Guida galattica per il Fringe di Edimburgo #8: Next Fringe

Foto in copertina Alex Hewitt

Nella scorsa puntata abbiamo parlato di Aurora Nova come una venue dove si aveva la garanzia di vedere spettacoli di teatro fisico e contemporaneo di altissima qualità nell’ambito del Fringe. La domanda che nasce spontanea è: quale venue ha sostituito Aurora Nova e può costituire oggi il tempio del teatro di qualità? Ne abbiamo parlato con Neil Mackinnon uno dei direttori del Fringe Festival che ha molto apprezzato il nostro MADE IN ILVA e ci ha consigliato di tornare al festival l’anno prossimo. Neil concorda con noi sul fatto che il Summerhall, lo spazio che abbiamo scelto per questa edizione, non ha pienamente sostituito il ruolo dell’Aurore Nova. La venue dà alle compagnie una maggiore garanzia di avere giornalisti e operatori alle proprie repliche, rispetto ad altri spazi perché è attualmente una delle più in vista del fringe anche grazie al fatto di essere uno spazio aperto tutto l’anno.

Va anche detto che il Summerhall da molta importanza alla promozione, per esempio quest’anno il suo catalogo era senza ombra di dubbio il programma cartaceo più bello del fringe. Nonostante i tanti meriti però questa venue, a nostro avviso, non rappresenta ancora un luogo attento al teatro contemporaneo, ed in particolare alla danza e al teatro fisico, soprattutto a cause delle sue lacune in termini di direzione tecnica e per la conformazione dei suoi spazi poco adattabili a situazioni sceniche diverse e la mancanza di spazi dove riscaldarsi, provare o semplicemente lasciare in ordine i propri materiali. Uno spazio ancora giovane e nato da poco tempo che potrà senz’altro migliorare la sua gestione nei prossimi anni.

Neil ci parla di un altro spazio che potrebbe essere adatto al tipo di lavoro che facciamo, lo ZOO Southside, che quest’anno vantava un programma con molte produzioni di danza e teatro fisico alcune delle quali candidate a importanti premi, tra cui lo stesso Total Theatre Award, al quale siamo stati candidati anche noi. Se dovessimo tornare al Fringe nel 2015, dovremmo pertanto ripartire dalla prima mossa, ovvero la scelta della venue giusta. Il direttore del Fringe ci consiglia di partecipare all’incontro con i direttori dei venue organizzato dalla Fringe society, che si tiene ogni anno a dicembre a Londra. Un consiglio che condividiamo in questa guida con tutti quelli che vogliono affrontare il Fringe il prossimo anno. Finiamo di sorseggiare un tè con Neil e ci salutiamo. E’ già tempo di partire, di salutare Edimburgo, e di pensare con quale produzione ci piacerebbe tornare al Fringe.  In Italia ci aspettano già  delle repliche di MADE IN ILVA. Dopo i successi ottenuti al Fringe si è creata molta attesa e un ulteriore interesse intorno a questo spettacolo, e questo ci fa molto piacere.

Il Fringe ha infatti molteplici funzioni, quella di lanciare lavori nuovi, o come nel nostro caso, di estendere la “tour life” di uno spettacolo già conosciuto. E’ importante capire a priori che cosa ci si aspetta dalla partecipazione al Festival più grande del mondo! E su questo quesito, davvero quello iniziale, che ci sentiamo di chiudere la nostra Guida, sperando che il racconto di MADE IN ILVA  possa essere stato utile a chi, con il proprio lavoro, intende misurarsi in futuro con la grande macchina del Fringe.

Prima di lasciarvi però abbiamo pensato di raccontare in pillole alcune delle altre esperienze dei gruppi italiani a Edimburgo, proprio per offrire una molteplicità di sguardi su questo festival unico al mondo per le sua caratteristiche.

In esclusiva per Instabili Vaganti on tour e fattiditeatro C&C company, Gruppo del cerchio, Charioteer Theatre, Teatro delle Moire raccontano il loro Fringe 2014

C&C Company ha saputo trovare nell’Edinburgh Fringe una grande opportunità di crescita, di visibilità nonché un importante momento di confronto e condivisione con professionisti internazionali e realtà straniere d’alto livello e fama. Un modo per evadere dai confini della Crisi nazionale? Forse… Di sicuro una grande opportunità di mostrare per 24 giorni consecutivi un linguaggio fisico frutto della nostra costante ricerca made in Italy e sempre più esportata all’estero anche grazie alla sua comprensibile, ma non banale, forma comunicativa affidata principalmente al corpo, ma non solo. Ottima la risposta di pubblico (sempre numeroso), giornalisti delle maggiori testate, esperti del settore interessati ad una commerciabilità del progetto per la stagione imminente.

Maria Addolorata
Maria Addolorata

il Gruppo del Cerchio Il nostro primo Fringe: un magnifico shock! Ospiti dell’Istituto Italiano di Cultura, abbiamo fatto dei Meadows (parchi cittadini) la nostra seconda casa, affiancando il nostro spettacolo SONG OF THE EARTH alle incursioni del movimento Greening our streets. Finalisti per il premio Fringe sustainable practice award 2014, siamo stati chiamati a far parte del  GAI (Carbon Scotland) per il 2014. Tutto questo ci ha elettrizzati e commossi, ripagandoci del grande sforzo fatto e dell’indifferenza delle Istituzioni culturali piemontesi.

Song of the earth
Song of the earth

Charioteer Theatre Fringe finito, si sente un grande vuoto, un silenzio assordante. Dal tutto al niente. Ed ecco che dopo un grande progetto, quando tutto è finito e le persone si salutano, rimane una memoria nel corpo e nella mente e si è portati a ripetere inconsapevolmente alcune abitudini , cenni, parole e immagini. E come nella fatica si desiderava arrivare alla fine, ora che è tutto finito il sollievo non soddisfa….cose strane insomma. Questo fringe ci ha fatto girare la testa e questa compagnia Charioteer Theatre, una esperienza umana e professionale che ha già lasciato il segno alle persone che ci hanno lavorato in questa folle estate. Con tutte le difficoltà , gli alti e bassi, a freddo riusciamo a fare già un bilancio positivo. La produzione presentata è stata un successo con l’apostrofo, un capolavoro incompreso, un’avventura particolare, una corsa al premio, è stata una prova d’attore e di volontà, abbiamo imparato veramente tante cose, soprattutto: crederci. Ora si affronta il bilancio ultimo, quello dei denari: “finger crossed”.

Light Killer
Light Killer

Teatro delle Moire L’Edinburgh Fringe Festival è un brulicante e indomabile crogiuolo di culture, arti, giornalisti, persone. La città diventa una mappa di eventi performativi, incontri e appuntamenti programmati e casuali, in cui si è inserito il nostro lavoro. Con ELVIS’ STARDUST siamo atterrati all’aeroporto di Prestwick a Glasgow ed abbiamo attraversato la città di Edimburgo in Cadillac. La performance nelle accoglienti e protette sale del Dance Base, tempio della danza, ha dato la possibilità di confrontarsi con le emozioni del pubblico e la curiosità dei colleghi. Infine per 7 volte ELVIS’ STARDUST è apparso, silenzioso e ostinato, ogni sera alla stessa ora, nel sonoro formicolare del Courtyard di Summerhall, come un fantasma che torna ritmicamente nel luogo del delitto. Un’esperienza da ripetere e approfondire di anno in anno.

Elvis'Stardust
Elvis’Stardust

E sulle testimonianze dei nostri colleghi al Fringe non ci resta che salutare il lettori di questa guida galattica, ringraziare ancora una volta chi ci ha permesso di imbarcarci un questo “folle volo” e darci appuntamento al prossimo Fringe e alle prossime date di MADE IN ILVA nel 2014.

18 ottobre Teatro Lux – Pisa

24 ottobre Sguardi – Castel Maggiore (BO)

29 – 30 novembre Schegge al cubo – Torino

4 – 7 dicembre La Vilella – Barcellona

Un ringraziamento speciale ai nostri sostenitori: Funder 35, Regione Emilia-Romagna, Bologna UNESCO Città della Musica, Istituto Italiano di cultura di Edimburgo, 7floor e tutti i sostenitori del progetto su Becrowdy

Hanno scritto di MADE IN ILVA al Fringe 2014

“intelligently assembled and put across with undeniable commitment.” Donald Hutera – The Times ★★★★

“Nicola Pianzola puts his own body through the mill of an unrelentingly physical performance” Mary Brennan – The Herald ★★★★

“This is stunning and memorable work from a deservedly award winning company”Irene Brown – Edinburgh Guide ★★★★

“Is an incredibly strong piece of theatre” Rachael Murray – The Student Newpaper ★★★★

“When one man can command the intensity of the theatrical experience just by flexing his sinewey muscles,  we must find ourselves at the Parnassian peak of physical theater”  Damo Bullen – The Mumble Theatre ★★★★

“An intense performance” The Flaneur  ★★★★★

“As breath taking as it is passionate” TV BOMB  ★★★★

Leggi la rassegna stampa di MADE IN ILVA Al Fringe

Leggi le precedenti puntate della Guida Galattica su Instabili Vaganti on tour – fattiditeatro

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novembre, 2024

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