Outis | Trame d’Autore: tutti in Eurasia al seguito dell’Arlecchino cinese di Dario Fo

Ci attende una caldissima ripresa, dal 18 al 28 settembre, al Piccolo di Milano, con “Outis | Trame d’Autore”, giunto alla sua quattordicesima edizione. Come annunciato ieri in Conferenza Stampa, il tema scelto per quest’anno è “Eurasia”. Ha ricordato Angela Calicchio – alla Direzioni Artistica, insieme a Tatiana Olear -: “Più che un continente, Eurasia è un concetto, un’astrazione, una leggenda…”, una sorta di regione fantastica, in cui  “molte sono le differenze, ma anche le connessioni”, sottolineando l’urgenza di “esaltare le influenze reciproche, specie in questi tempi di guerra”. E poi ‘Outis’, che in greco significa ‘nessuno’: ed il pensiero corre spontaneo alla risposta data a Polifemo da Ulisse, nell’intento di salvare sé ed i suoi compagni dall’ira del gigante. “Ulisse ci fa pensare alla curiosità, ai viaggi…”, ha evocato la Calicchio, come in questa kermesse, che apre a mondi e culture così lontane fra loro e affascinanti; “e ‘nessuno’ ci fa pensare alla condizione di molti autori contemporanei: misconosciuti.”. Di qui la spiegazione della mission: “Chi, pur essendo, oggi, scrittore di razza, non viene abbastanza frequentato, è giusto che abbia un proprio spazio per esprimersi.” Parole, a cui hanno fatto eco quelle dell’ Assessore Filippo Del Corno, che ha evidenziato come la risposta di Ulisse a Polifemo fosse non tanto di ‘scherno’, quanto di ‘inganno’. “Milano, cuore d’Europa, lancia la sua sfida: declinare l’identità del cittadino europeo. Un’identità che è sempre stata molteplice, un po’ sfuggente… ingannevole, appunto. E che ci chiama a non aggrapparci alle nostre radici come elemento esclusivo, ma mutevole”, plastico, “con una sempre maggior consapevolezza, che è anche orgoglio di poter adire ad un’agorà ideale, in cui confrontare le diverse origini e provenienze, per superare questa crisi, che ci attanaglia e che sembra non passare più.”

Storia di Qu - foto Marina Alessi_bassa1

Ed è in quest’ottica di sfida e voglia di offrire visibilità ai presunti ‘nessuno’ – la dice lunga, in tal senso, il progetto PIIGS (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna: presunti Paesi ‘fanalino di coda’ fra i partners europei) -, che sono state lanciate le altre parole/idee chiave, ben ricordate dallo stesso Sergio Escobar: “Eurasia” non solo come utopica risposta all’ “impronunciabile ed irriconoscibile acronimo PIIGS… – e, intanto, non ha mancato l’occasione per ricordare come un’imponente coproduzione quale ‘Odyssey’ abbia visto la luce proprio dalla sinergia fra due presunti PIIGS quali Grecia e Italia  -, “PIIGS” – appunto, rispetto a cui ha sottolineato tutta la sua difficoltà a riconoscersi in quest’etichetta, appiccicata addosso ad un Paese, che resta comunque uno dei pochi nei cui teatri c’è la possibilità di sentir recitare in ben 24 lingue differenti, cosa, questa, introvabile perfino sui palcoscenici inglesi o francesi – e “Irrequietezza” – quasi cifra del popolo italiano, intesa come quella carica, che difficilmente ci vede vinti e che è stata scelta come parola d’ordine, in un certo senso, per la sezione italiana di questo festival. “Agitare le coscienze”, questo è quello che è stato chiesto di fare ai drammaturghi nostri connazionali: questo, è quello che ha portato alla messa scelta di spettacoli come “Studio per una storia di Qu” dell’agitatore per antonomasia Dario Fo o, ancora, de “Il partigiano Franca”, dedicato alla Rame, “che da ‘partigiana del teatro’ ha vissuto”, com’è stato ricordato.

locandina_ufficialeTantissimi i protagonisti intervenuti: da Massimo Navoneregista di “Studio per una storia di Qu”, che, mescolando una leggenda cinese con la tradizione italiana della Commedia dell’Arte, porterà in scena le vicende di un improbabile Arlecchino dagli occhi a mandorla; e lo farà, coinvolgendo un nutrito staff fra attori e maestranze, tutti di formazione d’eccellenza quali la Paolo Grassi e la Scuola di Scenografia di Brera – a Jovica Jovic – virtuoso fisarmonicista rom, la cui musica vuol essere invito all’incontro e al superamento delle diversità delle culture -; dallo spagnolo Ferran Jaonmiquel con la sua “La Crida” – feroce chiamata di un attivista di destra in un periodo di campagna elettorale – al coreano Kim Kwang-Lim con suo spietato spaccato della società coreana in “Confession of Mr Kim, Lee and Park”. E, ancora: Davide Carnevali “Confessione di un ex presidente che ha portato il suo paese sull’orlo della crisi” – ispirato alle riflessioni sui fatti politici nel periodo in cui ha vissuto in Argentina -, Massimo Sgornbani qui autore di “Fiorirà la mandragola” e i citati emergenti Tobia Rossi per “La mia massa muscolare magra” e l’autrice–attrice Elisa Porciatti con “Ummonte” – ispirato alle vicende del Monte dei Paschi -, nonché gli esponenti di un teatro d’impegno quale Patrizia Pasqui che firma per Emergency “Stupidorisiko”.

A coronamento di questi dieci giorni di spettacoli, tutta una serie d’ iniziative collaterali: giovedì 18 alle 18 l’incontro con gli autori di PIIGS, martedì 22, sempre alla stessa ora, “Continente Eurasia. I due Estremi della Cultura. Occidente ed Oriente” e mercoledì 23: “Conversazione con Massimo Navone e la compagnia attorno alla ‘Storia di Qu’ di Dario Fo e Franca Rame”.

Per INFO e DETTAGLI: http://www.outis.it/tramedautore-2014/

Francesca Romana Lino

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marzo, 2024

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