša, Jana Pogorielová (T. Sala Banti di Montemurlo PRATO, 21).
DANZA \ ALDES/Stefano Questorio presentano ALBUM concept, coreografia ed esecuzione Stefano Questorio in collaborazione con Spartaco Cortesi. ALBUM parte da un concetto di base tanto semplice quanto rigoroso: coreografare un intero album di un gruppo rock come se fosse musica per balletto, un Lago dei Cigni la cui materia sonora è in questo caso opera dei Suicide, duo punk newyorkese degli anni 70. La puntina di un vecchio giradischi in scena percorre tutto il lato A, poi il lato B. Il giradischi è la forza inesorabile che pilota il corpo e gli fa attraversare le sette tracce dell’album: sette ambienti, sette stanze che disegnano un universo ipnotico ed ineluttabile (T. Cantiere Florida di FIRENZE, 19). Déjà Donné/Associazione Sosta Palmizi in DA DOVE NASCONO LE STELLE coreografia e interpretazione Giorgio Rossi e Simone Sandroni + Associazione Sosta Palmizi in LASCIATI AMARE di e con Giorgio Rossi (T. Spisa di Castiglion Fiorentino AREZZO, 18).
MERDA \ La Merda con Silvia Gallerano di Cristian Ceresoli. Dopo aver vinto l’oscar del teatro europeo e registrato un enorme successo di pubblico e critica in tutto il mondo, il poetico flusso di coscienza sulla condizione umana, il clamoroso fenomeno che ha da tempo rotto i confini del teatro e che viene ormai accolto quasi fosse un concerto rock, ritorna in tournèe, nonostante una sottile e persistente censura. (T. Puccini di FIRENZE, 18 – il 19 all’Auditorium Parco della Musica di ROMA).
MOLIÈRE \ MOLIÈRE: LA RECITA DI VERSAILLES di Paolo Rossi, Giampiero Solari su canovaccio di Stefano Massini regia Giampiero Solari e con Lucia Vasini, Fulvio Falzarano, Mario Sala, Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari, Stefano Bembi, Mariaberta Blasko, Riccardo Zini, Irene Villa, Karoline Comarella, Paolo Grossi canzoni originali Gianmaria Testa musiche eseguite dal vivo I Virtuosi del Carso (T. Verdi di Santa Croce sull’Arno PISA, 16 – T. Excelsior di Empoli FIRENZE, 17)
PIERFRANCESCO FAVINO \ SERVO PER DUE (One Man, Two Guvnors) di Richard Bean tratto da Il servitore di due padroni di Carlo Goldoni tradotto e adattato da Pierfrancesco Favino, Paolo Sassanelli, Marit Nissen, Simonetta Solder regia Pierfrancesco Favino e Paolo Sassanelli gruppo musicale Musica da Ripostiglio (T. Signorelli di Cortona AREZZO, 16-17).
URBAN THEATER \ Sakura Blues ideazione e regia Marisa Ragazzo coreografie Marisa Ragazzo e Omid Ighanì interpreti: Samar Khorwash, Serena Stefani, Claudia Taloni, Tiziano Vecchi. Pensato e vissuto come un anime, Sakura Blues è un viaggio innamorato, dolente, ironico e liquido nell’anima segreta delle donne, profumate e lievi come fiocchi di neve. Sakura Blues chiude la trilogia della DaCru Dance Company dedicata alla terra dei ciliegi. Iniziata con Kafka Sulla Spiaggia, traduzione danzata dell’omonima opera letteraria di Murakami Haruki, e proseguita con Kaze Mononoke, viaggio nel vento, ispirato al grande maestro Miyazaki (T. delle Arti di Lastra a Signa di FIRENZE, 19).
TONI SERVILLO \ TONI SERVILLO LEGGE NAPOLI testi Salvatore Di Giacomo, Eduardo de Filippo, Ferdinando Russo, Raffaele Viviani, Mimmo Borrelli, Enzo Moscato, Maurizio De Giovanni, Giuseppe Montesano, Antonio De Curtis, Michele Sovente (T. del Popolo di Castelfiorentino FIRENZE, 17-18 – T. del Giglio di LUCCA, 19-21).
TRUMAN CAPOTE \ Fondazione Teatro della Toscana presenta TRUMAN CAPOTE questa cosa chiamata amore di Massimo Sgorbani con Gianluca Ferrato scene Massimo Troncanetti impianti e regia Emanuele Gamba. Dopo Giacomo Leopardi, un altro scrittore sale sul palcoscenico del rinnovato Teatro Niccolini di Firenze: Truman Capote. Gianluca Ferrato rivive in scena l’autore di A sangue freddo, di cui quest’anno ricorrono i 50 anni dalla prima pubblicazione, in Truman Capote questa cosa chiamata amore, testo inedito di Massimo Sgorbani. La sala di via Ricasoli, entrata a pieno titolo nel sistema del Teatro Nazionale toscano, insieme al Teatro della Pergola, al Teatro Era e al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci, accoglie quindi un monologo da e su uno dei più grandi scrittori americani del ’900, in uno spazio teatrale mutevole e leggero, una pelle prismatica di camaleonte pronto alla trasformazione, com’era la lucentezza della prosa di Truman Capote (T. Niccolini di FIRENZE, fino al 21).