Si concluderà giovedì 21 settembre con Rimbambimenti di e con Andrea Cosentino a Vercelli la III edizione di “Ogni luogo è un teatro”, il festival nato da un’idea di Anna Russo e che vede una virtuosa direzione a tre: Teatro di Dioniso, Cuocolo/Bosetti e Arteinscacco di Livio Ghisio e Annalisa Canetto.
Il titolo è eloquente: per gli spettacoli non vengono utilizzati teatri o spazi teatrali. Al mio arrivo, lo scorso fine settimana (qui puoi trovare le stories che ho realizzato), entro subito a casacuocolobosetti, ovvero la casa privata dove Roberta Bosetti è cresciuta e dove è tornata a vivere con Renato Cuocolo alla fine dell’esperienza australiana di IRAA Theatre. Ma loro non ci sono.
I tre piani e il cortile della palazzina, elegantemente arredata con un mix di oggetti di modernariato e stile etnico condita con libri, poster e reperti da una vita di teatro, sono invasi dall’installazione Io esco di Babilonia Teatri, un progetto realizzato a Torino sulle voci della città e dei suoi abitanti adolescenti, tra disagio giovanile e spinta creativa.
Un mega divano gonfiabile colmo di scarti di cibo spazzatura, un’installazione sonora immersa nel bagno di sotto e una mostra di manifesti nell’altro bagno. Una breve performance in un furgone nella quale Olga Bercini sta davanti a noi, di spalle, guardando il suo specchio delle brame. In cuffia sentiamo la sua voce, con lo stile inconfondibile dei Babilonia, raccontarci del suo non uscire di casa.
Io esco è infatti una riflessione sull’uscire e il non uscire di casa degli adolescenti. Tra pericoli urbani e insidie domestiche. Un formato ibrido, realizzato con la collaborazione di alcuni giovani artisti, che si inserisce e dialoga con le storie che casacuocolobosetti, non nuova a performance e installazioni, racconta di per sé.
Roberta e Renato non ci sono, in casa, perché impegnati nel debutto della nuova produzione ispirata a Brecht, che vede la collaborazione della musicista vercellese Carlot-ta. Lo spettacolo si intitola Opera 3.0/Soldi e, oltre alle parole e al corpo di Roberta Bosetti e alla musica e alla voce di Carlot-ta, ha un terzo protagonista: la Borsa Merci della Camera di Commercio di Vercelli, la location dello spettacolo, un imponente edificio razionalista dove tutt’oggi, due volte alla settimana, avviene il mercato del riso. Vercelli è la Capitale europea del riso e qui lo si coltiva dal XIV secolo.
L’adattamento e la regia di Renato Cuocolo rendono scorrevole un testo difficile, Roberta Bosetti incanta il pubblico, lo sfida guardandolo negli occhi, mentre Carlot-ta armata di pianoforte e tastiera invade lo spazio con gli arrangiamenti originali delle celeberrime musiche di Kurt Weil ma anche di Jim Morrison e del brano “J’entends siffler le train”, reso celebre in Italia da Franco Battiato che lo inserì nel suo album di cover Fleurs. Musica e testo contribuiscono a quell’impronta grottesca e cinica della storia, ma a far trionfare questo immortale testo contro il Capitalismo è – appunto – il luogo dove è messo in scena: il palazzo del potere della cittadina piemontese.
L’indomani, per motivi di spazio siamo circa quindici persone alla prima replica di “Le trasmissioni riprenderanno il più presto possibile. Diario di un parrucchiere in quarantena”. Il parrucchiere è Gianluca Mercadante e lo spettacolo viene fatto nel suo negozio. La lettura del suo diario è intervallata da brani – originali e cover a tema “capelli” – della Banda Putiferio quartetto brianzolo che reinventa e attualizza la tradizione lombarda del teatro canzone. L’atmosfera surreale di uno spettacolo dal parrucchiere esalta il sound della band, mentre i testi di Mercadante indugiano tra approccio comico e critica feroce al lockdown e al Governo Conte che lo attuò.
Una casa privata, il luogo pubblico più importante della città, un parrucchiere: ogni luogo può diventare un teatro!
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