Stracci della memoria a Pechino: alla ricerca delle tradizioni perdute

Siamo a Pechino, capitale del gigante asiatico, per prendere parte alla 7° edizione del Beijing NanLuoGuXiang International Performing Art Festival con un’edizione speciale del workshop La memoria del corpo e il canto dell’assenza in occasione del decennale del progetto internazionale di ricerca Stracci della Memoria e quattro repliche dello spettacolo MADE IN ILVA al Drum Tower West Theatre di Pechino e al Grand Theatre di Tianjin.

Nel nostro immaginario la Cina è luogo colmo di tradizioni di ogni tipo, forse perché il folklore di questo paese è stato trasmesso attraverso spettacoli, danze ma anche decorazioni, cibo, e molto altro, ma in Cina le tradizioni performative sono ancora vive?Questa è stata la domanda che ci siamo posti insieme alle allieve che hanno partecipato al workshop La memoria del corpo e il canto dell’assenza, un primo percorso di avvicinamento al nostro progetto internazionale di ricerca Stracci della Memoria. Una domanda aperta non solo per noi ma anche e soprattutto per le attrici e registe, tutte tra i venti e trent’anni, che hanno deciso di prendere parte in maniera molto attiva al nostro percorso. Tra le prime richieste fatte già prima di partire c’era quella di preparare alcuni materiali come un canto tradizionale e un testo avente come tema la memoria. Abbiamo saputo poi al termine del workshop che già questa prima richiesta ha posto tutti in difficoltà. Un canto tradizionale per una generazione nata dopo la rivoluzione è quasi impossibile da conoscere, a meno che non lo si abbia studiato appositamente. Nessuna di loro ne conosceva uno, inoltre parlando con i partecipanti abbiamo saputo che molti non conoscono la storia delle proprie famiglie perché c’è stata come una grande frattura storica segnata dall’evento più importante della storia contemporanea cinese. Alcune famiglie sono state espropriate dei propri beni e forse questa è stata considerata come una ferita troppo grave per poterne parlare. La memoria sembra non affondare le proprie radici se non dal 1949 in poi, anno in cui viene proclamata la “Nuova Cina” come dicono qui a Pechino.

Workshop - The memory of the body & the song of absence - Pechino
Workshop – The memory of the body & the song of absence – Pechino

Anche la richiesta di portare un’azione basata su una tecnica performativa tradizionale ha messo molto in difficoltà ed al tempo stesso ma stimolato i partecipanti, aprendoli verso riflessioni sulla propria storia e il proprio passato. Mentre in Corea, per esempio, luogo in cui abbiamo esplorato molte fasi del progetto Stracci della memoria, alcune tradizioni performative legate al canto, alla musica e al ritmo sono praticamente incorporate in tutti i ragazzi di questa fascia d’età, perché studiate a scuola, in Cina queste “arti” vengono considerate inutili, non funzionali cioè alla formazione dell’individuo e alla sua crescita professionale. Nonostante le prime resistenze e difficoltà, già dal secondo giorno di lavoro sono cominciati ad affiorare alcuni materiali, come da una memoria sommersa che magicamente si risveglia. L’attitudine, a volte un po’ sgraziata, di queste ragazze, alcune poco più che adolescenti, ha cominciato a trasformarsi in leggiadria del movimento, riscoperta di quella lievità tipica dell’oriente, i testi sono diventati poesia millenaria e alcuni elementi simbolici sono comparsi tra le proposte. Un foulard di seta rosso, colore simbolo della Cina, ma anche del matrimonio, una ragazza che lotta per l’indipendenza, che danza per questa cantando, assumono un significato molto forte. Qui in Cina molte donne sono ancora soggette a matrimoni combinati, nonostante l’apparente uguaglianza imposta dal comunismo.

Tuttavia quasi tutte le nostre allieve studiano in Europa o negli Stati Uniti e questo è già un grande segno di cambiamento, come lo è il Festival stesso, che ci appare da subito come un progetto fortemente innovativo capace di invitare un progetto come Stracci della memoria per far riflettere le giovani generazioni sulla propria storia e patrimonio culturale, ed uno spettacolo come MADE IN ILVA , per parlare, in modo traslato, della condizione dei lavoratori in Cina, oltrepassando la censura del governo. Siamo in quella piccola parte di Cina che guarda alla sperimentazione, al cambiamento, alla libertà di espressione, alla bellezza dell’arte come strumento indispensabile per l’animo umano. Una fucina culturale viva e attiva piena di fermento che sta per esplodere.

Workshop - The memory of the body & the song of absence - Pechino
Workshop – The memory of the body & the song of absence – Pechino

Non perdetevi la prossima puntata del #worldtour2016 in Cina con il racconto di MADE IN ILVA a Pechino e Tianjin su Instabili Vaganti on tour per fattiditeatro.

Un ringraziamento speciale all’Istituto Italiano di cultura di Pechino per il sostegno e la collaborazione.

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marzo, 2024

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