E’ stata una serata intensa e coivolgente, quella di ieri, al Piccolo Teatro Grassi di Milano, in occasione della consegna dei Premi Ubu. A condurre i giochi Federica Fracassi – attrice, a sua volta Premio Ubu nel 2011 – e Roberto Dellera – musicista e cantautore italiano, bassista degli Afterhours -, che ha intrattenuto il pubblico anche con alcuni suoi brani suonati dal vivo. Fra il serio e il faceto: “senza retorica al maestro Ronconi – hanno ricordato – e con identica emozione il nostro pensiero va anche a Luca De Filippo”, di cui proprio poche ore prima si celebravano le esequie. Ma poi i due hanno sfoderato una vèrve stralunata e istrionica, cavalcata anche da alcuni premiati. Come gli Omini, Premio Rete Critica come “Migliore Compagnia/Spettacolo”, che hanno divertito il pubblico col loro spassosissimo e surreale gioco dei sette anni “come per i cani” o Massimiliano Civica, che, nell’interminabile lista dei ringraziamenti non si è lasciato sfuggire neppure quello per la parrucchiera amica della madre, che gli ha fatto un taglio di capelli “splendido e adatto a una cerimonia”, come ha detto, parafrasandone le parole. Perfino Stefano Massini, Premio Ubu per la Migliore novità italiana o ricerca drammaturgica, ha ringraziato “per il paziente ascolto” il suo fidato amico a quattro zampe.
Accanto a queste note leggere non sono mancate delle riflessioni di maggior peso. Così Giuliano Scabia, ha parlato di “manicomio come luogo di libertà terapeutica” e di “libertà come esercizio quotidiano”, chiudendo il sillogismo nell’inevitabilità del: “e cosa, meglio del teatro, ci ha insegnato questo esercizio?”.
Fa riflettere, perché la realtà manicomiale, in differenti sue sfaccettature, è tornata, a ondate, nel corso della serata, premiando “Case Matte. Tour all’interno dei manicomi” per la categoria “Progetto/Organizzazione”, ma anche Olinda nella sezione Premi Speciali di Premi Ubu. La stessa Fracassi, chiudendo la serata, ha voluto ricordare: “E’ un momento molto duro, questo: non solo per il teatro, ma per il mondo. […] Uno dei processi tipici del teatro è quello dell’identificazione”. così contro una “presunta ma inesistente compagnia di ‘giusti'”, ha chiosato: “Siamo tutti sbagliati: per questo viviamo… per questo facciamo teatro”. “Buona vita e buon teatro”, l’ultimo commiato, che risuonava delle parole di Luca Ronconi, ricordate dal più giovane allievo della scuola di teatro del Piccolo, delegato a ritirare il Premio Ubu per il Migliore Spettacolo: “Io ho ottant’anni e sono alla fine… Ma voi ne avete venti, ventiquattro, venticinque… Dopo questo momento basso del teatro non potrà che esserci una rinascita e potreste essere proprio voi gli artefici di un modo nuovo di fare teatro”.
PREMI RETE CRITICA:
Compagnia Gli Omini come “Migliore Compagnia/Spettacolo”
“Case Matte” di Teatro Periferico vincitori per il miglior “Progetto/Organizzazione”
Puglia Off per la migliore “Strategia comunicativa virale”
PREMI UBU
Lehman Trilogy (Prima parte: Tre fratelli – Seconda parte: Padri e figli) di Stefano Massini (Luca Ronconi, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa) per la categoria Spettacolo dell’anno (di teatro o danza)
Progetto Ligabue. Arte marginalità e follia (di Mario Perrotta) per la categoria Miglior progetto artistico o organizzativo
Massimiliano Civica per Alcesti per la categoria Miglior regia
Marco Rossi (Lehman Trilogy. Prima parte: Tre fratelli – Seconda parte: Padri e figli) per la categoria Miglior allestimento scenico
ex aequo Romeo Castellucci (Go Down, Moses)
Massimo Popolizio (Lehman Trilogy. Prima parte: Tre fratelli – Seconda parte: Padri e figli) per la categoriaMiglior attore o performer
Monica Piseddu (Natale in casa Cupiello; Alcesti; Ti regalo la mia morte, Veronika) per la categoria Miglior attrice o performer
Fabrizio Falco per la categoria Nuovo attore, attrice o performer (under 35)
Lehman Trilogy di Stefano Massini per la categoria Migliore novità italiana o ricerca drammaturgica
Il vizio dell’arte di Alan Bennett per la categoria Migliore novità straniera
Das Weisse vom Ei/Une île flottante (Christoph Marthaler, Theater Basel, Théâtre Vidy-Lausanne) per la categoria Migliore spettacolo straniero presentato in Italia
Premi speciali
A Carla Pollastrelli
per la fondamentale opera di diffusione del pensiero di Jerzy Grotowski attraverso la traduzione e la pubblicazione integrale dei suoi scritti per i tipi di Casa Usher.
A Giuliano Scabia
per la ricerca, che dura da più di cinquant’anni, sulla drammaturgia e sull’essenza del teatro, un percorso nel fantastico e nel teatro popolare d’arte che individua nella scrittura una via di conoscenza, facendo incontrare poeti e presenze naturali.
A Olinda
per la creazione, nel bosco e nei padiglioni dell’ex manicomio Paolo Pini di Milano, di un vivo festival di teatro che confonde le distanze e indaga le differenze a partire dalla consapevolezza che “Da vicino nessuno è normale”.
PREMIO FRANCO QUADRI ad Heiner Goebbels
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