Qualche giorno fa in un simpatico paesino noto perché si chiama come le cronache di Narnia ma senza “a” finale e “cronache di” iniziale è avvenuto questo:
Filippo Timi lancia delle biastime durante lo spettacolo perché esasperato dai flash e dai video e infine non va a raccogliere gli applausi;
il giorno dopo il sindaco, sul suo profilo facebook chiede all’attore di scusarsi. E qualche ora fa l’attore si è scusato.
Qua l’articolo completo e Qui quello con la scusa.
Dagli articoli e dai commenti presenti nelle pagine fb e nello stato del sindaco un buon 97% va contro l’attore e un risicato 6% afferma che “beh si forse, magari fare i video e sparaflasciare a teatro è sbagliato” e un ottimo 2%, composto solo da me stesso, è una pippa con le percentuali.
Che dire, è oltremodo sconfortante questa supremazia delle tecnologie sul teatro, il non volersi disconnettere nemmeno per partecipare a quel rito antico di rappresentazione; un pubblico (quando c’è pubblico) schiavo del culto dell’apparire e del mostrare/mostrarsi partecipe di un evento che sempre più scimmiotta il linguaggio televisivo; il perpetrar dell’illusione di essere protagonisti, solamente perché si è padroni di cliccare ovunque; il voler sempre interagire con qualcuno a prescindere dal messaggio; linguaggi storpiati dalla velocità sempre più frenetica; non accomodarsi mai e andare sempre di fretta, risparmiare sulle parole, lesinare emozioni.
Chi è amante del teatro, sia esso spettatore, attore, critico e anche tutti e tre insieme (anche nella stessa sera) però non deve arrendersi e deve continuare a diffondere la vera essenza del teatro.
Io nel mio piccolo ci provo adesso, umilmente, riassumendovi e facendo la critica di un commovente spettacolo che ho visto proprio ieri al teatro.
Sto parlando del non ancora troppo celebre Romeo & Giulietta di Teatro Ramingo andato a scena al Teatro La Fonterasa di Forlì. Molti di voi conosceranno questo spazio autogestito da una famiglia di anziani contadini e dai loro figli, che hanno scelto il teatro come secondo pane per sfamare se stessi e chi ha voglia di ritrovare il rituale teatrale.
Qui, fra l’odore di terra, il calore del sole, e il rumore della nebbia il tempo si è fermato e il teatro può ritrovare un vero habitat dove seminare nuovi germogli.
Spero di riuscire a ritrasmettervi quella atmosfera.Ci provo.
ROMEO E GIULIETTA
GIUDIZIO
Un abbraccio sulla punta del nasino dal @Nano Egidio, se volete rimanere in contatto con me senza essere schiavi di queste tecnologie moderne tipo internet, scrivetemi pure cliccando qua.
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